03Maggio2024

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Largo della Visitazione o l’asfalto dei sentimenti religiosi

largo visitazioneDalla relazione descrittiva del progetto che elaborai nel 2008 in forma gratuita per il Comune di Pisticci, si può apprendere che l’intervento mirava a riqualificare un’area urbana indefinita, il cui unico segno era la piccola statua della Madonna quale testimonianza della religiosità dei Marconesi. Alla base del progetto, era l’idea di denotare l’area dal punto di vista devozionale attraverso una piccola architettura urbana, idea cara alla Chiesa che da decenni sostiene la evangelizzazione della religiosità popolare.
Devo ammettere che il progetto è stato sfortunato sin dall’inizio e l’ultimo intervento che vede l’interruzione del parterre per farvi passare la pista ciclabile in cemento rosso, dimostra che la storia si ripete. Infatti, a tergo del gruppo scultoreo sarebbe stata la frase tratta dal vangelo di Luca  che Elisabetta rivolse a Maria in visita: “Benedetta tu fra le donne, e benedetto il frutto del tuo grembo!”, e sul fianco sinistro del piedistallo, più composito di quello realizzato, era prevista l’epigrafe gradita ai cittadini che proposero la statua alcuni anni prima: ”Madre Santissima, proteggi questo popolo che in te confida - Marconia 31.05.1990”. Alle spalle del muro con epigrafe, era prevista una fontana con tre cannelle alla cui realizzazione si oppose il gestore di un’attività commerciale poco distante che temeva, nonostante lo studio prospettico dimostrasse il contrario, di perdere visibilità da via san Giovanni Bosco. Strano destino quello del piccolo monumento sacro se si pensa che altrove sono proprio i cittadini e i commercianti in particolare a chiedere alle pubbliche amministrazioni maggiore qualità urbana laddove svolgono le attività. A causa di un’opposizione del tutto infondata quindi, il monumento perse la fontana e la frase di Luca che avrebbe corroborato il carattere religioso del luogo.

icona_fotocameraImmagini del progetto


Nella richiamata relazione descrittiva è riportato: «Tra “Madonna” e fedeli, ovvero lungo il breve “percorso processionale”, sarà una traccia luminosa intesa come simbolo di “luce viva” che da Maria giunge al popolo orante; proprio per fare in modo che la statua sia “fonte di luce”, essa sarà illuminata dal basso», concetti espressi nelle ricostruzioni fotorealistiche di studio.
Tutto ciò, non sembra aver fatto riflettere colui che, poche settimane fa, ha realizzato un tratto di pavimentazione che interrompe trasversalmente il parterre, inficiando il messaggio evocato dalla “luce”. Evidentemente, colui che ha realizzato quel pavimento di cemento rosso per collegare la pista ciclabile, non ha ben compreso  che lo spazio antistante la sacra effige è luogo di preghiera individuale e corale, e non ha ben compreso che i cubi posti in maniera informale sono sedute dove la gente può dialogare e accogliere altri. Ancora, non ha compreso che  Largo della Visitazione è un’interpretazione contemporanea della pietà popolare e che dal punto di vista architettonico si pone tra le cappelle e le edicole votive tradizionalmente realizzate dalla gente per “grazia ricevuta” o per chiederla; non ha ben compreso che Largo della Visitazione è una sorta di aula ecclesiale a cielo aperto dove, durante il mese mariano, i fedeli recitano il santo rosario e, grazie ad un altare amovibile, celebrano le sacre liturgie. 
Sebbene frutto di riflessione intellettuale, l’opera è stata innestata sul sentimento della religiosità popolare e, pur senza i citati dettagli progettuali, Largo della Visitazione esprime intensi significati religiosi e culturali, peccato che siano stati “asfaltati”.

Renato D'Onofrio