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Revisione della geografia giudiziaria. Il dovere di reagire

Abbiamo appreso con sconcerto che il Governo ha approvato lo schema di decreto legislativo di revisione della geografia giudiziaria, in attuazione della legge delega 138/2011, con il quale sono stati soppressi 36 tribunali ordinari e tutte le 220 sezioni distaccate di tribunale, che per la regione Basilicata vuol dire soppressione del Tribunale di Melfie della sezione distaccata di Pisticci. Tale schema di decreto legislativo ha fatto seguito all'altro riguardante la revisione delle circoscrizioni giudiziarie in relazione gli uffici di Giudice di Pace, che ha portato alla soppressione di tutti gli uffici siti in comuni non capoluogo di provincia o comunque non sede di Tribunale ordinario, il che per il territorio della sola provincia di Matera, significa soppressione delle sedi di Pisticci, Rotondella San Mauro Forte, Stigliano, Tricarico ed Irsina.
Detti schemi di decreti legislativi costituiscono provvedimenti che, con ogni evidenza, vanno oltrela legge delega ed addirittura contro la legge delega: gli esempi più eclatanti sono costituiti dalla soppressione della sede distaccata di Pisticci unica presenza in Basilicata, del Giudice di Pace di Pisticci – salvo la permanenza a totale carico di spesa del Comune di Pisticci a fronte degli introiti tutti a favore dello Stato - e dello stesso Tribunale di Melfi
Il Parlamento ha concesso al Governo il potere della soppressione - totale o parziale - degli uffici giudiziari , con la legge delega 14.9.2011 n. 148 di conversione del D.L. 138/2011, la cui finalità obbligatoria è la seguente: “realizzare risparmi di spesa e incrementi di efficienza”: tali finalità sono rimaste neglette negli schemi di decreti legislativi approntati dal Governo.
L'opera di revisione della geografia giudiziaria, specie se effettuata in virtù di una legge delega che impone i risparmi di spesa, non può prescindere dallo studio e dalla seria indagine sui costi sociali della giustizia, il che, ridotto ai minimi termini economici, sostanzialmente, significa che bisogna accertare seriamente quanto viene a costare allo Stato ogni sentenza emessa da un organo giudiziario: una volta individuato il limite invalicabile di costo, occorre sopprimere tutti quegli uffici giudiziari che non rientrano in detto limite, mantenendo in vita, anzi favorendo, quelli virtuosi che si pongono all’interno del limite stesso, quali che essi siano, tribunali centrali o sedi distaccate, giudice di pace circondariali o mandamentali.
Questo principio, per la verità, non tiene conto che la giurisdizione è un servizio che lo Stato deve assicurare ai cittadini in concreto e non può essere retto solo da valutazioni economiche di cassa, anche in tempi come gli attuali di grave crisi economica e di conseguente “spending review”, ma, come ammette la stessa legge delega,  deve tener conto anche della popolazione, dell'estensione del territorio, della viabilità,delle infrastrutture, delle peculiarità economico - sociali, della esistenza di organizzazioni criminali.
L'indagine sui costi sociali della giustizia è, quindi,  abbastanza semplice in quanto occorre procedere ad individuare il costo annuale di ogni ufficio giudiziario e dividere tale dato con il numero delle sentenze emesse: il risultato è il principale indice – anche se non l'unico - di buon funzionamento dell'ufficio. Nella determinazione di tale dato, valore rilevante riveste l'esistenza di adeguate infrastrutture destinate al servizio giustizia, in quanto queste non solo consentono un più efficiente espletamento del servizio, ma evitano allo Stato ulteriori ingenti esborsi futuri che inevitabilmente incidono sui costi di funzionamento.
