26Aprile2024

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Valbasento, incontro Comune - lavoratori. Si è discusso di salute, ambiente e lavoro. No a guerre fra poveri

“Sono dalla parte degli operai e sono dalla parte delle industrie che rispettano la legalità. Se non la rispettano divento il loro primo nemico. I lavoratori sarebbero i primi ad avvantaggiarsi di un procedimento produttivo più sicuro, non sono la nostra controparte e non perderanno il loro lavoro”. E’ quanto riferito dal sindaco di Pisticci, Vito Di Trani, al termine di un incontro avuto nella zona industriale di Pisticci con i lavoratori della Valbasento, quelli di Tecnoparco e non solo, che di recente avevano manifestato anche davanti alla Prefettura di Matera per esternare preoccupazione circa il loro futuro occupazionale in rapporto all’ipotesi di fermare alcune attività nell’area per i disagi creati alla popolazione, come avviene con il trattamento dei reflui petroliferi ancora causa di miasmi che costringono gli abitanti di Pisticci Scalo a barricarsi in casa. Quella stessa preoccupazione era stata esternata all’amministrazione comunale di Pisticci, invitata dai lavoratori nella zona industriale per alcuni chiarimenti. Sono apparsi opportuni per evitare il rischio che qualche interpretazione erronea potesse alimentare una assurda guerra fra poveri con gli operai da una parte ad invocare la tutela del diritto al lavoro ed i cittadini dall’altra a rivendicare la salvaguardia dei diritti alla salute ed alla sicurezza. Di Trani, a tal proposito, ha parlato di “un ottimo incontro, avuto con persone coscienti di essere sia lavoratori che cittadini”. “Il rischio di perdere i posti di lavoro  – gli ha fatto eco l’assessore all’ambiente Grieco, presente all’incontro assieme ai consiglieri Muliero e Lacarpia – c’è quando un sistema industriale viene fatto degenerare. Prodigarsi, come stiamo facendo, affinché questo sistema sia sostenibile dal punto di vista ambientale serve anche a dare maggiori garanzie occupazionali. In Valbasento è in atto da tempo un declino industriale che mette ovviamente in discussione la gestione industriale dell’area, anche sotto l’aspetto tecnologico. Diversamente non ci troveremmo in presenza di un sito da bonificare. In questo contesto c’è un aspetto biologico – ambientale seriamente compromesso. Il rilancio, pertanto, non può che passare per politiche industriali sostenibili, in grado di tutelare i diritti alla salute ed alla sicurezza dei cittadini. Noi non abbiamo mai detto, a scanso di ogni equivoco, che Tecnoparco debba chiudere, ma occorre ritrovare la mission per la quale è nata ed interrogarsi se alcune sue attività sono ancora sostenibili. Abbiamo ribadito, peraltro, che salute, ambiente e posti di lavoro sono un unico problema e le scelte che andranno fatte dovranno tener conto di tutti i fattori in gioco”.
“Tecnoparco deve tornare alla sua mission, che non è nello smaltimento dei reflui”, ha ribadito ai lavoratori  il sindaco Di Trani, e  tanto tornerà a fare nell’incontro convocato per giovedì 17 luglio al Ministero dello Sviluppo Economico, assieme a Regione, Asi, Eni e Tecnoparco. “Non si tratta di punire qualcuno – spiega ancora il sindaco -, ma i miasmi sono un problema ed occorre evitare danni all’ambiente e alle persone. Noi siamo per lo stop dei camion. A Roma si discuterà di questo o di riduzione dei flussi e noi porteremo la nostra posizione. La presenza di Eni sarà utile anche a capire cosa si vuol fare della Valbasento. Per noi quella della chimica verde resta una ipotesi da provare a percorrere e sulla quale chiederemo delle risposte”.
Si aggiorna, intanto, anche la questione del trasferimento di Pisticci Scalo: “in Regione – dà notizia Di Trani - vaglieranno l’ipotesi di creare un fondo ad hoc per incentivare i trasferimenti, ma magari non vorrà andar via nessuno. Sia chiaro, però, che questo non significa essere più permissivi sui reflui, perché come amministrazione stiamo investendo su Pisticci Scalo e quell’area deve avere in ogni caso un futuro a misura di cittadino”.

Roberto D'Alessandro
pubblicato su Il Quotidiano della Basilicata