18Maggio2024

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D'Alema in Valbasento. Cigl: "Proposte concrete". Ugl: "Finora sprechi e poco sviluppo"

"La discussione franca e serrata che si è' aperta oggi sul futuro industriale della Val Basento è un fatto positivo, soprattutto per il metodo seguito oggi è speriamo anche domani. Gli approfondimenti devono continuare però soprattutto per giungere a proposte concrete e mirate, che rispondano ai bisogni di lavoro che emergono prepotentemente da migliaia di cittadini oggi allo stremo e cui rabbia e indignazione è ampiamente giustificabile. Per questo  serve allora uno scatto in avanti: non mirabolanti promesse, ma impegni concreti, guardando a più scenari possibili. La re industrializzazione per la chimica verde passa per l'impegno concreto di un grande player come Eni o Total, a cui la regione può offrire - a nostro parere - un sostegno in termini di indotto, con un contratto di sviluppo ad hoc rivolto alle Pmi in filiera. Ma questo interesse da parte di Eni c'è? Altrimenti si lavori su altre ipotesi, a partire dell'agroindustria, settore a cui si possono rivolgere i contratti di sviluppo anche guardando a medie e grandi imprese, che troverebbero già professionalità e un mercato delle forniture agricole di prim'ordine. E ancora serve una politica coordinata tra re industrializzazione, bonifiche e interventi su infrastrutture e logistica. Noi come Cgil avanziamo questa ed altre proposte, individuando strumenti già esistenti, risorse già individuate e una prospettiva che riteniamo credibile e realizzabile. Sia ora impegno della Regione, dopo l'avvio del tavolo, indicare realmente quali soggetti imprenditoriali sono realmente interessati, su quali settori (1-2, non dieci o venti) concentrare gli sforzi e - al contempo - accompagnare il tutto con la proroga, per i lavoratori della Val Basento come per tutti i lavoratori lucani, degli ammortizzatori sociali in deroga. Perché nell'attesa della re industrializzazione, con sforzo unanime di tutti, non ci si dimentichi di partire dai bisogni di quelli in maggiore difficoltà che, nel 2013, non possono essere lasciati soli".
Così dichiarano in una nota Alessandro Genovesi, Segretario Generale della Cgil Basilicata e Manuela Taratufolo, Segretario Generale della Cgil di Matera.
“La visita di Massimo D’Alema in Valbasento è stata per l’UGL anche l'occasione per incontrare tutti i lavoratori in mobilita in deroga (circa 500) e quelli in ordinaria circa (300), oltre ovviamente, a quelli ancora in attività nelle industria dell’aria industriale. All’esponente nazionale del PD, è stato illustrato ciò che in Valbasento negli anni, si è sprecato in termini di mancato sviluppo ed innovazione conditio, di quelle mancate opportunità occupazionali che il sito poteva offrire”.
E’ quanto dichiara il segretario provinciale dell’UGL di Matera, Luigi D’Amico che unitariamente al segretario provinciale UGL chimici di Matera, Nicola Mastronardi, su invito sono intervenuti al primo appuntamento di D’Alema a Pisticci, alle ore 11, nella sala mensa del Tecnoparco.
Per i sindacalisti, “dal 2009 si sono persi 5.2 mila occupati ed il settore industriale avendo una caduta dei livelli di produzione del 10,5 %. La Basilicata non sa approfittare di essere una regione che contribuisce notevolmente allo sviluppo delle risorse energetiche del ns. paese, chiedendo al Governo contropartite per lo sviluppo e l’occupazione –  affermano D’Amico e Mastronardi. Il  Memorandum 2011 è un’altra occasione persa perché non c’è stato un seguito sul versante delle intese con il Governo nazionale. Per l’UGL, si utilizzano le royalties come bancomat per finanziare qualunque attività regionale al di fuori di un disegno strategico, una strategia per lo sviluppo e l’occupazione in Basilicata a partire dalle aree già attrezzate come l’area industriale della Valbasento. L’art.16 della legge 27/12 – proseguono i leaders UGL - può e deve essere uno strumento per la regione Basilicata perché prevede di versare alle regioni interessate, una quota delle maggiori entrate statali realizzate attraverso estrazioni minerarie da destinare per lo sviluppo e l’occupazione. Occorre, dunque, la convocazione di un Tavolo istituzionale presso il Ministero dello Sviluppo Economico per affrontare definitivamente la vertenza Valbasento con un serio rilancio industriale del sito che ovviamente, da solo non basta, ma va accompagnato da altre misure volte allo sviluppo, anche attraverso la leva fiscale, e ad una nuova missione produttiva e industriale per l'intera Basilicata. Inoltre, si smetta di fare proclami inutili, come quello fatto attraverso la conferenza regionale sulla Valbasento: se questa sarà ancora la politica da adottare per tale vicenda- concludono Mastronardi e D’Amico -, l’UGL ritiene che sarà l’ennesimo fallimento dopo quelli dell’accordo di programma, bando Valbasento, bando Treviso, Contratto di programma e Felandina che oltre alla perdita di tempo, non hanno prodotto nulla”.