29Aprile2024

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La famiglia Vena dona una teca all'Associazione Bandistica Città di Pisticci in ricordo del compianto Attilio

Mantenere vivo il ricordo di un esempio positivo serve a favorire la crescita di valori nelle nuove generazioni.

Questo è il senso di quanto accaduto nella sede ufficiale del Gruppo bandistico Città di Pisticci la sera del 19 agosto 2020. Sullo scenario rosso vermiglio di uno dei tanti, prodigiosi tramonti di fine estate in Terravecchia, accolta dal maestro Mariano Pastore ed alla presenza di un nutrito gruppo di componenti della banda, la famiglia Vena ha donato all'Associazione una teca contenente la divisa del compianto Attilio che, unitamente alla tuba suonata dal giovane, è stata collocata all'interno dei locali del gruppo nel cuore dell'antico rione pisticcese. La teca era stata precedentemente benedetta dal parroco della chiesa Madre don Rosario Manco al termine della santa messa.
Una foto esposta nel locale principale dell'associazione ritrae Attilio già membro stabile del gruppo bandistico fin da tenera età. La morte prematura del giovane nell'aprile del 2002 privò la famiglia, la comunità locale ed il gruppo bandistico di una personalità vivace e dotata di grande coraggio. Attilio, come ricordato dalla professoressa Imma Novario durante la funzione religiosa, era un ragazzo dalle grandi qualità umane, dotato di un senso della vita e di una fede straordinari. In prossimità dei vent'anni per lui arriva la scelta universitaria indirizzata verso La Sapienza di Roma, seguendo gli stimoli di un neonato interesse per lo studio delle tracce lasciate dalle civiltà più antiche. Dopo aver lottato a lungo contro gli effetti negativi di una grave malattia, il giovane si spegneva nel fiore degli anni con grande dolore da parte dei numerosi amici e della famiglia. La musica, la sua ardente e vera passione, lo aveva portato sin da giovanissimo ad unirsi al folto gruppo di ragazzi coinvolti nelle attività dell'Associazione in occasione della ricostituzione e del rilancio del gruppo bandistico fra gli anni '80 e '90. Attilio, oltre ad essere assai socievole ed aperto, andava particolarmente fiero delle sue origini pisticcesi e della sua appartenenza alla banda.

La teca resterà nei locali dell'ex orfanotrofio in Terravecchia come atto d'amore da parte dei genitori Italo e Margherita e del fratello Leonardo in ricordo di Attilio.

Giulio Caputi