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David di Donatello 'Miglior corto' a Thriller di Giuseppe Marco Albano

Thriller di Giuseppe Marco Albano ha vinto il David di Donatello 2015 come miglior cortometraggio. L'opera del giovane e già pluripremiato regista bernaldese ha sullo sfondo una Taranto provata dall'inquinamento e dall'incertezza per il futuro. Protagonista è Michele, quattordicenne con la passione per Michael Jackson e con un sogno nel cassetto che rischia di infrangersi a causa di una mobilitazione di fabbrica. Ma proprio grazie al suo desiderio, la questione degli operai di Taranto risalterà agli occhi tutti, in un incredibile girotondo finale sulle note di Thriller.
"A quasi un anno dalla sua presentazione al Giffoni Film Festival - ha commentato il vincitore sul suo profilo Facebook - Thriller viaggia ancora in giro per il mondo, con oltre 100 selezioni in Festival italiani ed internazionali e 40 premi, una piccola storia raccontata con tanto amore per una città straordinaria come Taranto. Thriller, continua a farci sognare, regalandoci ogni giorno nuovi traguardi e grandi emozioni. Grazie di cuore a chi ci ha creduto dal primo istante".
"Il successo di Giuseppe Marco Albano e di Angelo Troiano della produzione Basiliciak, - ha commentato il direttore della Lucana Film Commission, Paride Leporace - è un grandissimo risultato per due giovani talentuosi professionisti lucani della settima arte. La vitalità del settore cinematografico ed audiovisivo lucano si arricchisce di questo David Di Donatello, vinto in una competizione non facile con altri titoli e registi importanti. Questo David rappresenta una nuova conferma ed una sfida per la cinematografia lucana e per la nostra fondazione, che sa di avere dalla sua artisti di qualità e talento riconosciuti a livello nazionale".
Solo due settimane fa, a Thriller era stato assegnato il Premio al Miglior Film corto nell'ambito della 8° edizione del Festival Internazionale del Film Corto "Tulipani Di Seta Nera" 2015, con la seguente motivazione: "Regia, recitazione, fotografia e sceneggiatura sono perfettamente orchestrate per raccontare le ferite inferte dalla crisi del lavoro in una Puglia ricca di bellezze naturali e di tradizioni. A Taranto, dove le fabbriche inquinano e licenziano, quando tutto sembra perduto, la forza del sogno e il coraggio della gioventù accendono la speranza e il futuro è di nuovo possibile per tutti".