La coltivazione della canapa industriale è sempre più una realtà in Italia. Anche in Basilicata, da qualche anno, si è ripreso a parlare di canapa industriale con la legge regionale n. 42 del 2018 che prevede esplicitamente la messa in campo di azioni a sostegno dello sviluppo di coltivazioni e filiere produttive. A far crescere il settore, fiorentissimo nei primi decenni del ‘900 ed abbandonato a causa dello strapotere rappresentato dalla “plastica” che negli anni ha palesato tutti i suoi limiti anche in termini di inquinamento, è la versatilità del prodotto che si presta a diversi usi. Difatti la duttilità della pianta garantisce una molteplicità di utilizzi: produzione di fibre, tessuti, materiali per la bioedilizia, alimenti, cosmetici, e può rappresentare un importante strumento per la bonifica dei terreni inquinati grazie alla fitodepurazione.
La collaborazione tra Coldiretti, da anni impegnata in progetti formativi sui temi agricoltura, ambiente e territorio, e l’Enea rappresenta un primo passo per progettualità future.
“Questa partnership con un ente così prestigioso ci riempie di orgoglio – sottolinea il presidente provinciale di Coldiretti Matera Gianfranco Romano - e ci sprona a proseguire la sperimentazione dell’utilizzo della canapa per risolvere problematiche di inquinamento di terreni agricoli e non solo attraverso la fitodepurazione. Queste tecniche di bonifica di terreni inquinati sono di gran lunga meno costose, più efficienti e meno impattanti di quelle convenzionali, le quali si limitano a portare in discarica il terreno inquinati. Siamo a lavoro su questo tema – aggiunge Romano - già da molti mesi con interlocuzioni a diversi livelli che ci hanno portato a firmare questo accordo volto alla tutela dell’ambiente e alla valorizzazione del territorio. Inoltre stiamo costituendo la filiera della canapa che con il coinvolgimento di imprese agricole e aziende di trasformazione garantirà importanti ricadute anche in termini di occupazione”.
Per il presidente della federazione provinciale dell'organizzazione agricola “promuovere il trasferimento di conoscenze e l’innovazione nel settore agricolo e forestale significa anche fornire un concreto supporto alla crescita economica, allo sviluppo di adeguate capacità imprenditoriali e al rafforzamento dei legami tra settori produttivi e ricerca, con conseguente accrescimento della propensione all’innovazione da parte del tessuto imprenditoriale locale. Qualora i risultati della ricerca saranno incoraggianti, come riteniamo– conclude Romano - tale attività di fitobiodepurazione potrebbe essere utilizzata anche in contesti locali, in particolar modo nel sito SIN Valbasento”.