Semaforo di Tinchi relegato ad arredo urbano
- Post 08 Marzo 2016
Eppure lo sforzo mentale, per far funzionare a dovere certe cose, non lo reputo poi così gravoso.
Immaginate di assegnare attraverso un codice binario e a seconda del periodo, il valore corretto di acceso o spento ad impianti che altrimenti potrebbero provocare gravi situazioni di pericolo.
Certo non è il caso delle luminarie di Natale che, a parte lo spreco, hanno animato una discussione, se volete, anche simpatica almeno per chi si è scatenato sui social.
Ma se sbagliamo il codice da attribuire agli impianti di pubblica illuminazione o agli impianti per la regolazione del traffico stradale, è lecito affermare che la faccenda si fa seria?
Approfondimento a parte merita ad esempio il semaforo di Tinchi che ormai da qualche anno, tranne qualche brevissimo periodo, è ormai relegato ad arredo urbano (di quelli che non passano inosservati per la grande bruttezza!).
A parte l’ironia, che ritengo utile in un momento in cui i parametri vitali del nostro Comune sono assenti e lo sconforto regna, sono sicuro che chi ha il dovere di intervenire prima che succeda qualche incidente grave, prima che l’ironia lasci il posto alla tragedia e alla ricerca delle responsabilità, lo farà tempestivamente.
In fondo si tratta di applicare correttamente il concetto di acceso, spento o … … … rotto.
Rocco Caramuscio
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