Si vanno ad aggiungere alle parti civili già ammesse - tra le quali ministero dell'Ambiente, Regione e i Comuni di Viggiano e Grumento Nova - una cinquantina di privati, tra residenti, titolari di terreni nell'area coinvolta dalla perdita di 400 tonnellate di greggio e i lavoratori dell'Elbe, azienda situata a 200 metri dall' impianto dell'Eni. Accettata anche la domanda di diverse associazioni, a partire da Libera fino a Genitori tarantini, ma anche Laboratorio per Viggiano, Osservatorio Popolare Val d'Agri, Associazione per la Tutela dell'Ambiente e della Salute Basilicata, Aria Pulita e Liberiamo la Basilicata.
Respinte, invece, le domande dell'europarlamentare Rosa D'Amato e di Wwf Potenza e Legambiente Basilicata, perché considerate mere articolazioni territoriali degli enti nazionali già ammessi, ma anche La Quinta Porta, Recommon e Coordinamento Nazionale No Triv.
Eni è stata citata come responsabile civile, mentre, nella prossima udienza del 3 maggio, dovrebbe arrivare la riunione del procedimento a carico di Enrico Trovato, accusato di disastro ambientale, con quello che coinvolge Andrea Palma e Ruggero Gheller per disastro innominato.