26Aprile2024

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Mattia Albano è sacerdote. A Pisticci la prima messa

Il “momento magico” della chiesa pisticcese che cresce e si rinnova e che, nel giro di quattro anni, ha registrato l'ordinazione di ben cinque giovani sacerdoti.
E’ toccato questa volta a don Mattia Albano, dopo don Antonio Lopatriello, don Antonio Di Leo, don Antonio Acquafredda e don Leonardo Sisto.
Dopo la solenne cerimonia nel duomo di Matera col rito della imposizione delle mani e l'ordinazione sacerdotale da parte del Vescovo Antonio Caiazzo, in una chiesa colma di fedeliì, presente anche il sindaco di Pisticci Viviana Verri, nella serata di martedi 23, la celebrazione della prima messa nella sua parrocchia di Sant'Antonio si è consumata il giorno dopo.
Il tempio, pieno dentro e fuori, ha salutato con una ovazione l’ingresso del neo sacerdote, accolto dalle note del Coro Interparrocchiale diretto da Maria Grazia Calandriello. Cerimonia solenne, presente il nuovo rettore del Seminario Vescovile di Potenza, don Antonio Gioia, tutto il clero locale e altre parrocchie vicine. Appassionato l’intervento del parroco don Michele Leone, che ha sottolineato come “la comunità pisticcese, con l'ordinazione di don Mattia, un figlio di questa terra, vive un’altra giornata di grazia spirituale che in tempi di crisi vocazionale, rappresenta fatto oltremodo importante e significativo”.
Don Leone, come esempio per il neo sacerdote, ha citato la storia di Simon Pietro, “pescatore di anime”, il cui insegnamento porta a far capire che il ministero pastorale si basa su espressione di fede concreta, sempre vicina all’uomo. Il sacerdozio, missione da affrontare con coraggio e fede – ha ammonito – è dono d’amore, ma anche onere pesante e gravoso da portare avanti con uno stato di vita che significa soprattutto umiltà e carità”.
Don Mattia, da parte sua, ha ringraziato il Vescovo che lo ha sempre aiutato, don Michele Leone, che ha ricoperto un ruolo importante nella scelta sacerdotale, quelli che ha definito i “tre moscettieri“, gli amici don Di Leo, don Lopatriello e don Sisto, don Giovanni Punzi, don Angelo Gioia, tutto il clero pisticcese, la comunità di Montalbano Ionico dove opera anche con impegno nel sociale, e soprattutto il papà, la mamma, fratelli, sorelle, che lo hanno incoraggiato nella scelta. Simpatico siperietto finale, in piazza Umberto I, con l’incontro con gli amici della Banda Città di Pisticci che lo hanno salutato con le vivaci note della “Marcia di Radetzky”. 

Michele Selvaggi