Dalla concentrazione in piazza San Rocco, è partita la processione del Venerdì Santo, lunghissima e ordinata, che ha attraversato l’ultimo tratto di Corso Margherita, Piazza S.Antonio Abate, tutto Corso Metaponto, l’incrocio di via Vespucci, via Ariosto e via Cirillo fino a piazza dei Caduti, per terminare nella piazza più importante della città, quella piazza Umberto I° che ha ospitato oltre un migliaio di fedeli, tra orazioni e canti funebri della vecchia tradizione pisticcese che non è venuta mai meno, al seguito di una decina di simulacri delle varie parrocchie cittadine.
Qui è toccato al Parroco di San Pietro e Paolo della Chiesa Madre, don Rosario Manco, coadiuvato sul palco preparato ad hoc, dal parroco di Sant’Antonio don Mattia Albano e da quello di Cristo Re, don Antonio Di Leo (quest’anno è mancato don Michele Leone, lontano per impegni istituzionali) impegnato a ringraziare quanti avevano onorato la processione dei Misteri, non mancando di sottolineare attraverso un significativo riferimento, il grave momento che tutto il mondo sta vivendo da oltre un mese a causa del conflitto in atto. “Così si ammazza Gesù per la seconda volta” ha tuonato don Rosario, che ha concluso il suo appassionato intervento con la benedizione e l’auspicio che questa barbarie possa finire presto, soprattutto per quanti soffrono a causa dello stesso, per chi ha perduto i suoi cari e tutto quello che era riuscito a conquistare per sé e per la sua famiglia, anche a costo di sacrifici.
Da piazza Umberto lo scioglimento del lungo, mesto corteo e il raggiungimento in modo separato delle proprie parrocchie.
Anche a Marconia, come da tradizione il solenne svolgimento della processione dei Misteri con una lunga partecipata processione attraverso le principali vie della città, con i simulacri del Gesù Morto e dell’Addolorata portati a spalla, guidata dal parroco don Filippo Lombardi e con il coinvolgimento della nuova parrocchia di San Gerardo Maiella, del parroco don Franco Laviola.
Michele Selvaggi