07Maggio2024

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Tensione a Tinchi. 'Questo asilo non deve chiudere'

I genitori dei bimbi ancora iscritti alla scuola materna di Tinchi hanno inviato una lettera al sindaco di Pisticci nel tentativo di scongiurare la chiusura dell’asilo, rimasto con una sola classe, nella piccola frazione pisticcese. Nel frattempo, ieri mattina, alcuni cittadini hanno protestato innanzi al tentativo di traslocare i primi materiali dall’istituto. La prospettiva per il prossimo anno scolastico è quella di trasferire i piccoli in una scuola materna a Marconia e dare spazio, nel plesso di Tinchi, al centro per l’impiego. Ma dopo alcuni momenti di tensione il trasloco è stato annullato. Almeno per il momento, almeno in attesa di un incontro chiarificatore fra i genitori e l’amministrazione comunale. Il giorno precedente gli stessi genitori avevano protocollato una lettera al sindaco Di Trani.
"La presente – c’è scritto - in relazione alla risposta inviata dal Sindaco Signor Di Trani ad alcuni genitori che chiedevano informazioni circa la possibile chiusura della scuola in oggetto. I genitori scriventi sono informati della Legge nazionale che prevede la formazione di Istituti Comprensivi, definiti generalmente come organizzazioni scolastiche che raggruppano in un unico ente giuridico- amministrativo i complessi di scuola dell’infanzia, elementare e media in un territorio omogeneo e che, quindi, non obbligano la soppressione o eliminazione di edifici scolastici già presenti sul territorio e perfettamente integrati nel sistema scolastico territoriale già a far data dal 1921, quando iniziò la Scuola di Tinchi una pluriclasse affidata alla solerte maestrina Angelina Lo Dico che raccoglieva anche gli alunni di Serricchio, di Caporotondo e della Canala. Aveva sede in una povera masseria presa in affitto, in attesa che venisse costruito, intorno al 1934, l’attuale edificio, ampliato nel 1959.
Proprio in merito ai valori educativi e civici collegati alla realtà di Tinchi, si ritiene che non solo gli scriventi, seppure coinvolti direttamente, dovrebbero valutare come fondamentali queste caratteristiche prima di decidere di chiudere una struttura che si ribadisce essere attiva dal 1934 e rappresentativa per tutta la popolazione.
Le problematiche economiche e di bilancio portano spesso le istituzioni a percorrere la scelta più semplice, a discapito della qualità dei servizi erogati sia in termini di adeguatezza e salubrità delle strutture, per cui i cittadini compartecipano economicamente, che della competenza educativa che ogni genitore pretende per il proprio figlio e che valuta al momento dell’iscrizione propendendo per una scuola piuttosto che un’altra.  La scelta della scuola per il proprio figlio è una scelta ponderata e studiata sulla base degli elementi e delle informazioni conosciute e fornite dalle istituzioni al momento dell’iscrizione.
Si precisa che i genitori degli alunni già iscritti a Tinchi per il secondo anno e chiamati a rinnovare l’iscrizione per l’anno scolastico 2014/2015 non sono stati informati tempestivamente della possibilità di una chiusura della scuola né per ristrutturazione né per chiusura definitiva, tanto che i moduli di iscrizione erano stati già consegnati quando, da voci provenienti dai genitori dei potenziali nuovi iscritti informati nella fase di valutazione della struttura da scegliere.
Si vuol ricordare che le scuole, tutte, situate a Marconia sono in sovrannumero e carenti di norme sia igieniche che di sicurezza e che con l’invio dei nostri figli non si andrebbe che a peggiorare le cose.
Non è più tempo di ringraziamenti, ma di alcune riflessioni a nostro giudizio importanti, se non indispensabili  sia per la sicurezza che per la formazione culturale dei nostri figli.
Premesso che gli scriventi non hanno volontà di essere strumentalizzati da forme politiche, e venuti a conoscenza della chiusura del plesso scolastico di Tinchi, notiamo che, il senso di responsabilità, l'umanità, la sensibilità, la capacità di comprendere, come Amministratore, come Medico, come padre, sono venuti meno per facilitare l’ingresso del Centro per l’impiego della Valbasento.
Qualora il signor Sindaco Dott. Vito Di Trani non volesse riacquistare la fiducia dei nostri cuori, dispiaciuti, gli rispondiamo che siamo pronti a “combattere” per la sicurezza dei nostri figli, esclusivamente per vie legali ascoltando i Cobas e non ultimo la Procura della Repubblica”.