03Maggio2024

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Il PD a confronto alla "2ª festa democratica"

Nei giorni di sabato 29 e domenica 30 agosto è andata in scena a Pisticci la "2ª festa Democratica" organizzata dalle sezioni del PD di Pisticci e Marconia. La manifestazione, svoltasi in Piazza Umberto I, ha visto la partecipazione di numerosi esponenti del centro-sinistra sia cittadino che regionale, i quali si sono confrontati in dibattiti su alcune tematiche inerenti la vita politica del partito e della Regione in genere.

Entrambe le serate, poi, si sono concluse con esibizioni musicali. Durante la prima serata, dopo una introduzione a cura di Giovanni Mastronardi, il giornalista del Quotidiano della Basilicata, Pierantonio Lutrelli, ha intervistato Enzo Montano (Segretario cittadino Partito Democratico), Pietro Raucci (Partito Socialista), Antonio Capistrano (Popolari Uniti), Rocco Viggiani (Verdi), Pietro Giannace (Rifondazione Comunista), Giovanni Iannuzziello (Sinistra Democratica), Francesco Mario Malvasi (Comunisti Italiani) e Nicola Cataldo (Italia dei Valori). A seguire la band Skakkomatto, composta da giovanissimi pisticcesi, ha dato vita ad uno spettacolo di musica Ska.

Domenica, invece, è stata la volta del confronto fra i quattro candidati alla segreteria regionale del PD. La moderatrice di turno, Antonella Inciso della redazione della Gazzetta del Mezzogiorno, ha incalzato gli ospiti sui temi più scottanti, dalle primarie per l'elezione del segretario nazionale del PD, alla questione meridionale, al problema del precariato.

Per Sabino Altobello la carta che può fare del PD un partito vincente è "l' essere un partito composto non di correnti, ma inclusivo, un partito laico che adotti un metodo di ascolto e che favorisca il confronto". Per Erminio Restaino, bisogna che "il Pd non resti nel limbo in quanto il non aver detto cose nette ha provocato una involuzione spaventosa". Per l'esponente potentino il motivo della sconfitta nelle ultime tornate elettorali "sta tutto all'interno delle stanze del partito stesso, anche a livello regionale. La gente non ha percepito che il PD potesse essere una forza affidabile". Secondo il giovanissimo Salvatore Speranza, "il congresso sarà un passo importante se il PD riuscirà a parlare in maniera chiara alla gente. Il tempo dell' assistenzialismo deve terminare, ci vuole un modello di sviluppo più dinamico, la società lucana ci chiede un'apertura più ampia verso i problemi della gente".
Salvatore Adduce punta il dito verso la vecchia dirigenza colpevole di "non aver saputo dare al PD la sua collocazione precisa, nonostante sia stato il frutto di un percorso molto complesso, partendo dalla lista "Uniti per l'Ulivo" di Romano Prodi che stravinse le elezioni nel 2004". Secondo il senatore "il PD è colpevole di aver voluto scopiazzare gli altri". Poi qualche parola di fuoco verso l'ex segretario regionale Lacorazza "scappato via così come Veltroni e rifugiatosi a fare il presidente della provincia di Potenza". Ed ancora "nel 2007 furono effettuate delle primarie false, con il vincitore già deciso a priori. Dalla Basilicata andammo in 74 mila a votare a Roma, nelle scorse elezioni provinciali abbiamo avuto 60 mila preferenze. Che fine hanno fatto gli altri 14 mila?".

La Inciso ha poi voluto ascoltare gli ospiti su un tema di profonda attualità quale il precariato giovanile. Per Restaino "molto è stato fatto a livello regionale per ottenere la stabilizzazione del precariato. Il problema è a livello centrale dove i fondi per il Mezzogiorno sono stati sperperati per altri obiettivi." Poi ha sferrato un attacco alla Confindustria rea, a suo dire, "di aver avuto una posizione delinquenziale nella vicenda Lasme di Melfi".
Roberto Speranza insiste sul cambio di rotta: "continuo a vedere molta gente fare la fila davanti ad un assessore per un posto di lavoro. Bisognerebbe autoriformare una stagione che non è del tutto da buttare a mare". Ed inoltre: "No ad un congresso che sia una sorta di referendum su De Filippo sì, De Filippo no". Poi ha concluso facendo una appello alla gente: "non voltatevi dall'altra parte, ma entrate all 'interno della vita di partito, state con noi per costruire un partito nuovo".


Alcuni candidati, infine, hanno espresso i loro obiettivi, qualora venissero eletti a segretario regionale di partito. Altobello vorrebbe che i candidati del consiglio regionale fossero indicati dalle nuove comunità locali che, a suo dire, dovrebbero prendere il posto dei collegi. "Questo è l'embrione dell'autogoverno", ha aggiunto.
Per Restaino "se eletto, lavorerò per la riconferma di De Filippo alla presidenza della Regione". Infine Adduce:" Se eletto, una volta decise le regole, lavorerò per farle rispettare il che, secondo me, rappresenterebbe una sorta di rivoluzione".

Al termine del dibattito performance del gruppo musicale Folkasud.

Vittorio Ricchiuto


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