Purtroppo il Governo non ha potuto o voluto effettuare tale indagine e, nel ridisegnare la geografia giudiziaria , ha fatto ricorso a criteri inidonei e fumosi che, per essere palesemente iniqui, hanno sollevato violente proteste in tutto il territorio nazionale . Il Governo ha fatto, poi,  i conti solo sulla carta, tenendo conto degli organici previsti astrattamente in pianta organica e non del personale effettivamente esistente ed ha tenuto presente il solo risparmio da affitti cessati delle sedi soppresse, senza tener conto che con la soppressione degli uffici periferici occorrerà sostenere spese di fitto ben superiori per l'allocazione negli uffici giudiziari delle sedi sopravvissute, tutte costituite da centri urbani con maggiore densità abitativa e quindi onerate da spese per fitto ben maggiori.
La revisione della geografia giudiziaria necessitava di una seria indagine preventiva, che purtroppo non è stata fatta adeguatamente e da ciò sono conseguiti gli esiti nefasti che, purtroppo, noi cittadini di Basilicata e di Pisticci, come al solito, corriamo il rischio di subire passivamente.
Sono esemplari, sotto molteplici aspetti, i dati rivenienti dalla indagine commissionata dalla Procura Generale della Repubblica presso la Corte di Appello di Potenza , nell'anno 2006, - pubblicati anche su Gazzetta Del Mezzogiorno del 14.6.2006 - , sul “Bilancio sociale della giustizia in Basilicata” , anche se solo in riferimento agli uffici del Giudice di Pace.Da tale indagine riviene quanto segue:
Giudice di Pace di Potenza : spesa annua € 1.008.357,00 numero di sentenze emesse 1.064, costo medio per lo Stato di ogni sentenza € 947,71.
Giudice di Pace di Matera: spesa annua € 368.587, numero di sentenze emesse 640, costo medio per lo Stato per ogni sentenza € 575,92.
Giudice di Pace di Pisticci: spesa annua € 227.664, numero di sentenze emesse 984, costo medio per lo Stato per ogni sentenza € 231,37.
E' evidente che una sentenza del Giudice di Pace di Potenza costa allo Stato italiano 4.2 volte in più rispetto ad una sentenza emessa dal Giudice di Pace di Pisticci, nel mentre quella emessa dal Giudice di pace di Matera costa 2.5 volte in più rispetto a Pisticci. Ciononostante, in abnorme attuazione della delega di legge sopra evidenziata, dal Governo  è stata prevista la soppressione della sede in cui il risparmio per lo Stato era evidentemente maggiore: è il tipico caso in cui, nel maldestro tentativo per risparmiare, si spende molto di più senza incremento di efficienza.La violazione della legge delega è palese: con la soppressione del Giudice di Pace di Pisticci vi è la cd “prova provata” che il relativo decreto legislativo attua la delega parlamentare perseguendo risultati addirittura  opposti a quelli che il parlamento si era prefisso di conseguire. Non è un caso che il ministro della Giustizia Avv. Severino proprio in queste ore si sia affannata a specificare che i decreti legislativi di riforma della geografia giudiziaria non rispondono alla logica della “spending review”, dimenticando che tale locuzione significa risparmio di spesa ed è proprio il risultato che la legge delega imponeva di conseguire.
Parimenti configura chiara violazione della legge delega, la  soppressione dellasezione distaccata di Pisticci, con accorpamento alla sede centrale del tribunale di Matera, che non comporterà soltanto l'immorale spreco delle risorse investite dal Comune e dai cittadini di Pisticci, oltrechè dalla Provincia di Matera, ma aggraverà notevolmente le spese a carico dell'Erario dello Stato e peggiorerà con certezza matematica  l'espletamento del servizio giustizia.Difatti il Tribunale di Matera è organizzato attualmente, con personale giudiziario ed amministrativo e con strutture appena sufficienti per far fronte al carico giudiziario oggi esistente e non è né adeguato né preparato per smaltire un carico di affari giudiziari che si raddoppierebbe con l'arrivo dei procedimenti oggi trattati a Pisticci.
