Agrario Marconia. Possibile accordo con Alsia-Pantanello per nuove aree didattiche
- Post 10 Febbraio 2015
“I terreni da sempre destinati all'azienda agraria dell'Itas, situati nelle immediate vicinanze del Basento, non sono più utilizzabili perché soggetti ad allagamenti e non in sicurezza, pertanto stiamo valutando la possibilità di individuare aree e immobili strumentali da mettere a disposizione degli studenti nell'ambito dell'azienda sperimentale Alsia – Pantanello”, ha continuato Badursi che ha aggiunto: “Come Provincia di Matera, che ha avuto un ruolo propulsivo, abbiamo riscontrato gradimento, partecipazione e voglia di progettare in questa direzione da parte degli autorevoli interlocutori incontrati questa mattina (martedì per chi legge, ndr), siamo molto fiduciosi sugli sviluppi concreti dell'iniziativa che è senza dubbio la risposta migliore che si possa dare a chi ha coltivato il disfattismo sterile rispetto alle sorti dell'Itas che si prepara ad entrare nel futuro puntando sulla formazione totale che va dallo studio in aula alla pratica fatta di sperimentazione e contatto diretto con la ricerca scientifica. La formula darà i suoi frutti in termini di apprendimento e preparerà i nuovi tecnici per affrontare fin da subito il lavoro. Chi lo vorrà invece, disporrà di un patrimonio culturale ed esperienziale di altissimo spessore da mettere a frutto all'Università”.
Infine, Badursi nel parlare del problema legato ai laboratori dell'Isis di Policoro, altra questione finita sul tavolo dell'Ente Provincia, ha annunciato che la ditta ha consegnato le chiavi dei laboratori e relative certificazioni. “Gli studenti che in questi giorni hanno giustamente fatto presente il problema del mancato utilizzo dei laboratori, potranno disporre degli stessi per integrare il loro percorso educativo, didattico e professionale. Il mio ringraziamento va al presidente della Provincia Francesco De Giacomo, che ha portato a compimento l'impegno assunto alcuni mesi fa, e alla ditta che ha dimostrato senso di responsabilità e fiducia comprendendo da una parte l'esigenza dei ragazzi, dall'altra i limiti talvolta irragionevoli che impone il patto di stabilità”.
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