26Aprile2024

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Royalties da petrolio: la proposta Di Trani affidata al gruppo regionale Pd in Consiglio

“Il tema della ripartizione delle royalties regionali tra tutti i comuni lucani è un argomento più volte affrontato  dalla mia amministrazione e sulla questione, spesso ho preso posizione sugli organi di stampa”. Esordisce così il sindaco di Pisticci Vito Di Trani che ritorna ancora una volta sul tema dei fondi derivanti dall’estrazione del petrolio. Anche in questo caso il primo cittadino si rivolge alla stampa, rendendo pubblico un documento inviato ai sindaci della Basilicata con un oggetto specifico: “Subemendamento modifica Legge regionale n. 40/1995”, oggetto di discussione in corso nel consiglio regionale di Basilicata.    
“Negli ultimi giorni, - spiega Di Trani ai suoi colleghi sindaci - parte delle mie proposte sono state recepite dal Consigliere Regionale Nicola Benedetto in un emendamento alla  Legge regionale n. 40/1995 presentato e approvato presso la Seconda Commissione Regionale. Nel ritenere meritoria, ma a mio avviso incompleta, l’iniziativa del Consigliere Benedetto mi sono fatto carico di proporre un subemendamento, affidato al Gruppo Consiliare del Partito Democratico”. Da intendere quello regionale.    
“La nostra proposta di modifica della Legge Regionale n. 40/1995 – scrive Di Trani -, intende privilegiare una più equa ripartizione delle royalties attraverso la proporzionalità in relazione al numero di abitanti di ogni singolo comune. Pisticci è da considerarsi a pieno titolo tra quei comuni che avrebbero diritto a una forma diretta e cospicua di ristoro ambientale e perché presso la struttura di Tecnoparco si smaltiscono i reflui della val d’Agri e perché la Val Basento, primo sito estrattivo della regione, ne sconta tutt’ora gli effetti nefasti. Dal momento, però, che mai ho inteso condurre una rivendicazione meramente campanilistica, ho sempre parlato di privilegiare non già una parte esigua del territorio e della popolazione ma l’intera regione Basilicata convinto che la stessa potrebbe avviare una stagione di sviluppo economico solo se tutti i suoi comuni saranno messi nelle condizioni di poter attingere alle risorse in argomento.    
Per una maggiora disamina del subemendamento presentato, ne allego copia unitamente ad una simulazione della ripartizione delle royalties ai singoli comuni”.
Sullo sfondo c’è anche la questione ambientale: “Resta ferma – tiene a precisare il sindaco di Pisticci - la necessità di tutelare i territori e le popolazioni maggiormente esposte, come quelle che gravitano in prossimità dei pozzi petroliferi o in prossimità del terminale di Tecnoparco con azioni che i soggetti interessati all’estrazione e allo smaltimento dei reflui sono tenuti ad intraprendere.
Giova ribadire per l’ennesima volta che le priorità assolute sono il rispetto dell’ambiente e la tutela della salute umana. Qualora tale orientamento non trovasse riscontro, considerando tutte le negatività registrate fin’ora, saremmo propensi al blocco delle attività estrattive.    
Al fine di avere un maggiore supporto alla proposta presentata, ritenendola rispettosa delle Regione tutta, chiedo ai colleghi di prendere e manifestare pubblicamente una chiara posizione”.
Nello specifico quella che segue è la proposta proveniente da Di Trani:

Nel bilancio di previsione è istituito annualmente il “Fondo per lo sviluppo sociale,  economico e produttivo della Basilicata” costituito dai trasferimenti dello Stato a titolo di compartecipazione regionale all'imposta erariale sul prodotto di coltivazione degli idrocarburi liquidi e gassosi estratti di cui alla legge 11 gennaio 1957, n. 6, al netto degli oneri a carico della Regione Basilicata derivanti dagli accordi stipulati con l'ENI S.p.A.
Il suddetto Fondo, secondo le finalità sopra descritte, è così ripartito:
- il 5% a favore dei Comuni di Matera e Potenza in proporzione agli abitanti;
- il 40% a favore dei Comuni lucani in proporzione agli abitanti, ad esclusione dei Comuni di Matera, di Potenza e di quelli che beneficiano delle royalties dirette nel comprensorio della Val d’Agri;
- il 55% rimane nelle disponibilità della Regione.
Una somma non superiore al 10% delle risorse trasferite potrà essere destinata al ristoro dei costi energetici delle attività produttive presenti sul territorio regionale.