05Maggio2024

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Salute: 13 mila firme contro i nuovi ticket regionali

Saranno consegnate oggi al Presidente del Consiglio Regionale Vincenzo Folino le oltre 13mila firme a sostegno della petizione popolare con la richiesta di ritiro della deliberazione di Giunta Regionale sull’introduzione dei ticket sanitari sulla specialistica ambulatoriale, petizione promossa dal  Comitato di crisi delle strutture sanitarie lucane, con l’adesione di Fenasp, Federlab e Sanità Futura.
Il portavoce del Comitato Giuseppe Demarzio sottolinea che “alla vigilia del Consiglio Regionale che dovrà approvare in settimana la Finanziaria Regionale 2012, siamo certi che non si potrà non tenere conto della volontà popolare che si è fortemente manifestata con l’adesione alla nostra iniziativa. Pur essendo convinti dei valori sociali della battaglia intrapresa, francamente non pensavamo nel giro di poco più di un mese – aggiunge – di registrare tanti consensi insieme ad incoraggiamenti a proseguire, dopo aver centrato l’obiettivo, lungo la strada dell’individuazione di sprechi ed inadeguatezze dei servizi e prestazioni del servizio sanitario regionale, nell’ottica di una più efficace interazione pubblico-privato”.
“Sembra che nelle ultime ore l’atteggiamento dell’Assessore Martorano e della Giunta Regionale sulla questione dei ticket – commenta Michele Cataldi, presidente di Sanità Futura – si sia modificato con la volontà a rimodulare il sistema dei ticket. In attesa di atti ufficiali che, presumiamo, possano avvenire già nei prossimi giorni in occasione della Finanziaria Regionale, ribadiamo la nostra disponibilità, proprio sulla base dell’esperienza realizzata in questi mesi di vigenza del provvedimento, oltre che dall’esperienza che ci deriva per la nostra attività quotidiana a contatto diretto con gli utenti del SSR, a partecipare alla stesura tecnica della nuova formulazione dei ticket, non siamo però disponibili ad un dialogo monco e slegato dall’interesse generale; chiediamo con la forza della ragione e del buon senso maggiore trasparenza durante i processi decisionali proprio per evitare di dover rincorrere le soluzioni quando i problemi si sono già manifestati. La soluzione della vicenda ticket – continua Cataldi - può e deve divenire esperienza utile per un metodo di lavoro meno auto referenziale e più vicino all’efficienza ed ai bisogni della popolazione lucana”.
Nel ricordare che “il Rapporto Censis ha confermato che la crisi economica nuoce alla salute: il 19% dei cittadini italiani è stato costretto a rinunciare o rimandare cure mediche per il perdurare degli effetti della crisi economica”, Demarzio sottolinea che “il nostro osservatorio di strutture della sanità privata ha monitorato, nelle ultime settimane, una situazione più allarmante: almeno tre lucani su dieci rinunciano alle cure. Al diritto alla salute da salvaguardare aggiungiamo anche una serie di altri riflessi negativi di profilo socio-economico: sui volumi di lavoro delle nostre piccole imprese e sull’aumento della mobilità passiva, sulla diminuzione della prevenzione e sulla tenuta dei livelli occupazionali”.     
Antonia Losacco, presidente Fenasp, rimarca come si sia nuovamente a rischio a causa dell’abbattimento dei budget imposto dal Dipartimento Salute con  la Determina Dirigenziale che modifica i Tetti Contrattuali dei Centri Accreditati con il risultato che strutture che quintuplicano il budget di spesa regionale hanno avuto un abbattimento intorno al 4%, strutture molto al di sotto di tale budget hanno inspiegabilmente ricevuto un colpo demolitorio di circa il 20%. “Percentuali che – spiega Losacco - tradotte in bilancio d’azienda corrispondono a decine o centinaia di  migliaia di euro e diventano pertanto insostenibili soprattutto per le piccole strutture che operano in molti casi come unico presidio della salute pubblica in aree svantaggiate e in centri minori della regione e si vedranno presto costrette a ridurre il personale (il comparto totalizza complessivamente 600 dipendenti per 56 strutture)”.

Il Ticket aggiuntivo sulle prestazioni di specialistica ambulatoriale – a parere del Comitato - deve essere cambiato per le seguenti ragioni negative:
1.    insieme a quello di Lombardia e Piemonte, è il ticket aggiuntivo più alto d’Italia con il risultato che conviene al lucano rivolgersi ad una struttura pugliese dove per una TAC e visita specialistica si pagano 46,15 euro contro i 66,15 euro da noi!  
2.    è profondamente iniquo, pesa di più sui redditi più bassi! non essendo proporzionato a fasce di capacità economica dei cittadini, incide più pesantemente sulle categorie sociali economicamente più deboli!
3.    disincentiva la prevenzione e l’approccio alla diagnosi precoce, innescando una spirale sistemica di innalzamento dei costi di cura futuri oltre che una odiosa diminuzione del diritto costituzionale alla salute!
4.    dati i bassi redditi della popolazione lucana, induce alla rinuncia o al rinvio delle cure, causando una pesante flessione dei volumi di lavoro che nelle piccole imprese sanitarie accreditate si traduce fatalmente nella riduzione delle risorse umane impiegate!  
5.    è dannoso al sistema sanitario lucano, perché incentiva la migrazione sanitaria passiva. I cittadini lucani residenti nelle zone di confine preferiscono ricevere le prestazioni di specialistica fuori Regione poiché costa di meno! Allo stesso modo e per la ragione opposta disincentiva la migrazione sanitaria attiva verso la nostra Regione poiché qui le prestazioni costano di più! Senza dimenticare che la specialistica ambulatoriale è l’inizio del percorso di ospedalizzazione, per cui si rischia di esportare il problema su di un versante ancora più costoso!
6.    è fuorviante, perché distoglie l’attenzione da necessarie azioni verso le sacche di spreco e di evasione!
7.    è socialmente pericoloso, perché crea disoccupazione e impoverimento economico in un compartimento fondamentalmente sano.

 

Fenasp – Federlab – Sanità Futura