Lo ha detto in una nota l’eurodeputata del Sud e della Basilicata Chiara Gemma dopo aver esaminato gli ultimi dati sui lucani che abbandonano la regione.
“Pur se è un fenomeno dei nostri tempi, che interessa molte realtà italiane, - ha aggiunto - non si può nascondere che quanto sta accadendo in Basilicata è veramente allarmante.
Specialmente quando si vanno a leggere gli ultimi dati ufficiali e emerge che stanno andando via non solo i giovani ma anche i pensionati.
Infatti, - ha sottolineato Gemma - secondo l’Anagrafe italiani residenti all’estero (Aire) risulta che al 31 dicembre 2022 35.515 over 60 lucani si sono trasferiti all’estero, in particolare nei paesi europei e in prevalenza dalla provincia di Potenza.
I pensionati lucani che si trasferiscono lo fanno per raggiungere i propri figli che spesso hanno formato altrove la loro famiglia. Inoltre, c’è la questione del potere d’acquisto che possono ottenere in alcuni paesi europei, dove c’è un sistema fiscale più favorevole rispetto a quello italiano. Altri ancora, vanno via per la situazione precaria dei servizi sociali e sanitari lucani”.
“La Regione Basilicata e il presidente Bardi - ha sottolineato l’on. Gemma - stanno facendo un grande lavoro per pianificare interventi e bloccare questo esodo. Basti pensare alle azioni previste dal Piano strategico regionale e agli interventi programmati con i fondi del Pnrr, oltre alle misure degli ultimi mesi come il bonus gas per i residenti, l’Accordo di programma 2022-2024 per sostenere l’Università lucana, il nuovo Piano sanitario per rispondere alle esigenze della medicina territoriale e tanti altri provvedimenti esecutivi.
Ma, pur se alcuni segnali di ripresa e fiducia sul futuro della regione iniziano ad esserci, bisogna essere obiettivi e dire che occorre fare ancora di più.
E’ necessario - ha specificato l’europarlamentare - accelerare gli interventi in corso ed essere più determinati e risoluti, ottimizzando l’utilizzo pieno dei fondi europei 2021-2027 e tenendo sotto osservazione le ricadute attuali e future dell’azienda Stellantis di Melfi e le estrazioni petrolifere, le due leve che più di tutte generano Pil a livello regionale.
Fin d’ora occorre pensare alla Basilicata dei prossimi 20 anni e tenere presente che ogni lucano che va via vuol dire un reddito mensile in meno, meno consumi, meno economia e meno crescita sociale e culturale.
Una prospettiva disastrosa, che la politica, le pubbliche istituzioni e il sistema Basilicata devono correggere”.