Ai fini di una corretta valutazione dei fatti è bene sapere che con la istituzione del Giudice Unico del Tribunale avvenuta nel 1998 - dati sole 24 ore del 12 gennaio 1998 n. 11 pag. 7,- la sezione distaccata di Pisticci - già Pretura da oltre 150 anni! - era caratterizzata da un bacino di utenza di 99.129 abitanti, una estensione territoriale di 1727 kmq, un contenzioso civile ordinario di 833 cause ed un contenzioso penale di 883 procedimenti dibattimentali e da un numero minimo di giudici pari a 4 : il che la faceva rientrare di diritto nella liste delle 50 più importanti sezioni distaccate di tribunale d'Italia.
Il territorio di competenza era – e lo è ancora attualmente - vasto e ricomprendeva ben 21 comuni ed il carico giudiziario notevole, tant'è che il “Sole 24 Ore” assegnava a Pisticci un coefficiente di numero minimo di giudici monocratici pari a nel mentre a Matera, che pur era sede centrale di Tribunale, il coefficiente era di “3.1” ed a Lagonegro di  “3.6”: fortunatamente detti ultimi due uffici giudiziari sono stati risparmiati dalla scure dei tagli, nel mentre Melfi, che riportava un coefficiente di 4.4 , risulta tra i 36 tribunali soppressi.Da allora ad oggi la situazione si è evoluta sempre a vantaggio del servizio giustizia reso alle popolazioni del circondario di competenza della sede distaccata di Pisticci. Gli ultimi dati veramente attendibili sono quelli del 2005 , in quanto dal 2006 in poi , a causa di alcuni provvedimenti dirigenziali che male hanno interpretato l'art. 48 quinques dell'ordinamento giudiziario, si è provveduto alla sottrazione di contenzioso, spostando nella sede centrale affari di competenza della sezione distaccata di Pisticci.Nell'anno 2005 la sede distaccata di Pisticci ha trattato 1.082 affari contenziosi civili e 940 dibattimenti penali, oltre 637 esecuzioni mobiliari, aumentando di quasi il 20% i dati relativi al 1998. Negli anni successivi e cioè a partire dal 2006 si è costantemente provveduto a spostare presso la sede centrale di Matera, in base ad una errata interpretazione dell'art. 48 quinques dell'ordinamento giudiziario, intere materie di contenzioso, quali l'esecuzione, le opposizioni all'esecuzione, i decreti ingiuntivi, le opposizioni a decreto ingiuntivo, i provvedimenti cautelari e del giudice tutelare, i giudizi direttissimi penali ecc. A causa di tale i dati in possesso del Mistero della Giustizia relativi al quinquennio 2006-2010 relativi a Pisticci risultano del tutto sottodimensionati : secondo i dati in possesso del Ministero la media annua degli affari giudiziari sopravvenuti presso la sede distaccata di Pisticci in detto periodo di tempo ammonterebbe a 1.605 , pari ad un tasso di litigiosità del'1,7%, dato che mal si giustifica con quello relativo all'anno 2005 che, come sopra spiegato, certificava  1.082 affari contenziosi civili , 940 dibattimenti penali, 637 esecuzioni mobiliari, per un totale di 2.659 affari giudiziari e cioè oltre mille in più. E' storicamente accertato che le sopravvenienze aumentano e giammai diminuiscono con il passare degli anni.
