17Maggio2024

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Giovanni Paolo II, dal viaggio in Valbasento alla santificazione

27 aprile 1991 – 27 aprile 2014, dal viaggio in Valbasento alla santificazione. Sono trascorsi 23 anni da quel  giorno del 1991, quando  Giovanni Paolo II incontrò il popolo di Basilicata, a Matera, a Potenza e  poi  nella  piana della Valbasento nello stabilimento di Pisticci Scalo. Una giornata memorabile quella dell’incontro con i lavoratori e con il mondo imprenditoriale   nel territorio pisticcese che, per onor di cronaca, avrebbe dovuto svolgersi  il 13 e 14 aprile e che fu spostata in quanto la nostra regione fu colpita da maltempo e da una improvvisa nevicata.
Toccante e significativo, l’appello al Papa in quella occasione, di  un lavoratore dipendente Anic, Giovanni Simone, che concludeva così il suo appassionato  intervento: “Santo Padre, Le siamo grati di questa visita alla Basilicata e di aver voluto dedicare uno spazio anche a noi, qui davanti a questi impianti che non devono morire. Da qui, da oggi, da questa Sua presenza così significativa, quel segnale di speranza e di rinascita che si è acceso, possa diventare realtà per noi e per i nostri figli. Possa confermare la sicura intesa e collaborazione tra noi lavoratori e le nostre organizzazioni, le aziende, i responsabili della vita politica e amministrativa. Siamo gente pacifica, siamo amanti dell’ordine e della moralità pubblica e privata. Vogliamo essere di più gente del progresso e dello sviluppo economico, sociale, civile e religioso”. Da parte di  Papa Giovanni Paolo II il ringraziamento per la grande presenza di popolo nella piana  della Valbasento e il saluto  ai lavoratori e agli imprenditori di quell’area: “L’odierna circostanza offre a tutti noi l’opportunità di riflettere sulla complessa realtà lavorativa della vostra regione alle luce dei principi della Dottrina sociale della Chiesa e nella chiara consapevolezza dei vostri concreti problemi: con l’avvio e lo sviluppo dell’industrializzazione – continuava il Papa – specialmente in questi ultimi anni, si è andata creando nella vostra regione una vera e propria rivoluzione culturale. I giovani, in passato avviati solo al lavoro dei campi, hanno acquistato in breve tempo una “cultura industriale” di alta rilevanza, mentre il territorio si è arricchito di moderne infrastrutture. Sono emerse tuttavia, contestualmente nuove problematiche ed esigenze di altra natura”.    
Al Papa quindi, non era sfuggita l’evoluzione purtroppo negativa della crisi che da qualche tempo aveva colpito anche la nostra area industriale: “Molte sono le difficoltà – aveva aggiunto – e, talvolta, sembrano insormontabili. Ma ogni sforzo diventa parte integrante di una doverosa mutua solidarietà, all’interno della quale, chi ha di più condivida con quanti posseggono di meno o non hanno nulla. Il popolo di Basilicata  ha bisogno non di sviluppo “distorto” , dipendente, assistito, bensì di uno sviluppo “autopropulsivo” e globale. Uno sviluppo che favorisca la ripresa in tutti i campi, che sia sorretto da una speranza fondata sul coinvolgimento di tutte le strutture sociali  interessate, che sia aperto a una reale solidarietà. Occorre passare dall’assistenzialismo sistematico alla ricerca di forme  nuove di rilancio economico, valorizzando le strutture di cooperazione, il terziario e i servizi. Occorre per questo – concludeva il Papa – che soprattutto voi, lavoratori cristiani, infondiate nel vostro campo d’azione i valori e i principi evangelici si da facilitare l’apertura del mondo imprenditoriale alla dottrina sociale della Chiesa ad una maggiore e più qualificata attenzione della stessa alle problematiche occupazionali. Fate tutto il possibile per non perdere mai di vista la via che conduce all’autentico progresso. Siate protagonisti del vostro destino, e prendete nelle vostre mani, nelle vostre menti e nei vostri cuori il vostro futuro”.
Per l’occasione, ricordiamo, che in quello stesso giorno il Santo Padre, alla presenza  anche dell’Arcivescovo Ennio Appignanesi e del parroco di Cristo Re don Leonardo Selvaggi, incoronò  la preziosa statua del Bambin Gesù e di Santa Maria del Casale di Pisticci. 27 aprile 1991 – 27 aprile  2014, per noi lucani, proprio un segno del destino. Papa Giovanni  Paolo II insieme al Papa buono, in questo giorno diventa santo.

Michele Selvaggi