"La crisi economica generata dalla pandemia, se da un lato a messo a dura prova il già debole sistema produttivo della regione, è altrettanto vero che in alcuni comparti, e tra questi la chimica, le imprese hanno evidenziato una notevole capacità di adattamento. Ora si tratta di mettere in sicurezza produzioni e occupazione e di gettate le basi di una vera politica industriale per il futuro della Valbasento e della Basilicata intera. Con il concorso delle istituzioni dobbiamo rompere la cappa di silenzio che avvolge la Valbasento. Ci vuole chiarezza sul completamento delle bonifiche e sugli investimenti legati alla Zes".
"Bisogna rendere il territorio efficiente ed efficace puntando sulla logistica e ascoltando i problemi concreti delle aziende che operano ancora in Valbasento, su tutte Coopbox, Brianza Plastica e Greenswitch. Allo stesso tempo occorre creare le condizioni localizzative per attrarre nuovi imprenditori rendendo il territorio più appetibile e accogliente per le imprese che vogliono investire nel nostro territorio, puntando alla riconversione green dell'intera filiera chimicaucana, chiedendo un impegno straordinario alle grandi compagnie, come Eni e Total. In tal senso, il Recovery Fund è una straordinaria opportunità per restituire un futuro a tanti disoccupati e per fare della Valbasento un laboratorio di politica industriale che premi l'innovazione, la sostenibilità e il talento delle persone".