26Aprile2024

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Miasmi, fine della tregua. Cittadini in ospedale, la diffida non basta

Aggiornamento ore 23.15 – Sono state sei le persone provenienti da Pisticci Scalo visitate al pronto soccorso di Tinchi, come riferisce il presidente del Comitato “Pisticci Scalo Pulita”, Vito Romano, che pure si è sottoposto a visita medica per i sintomi avvertiti nel corso del pomeriggio, dopo che i miasmi sono tornati a farsi sentire nel quartiere residenziale. In un caso la diagnosi del medico di guardia al pronto soccorso parla di “intossicazione da gas respiratori”.

Alcuni abitanti di Pisticci Scalo si sono presentati al pronto soccorso di Tinchi in seguito a malori avvertiti oggi. Il sospetto è che a scatenarli potrebbero essere state le insopportabili ondate di miasmi tornati ad aleggiare da oggi pomeriggio, a più riprese, nella zona residenziale e nei territori limitrofi. Saranno i medici a pronunciarsi in maniera più approfondita, ma è un dato che diverse persone hanno iniziato a sentirsi male dopo che le famose e disgustose esalazioni hanno rifatto la loro comparsa nella zona, in seguito ad un periodo nel quale non si erano più verificati episodi acuti. A segnalare la recrudescenza del fenomeno è anche il presidente del Comitato Pisticci Scalo Pulita, Vito Romano: “Diversi nostri concittadini – fa sapere Romano - si sono recati in ospedale in seguito ai malori avvertiti oggi. Dal pomeriggio i miasmi sono tornati a farsi sentire in maniera molto marcata. Mal di stomaco, conati di vomito, mal di testa e capogiri i sintomi accusati da alcune persone. Qualcuno ha deciso di ricorrere alle cure ospedaliere”.  
L’ultimo episodio in grado di causare forte disagio agli abitanti del posto si verificò lo scorso 7 agosto. Il giorno successivo il sindaco di Pisticci, Vito Di Trani, formalizzò un atto di diffida a tutti i soggetti che “hanno competenza e titolo nella gestione e uso dell’impianto di cui sopra – l’impianto di depurazione di Tecnoparco, come specificato in un precedente passaggio della diffida -, e coloro che sono deputati a garantire la tutela dell’ambiente e della salute a porre in essere tutte le procedure, ivi comprese quelle tecnico – scientifiche, idonee ad eliminare il fenomeno della emissione di sostanze nauseabonde nell’aria, entro e non oltre 15 giorni dalla ricezione della presente.

In mancanza saranno adottati i necessari provvedimenti finalizzati alla salvaguardia ed alla tutela della salute pubblica e privata”. Il termine è scaduto lo scorso 22 agosto. Fino ad oggi, tuttavia, sembrava che il provvedimento avesse sortito qualche effetto. Ma gli accadimenti di oggi pomeriggio hanno fatto saltare quello che sembrava essere un equilibrio accettabile, almeno dal punto di vista dei fenomeni olfattivi acuti.
Ad una sola settimana dall’ultimatum contenuto nella diffida del primo cittadino, tocca prendere atto che quel provvedimento non ha sortito gli effetti sperati. Nel frattempo sarebbe sempre interessante avere notizie in merito alla riduzione dei camion di reflui petroliferi destinati alla Valbasento annunciata dal presidente Pittella e dall'assessore Berlinguer.

Roberto D'Alessandro