A partire dalla fine degli anni '90 il Comune di Pisticci e la Provincia di Matera hanno realizzato tutta una serie di costosissime opere infrastrutturali finalizzate al miglioramento del servizio giustizia presso la sede distaccata di Pisticci, che hanno portato tale sede giudiziaria a livelli nazionali di eccellenza.Dapprima si è realizzato l'ammodernamento delle infrastrutture viarie con realizzazione di strade , gallerie e parcheggi, per facilitare l'accesso al Tribunale da parte dei cittadini dei 21 comuni che fanno parte del circondario.Dipoi , pur godendo il Tribunale di Pisticci già di una buona e funzionale sede giudiziaria presso la ex sede degli uffici comunali, si è provveduto ad ottimizzare l'allocazione di tale ufficio, destinando a tale funzione l'edifico delle scuole elementari di via Cantisani, che allo scopo è stato integralmente ristrutturato e modernizzato negli impianti e nelle connessioni tecnologiche, con un risultato in termini di estetica, funzionalità e tecnologia, di estrema eccellenza, che non teme paragoni a livello nazionale: senza timore di incorrere in eccessiva enfasi , possiamo affermare che la sede del Tribunale di Pisticci, sita in via Cantisani dell'abitato, é la più bella e funzionale sede di Tribunale d'Italia!.
Certo, tali risultati di eccellenza sono stati ottenuti con grandi sacrifici da parte delle istituzioni e della stessa cittadinanza: il Comune di Pisticci per l'ammodernamento e la destinazione a Tribunale dell'edificio di via Cantisani ha investito di recente oltre un milione di euro, nel mentre la cittadinanza ha dovuto rinunziare alla storica e bellissima sede delle scuole elementari, risalente al primo decennio del secolo scorso. A cio' si aggiunga l'ulteriore investimento per alcuni milioni di euro, per la realizzazione del parcheggio multipiano sito in adiacenza del Tribunale.Tutto per ottimizzare il servizio giustizia offerto alla Nazione. Di contro con l’aggregazione a Matera non si verificherà l’atteso incremento di efficienza: è notorio che Matera non è epicentrica rispetto al territorio provinciale, che la vede posizionata in una posizione decentrata vicinissima al confine con la Puglia. Ciò comporterà che tutti gli abitanti della provincia materana per usufruire del servizio giustizia saranno costretti a sobbarcarsi lunghi e costosi viaggi, con aggravio di spese, traffico ed inquinamento.
In conclusione l'opera di revisione delle circoscrizioni giudiziarie in Italia non può essere attuata in modo indiscriminato ed in base a criteri teorici ed astratti, avulsi dalle peculiarità territoriali e funzionali, tanto più che opportunamente la legge delega non impone la soppressione di tutte le sedi distaccate, concedendo solo facoltà di sopprimerne una parte non conforme ai criteri dettati dalla legge delega. Specialmente nell'attuale periodo di grave crisi economica e contestualmente di perenne penoso funzionamento del servizio giustizia ,la indiscriminata soppressione degli uffici giudiziari, ricomprendendo anche quelli virtuosi e meglio infrastrutturati, come il Giudice di Pace e la sede distaccata di Pisticci,oltrechè il Tribunale di Melfi, costituisce un imperdonabile spreco di risorse umane, istituzionali  ed economiche, che lo Stato non può permettersi.
Spetta alla Società civile ed ai suoi rappresentanti della Politica far comprendere al Governo che la attuazione della delega è sbagliata, che gli indiscriminati tagli lineari provocano un danno sociale è insopportabile e, nella specie, che la Basilicata , la provincia di Matera ed il Comune di Pisticci, non possono essere ulteriormente danneggiati da una politica sorda alle loro potenzialità,  necessità ed ai numerosi sacrifici fino ad oggi sopportati.
E’ necessario ed ineludibile  che noi cittadini di Basilicata e di Pisticci in particolare, non potendo accettare supinamente questoennesimo "saccheggio istituzionale" delle nostre risorse ed del nostro territorio, unendoci alle altre città coinvolte, reagiamo con la massima decisione, facendo valere le nostre ragioni, in via civile e democratica, contestando l'operato del Governo e bocciando irreversibilmente, con l'arma dello sciopero e del voto, tutti i partiti politici ed i singoli parlamentari che lo sostengono nell'opera di revisione delle circoscrizioni giudiziarie.

 

Avv. Giandomenico Di Pisa