Quanto sta emergendo in questi giorni dall’inchiesta che ruota attorno alle vicende di Ruoti dovrebbe farci riflettere, ancora una volta, sui costumi politici e morali che serpeggiano nelle varie realtà locali. Onore al lavoro di quei cronisti, come Leo Amato, che non si piegano di fronte a certe prepotenze e mantengono alto il livello di credibilità degli organi di stampa locale.
Non è la prima volta che ci si imbatte nelle pratiche discutibili di capi bastone e mezzi uomini disposti a tutto pur di far valere diritti che sembrano avere radici in epoca medioevale.
La cosa più agghiacciante è che certe dinamiche finiscono per coinvolgere anche altri pezzi di Stato, andando a minare fortemente la credibilità di questi ultimi agli occhi di cittadini sempre più sfiduciati.
Tuttavia non perdiamo l’ottimismo e siamo sicuri che in questo territorio ci sia ancora chi ha voglia di reagire a queste pratiche. È solo in questo modo che si potrà iniziare una seria inversione di marcia per guardare con più fiducia al futuro.