Venerdì, 08 Dicembre 2023

Sono diverse migliaia i metri cubi di reflui zootecnici scaricati nei campi di Scanzano Jonico. Un caso di cui si discute molto nelle ultime settimane, che purtroppo non rappresenta un caso isolato nella storia recente di quel territorio. Pochi anni fa, per esempio, il Comando Stazione Forestale di Scanzano, accertò che due aziende zootecniche avevano scaricato illecitamente, in maniera sistematica e reiterata, addirittura nel corpo idrico ricettore di un canale consortile, il tal quale delle deiezioni prodotte dagli animali.

Legambiente apprende con favore la volontà emersa anche ieri a Policoro, da parte della Regione Basilicata, di promuovere l'ampliamento delle aree marine protette nel Mediterraneo, per raggiungere il 30% di territorio e di mare protetti entro il 2030 come stabilito dalla Strategia Europea e Nazionale per la Biodiversità e per raggiungere gli obiettivi climatici e della transizione ecologica stabiliti dalla Commissione Europea attraverso il Next Generation UE.

Il progetto di un impianto eolico off-shore denominato "Parco Eolico Off-Shore Ionio", composto da 28 aerogeneratori di potenza unitaria pari a 15 MW, per una potenza totale d'impianto di 420 MW, da realizzarsi nelle acque del Mar Ionio, tra la Regione Basilicata e la Regione Puglia, ha già cominciato a scatenare disappunti e proteste.

Legambiente: "Sempre più necessario adottare azioni efficaci contro l'erosione costiera e piani di adattamento climatico, ma anche contrastare abusi ed illegalità che degradano coste e sistemi dunali"

In Italia nel 2022 si registrano appena 3,4 GW di nuovo installato da fonti rinnovabili per un totale di 206.600 impianti installati, di cui 206.167 di solare fotovoltaico, 215 eolico, 145 idroelettrico e 73 bioenergie. Per un totale complessivo di 1,3 milioni di impianti. Un passo avanti rispetto agli anni passati (nel 2021 di 1,35 GW), ma una crescita lenta e numeri ancora troppo lontani dalla media annuale europea per il raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione al 2030, classifica che vede l’Italia drasticamente al 22° posto. Considerando, infatti, la media delle installazioni degli ultimi 3 anni, nel 2030 l’Italia riuscirà a raggiungere solo il 25% degli obiettivi climatici in tema di sviluppo delle fonti rinnovabili, centrando l’obiettivo di 85 GW di nuova capacità non prima di 40 anni. Sempre nel 2022, cala ai livelli registrati nel 2012 la copertura da fonti rinnovabili rispetto ai consumi elettrici complessivi, pari al 31%. Una conseguenza della siccità che ha colpito il nostro Paese e che ha portato ad una riduzione nella produzione da idroelettrico del 37,7% rispetto al 2021. Questa, in estrema sintesi, la fotografia della XVII edizione del Rapporto “Comuni Rinnovabili” di Legambiente, che quest’anno si focalizza sulla denuncia del blocco delle fonti rinnovabili, sotto scacco delle norme obsolete e frammentate, della lentezza degli iter autorizzativi e delle lungaggini burocratiche di Regioni e Soprintendenze ai beni culturali.

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