'La Tari dipende dal futuro della discarica, che è a rischio. E intanto il Comune fa marcia indietro su tariffa 2014'
- Post 01 Settembre 2015
Fin qui il quadro relativo al 2014, la cui Tari, schizzata rispetto alla tassa dell’anno precedente, aveva determinato una forte protesta nella comunità. Il piano finanziario per il 2015, approvato dal Consiglio comunale lo scorso luglio, ha alleggerito la pressione fiscale della tassa sui rifiuti, con riduzioni medie del 40% e 50%, rispettivamente per famiglie e commercianti, una Isee più ampia (con scatti fino a 10 mila euro) e alcuni casi di esenzione o riduzione. Il provvedimento, in quel caso, fu votato anche da Lazazzera. Adesso, tuttavia, la convinzione del consigliere è quella che una Tari calmierata possa avere vita breve. E’ noto, infatti, che i destini della tariffa sono collegati a stretto giro con lo stato di salute della discarica. Con la Recisa chiusa la Tari aumenta, con la Recisa aperta la Tari, è il caso della prossima tariffa, può diminuire (a patto che la politica non sonnecchi e ci metta del suo). Il problema è che i recenti provvedimenti riguardanti la discarica, rischiano di ridurre rapidamente i residui volumi disponibili. “A causa della saturazione della discarica – è il ragionamento di Lazazzera –, sarà praticamente impossibile al Comune di Pisticci mantenere la riduzione della Tari per il 2016. Le nuove tariffe maturate di recente in Consiglio comunale non potranno essere più sostenute perché la discarica è ultra satura, vi conferiscono tutti i comuni del materano su disposizione del presidente della Provincia, le bio celle sono sature, l’impianto lavora il triplo, i Comuni che dicono di fare la differenziata conferiscono in maniera indifferenziata, quindi c’è una situazione di collasso diffuso, facilmente profetizzato da tempo dal sottoscritto. Costatiamo, inoltre, che ai proclami del sindaco Di Trani sul passaggio al regime di raccolta differenziata non ha fatto ancora seguito il raggiungimento di questo obiettivo. Il Comune non deve fare giri turistici per denunciare i problemi, ma lavorare per risolverli”.
Con queste premesse , il ragionamento del consigliere Lazazzera porta all’ipotesi di chiusura della discarica: “i costi dell’impianto gravano sulla Tari e le nuove tariffe non potranno essere applicate, perché a breve la discarica non potrà che avere altri problemi. Per ora, non sapendo come risolvere la questione rifiuti a livello regionale, Pisticci viene tenuta aperta. Non appena si creerà una opportunità alternativa, La Recisa sarà chiusa, perché sta scoppiando”.
Roberto D'Alessandro
Facebook Social Comments