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Contro Grillo manifesti affissi in chiesa

A 72 ore dal voto la città jonica si riscopre bieca e piena di bassezze. Mentre i due candidati alla carica di sindaco ammessi al ballottaggio, il primo cittadino uscente Vito Di Trani e la “grillina” Viviana Verri, si sfidano a colpi di comizi e proposte programmatiche, non senza qualche stoccata, peraltro legittima, qualcuno ha pensato bene di utilizzare finanche un luogo sacro come la chiesa per tentare di influenzare le coscienze.
Martedì sera, infatti, nella chiesa di Sant’Antonio sita nella centralissima piazza Umberto I e in corso Margherita, il salotto di Pisticci centro, una mano ignota ha tappezzato questi luoghi con un manifesto che riporta un articolo apparso sul settimanale Famiglia Cristiana, dal titolo “Che pena Grillo, blasfemo sull’Eucaristia”. Il riferimento è al leader del Movimento 5 Stelle, Beppe Grillo, che lo scorso aprile si rese protagonista di quella che lo stesso settimanale ha definito “una parodia stupida e indecente della comunione”.
Il gesto, che aveva probabilmente il sapore del grottesco e della provocazione, suscitò ovviamente reazioni pesanti nel mondo della Chiesa: al di là della presunta blasfemia del gesto di Grillo, quello che è accaduto a Pisticci non può che essere condannato. A prescindere dall’effettiva incisività del messaggio contenuto nel manifesto (gli elettori, infatti, sono molto più maturi e indipendenti di quanto qualcuno si ostini a non credere), resta ingiustificabile il gesto che sui social ha ottenuto una condanna bipartisan.
La Verri lo ha definito “una vergogna: nessuna parola può descrivere meglio quali meschinità tira fuori una campagna elettorale, persino da chi, per mestiere, dovrebbe aprire le menti delle persone anziché coartarle ignobilmente”.

Piero Miolla
pubblicato su La Gazzetta del Mezzogiorno