26Aprile2024

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Salvate il soldato Nimby

Il problema non è la sindrome di Nimby (non nel mio giardino). Il problema è la sindrome della sindrome di Nimby. Il lasciarsi convincere che non sia mai corretto o giusto lottare per difendere il proprio giardino. Vogliono farcelo credere. Vogliono che le persone trasformino in rimorso di irresponsabilità una loro legittima aspirazione a difendere gli spazi in cui vivono. Ma Nimby non è sempre un gretto e retrogrado esercizio di individualismo.     
E’ un comportamento naturale. E non c'è nulla da vergognarsi. L'uomo difende da sempre ciò che lo circonda, difende la geografia della sua vita e dei suoi affetti. Difende la sua salute e quella dei suoi cari. Difende l’intimità della sua camera, assieme ai familiari la sua casa, assieme a pochi altri la sua strada, con qualche individuo in più il suo rione, con i concittadini il comune e poi la sua regione, la sua nazione, il mondo. Ci sono tanti giardini ed il valore ultimo della loro difesa è uguale per tutti.    
Sicuramente, a volte, occorre saper fare delle valutazioni d'insieme. Certo, intelligenza e duttilità, senso critico e capacità di valutazione non guastano. Ma fare derivare da questa ragionevole dimensione di responsabilità sociale una ghettizzazione tout court di questo acronimo è scorretto e fuorviante. Tanto più quando la spinta all’azione corrisponde ad una dinamica del cuore. Perché il cuore a volte sa indicare la strada giusta meglio di qualunque scienziato. E soprattutto quando dall’altra parte, colui che questo “qualcosa” vuol venire a piantarmelo giusto nel mio giardino non è credibile e si approccia ad entrare in casa mia in maniera prepotente e violenta, mentre il sistema delle garanzie, del rigore e dei controlli è saltato nella sostanza assieme alla considerazione che i cittadini hanno delle istituzioni, per responsabilità delle istituzioni. Se non resta che Nimby, allora non lo si può additare come una sindrome da mettere sotto cura.    
Sdoganate Nimby restituendogli il valore che merita, perchè a volte è la cosa più logica e giusta da fare. Nimby, orgogliosamente. Nimby, come esercizio di dignità e legittima tutela del luogo in cui viviamo, soprattutto quando ha già abbondantemente dato. Della sua stessa anima. Intelligentemente, ma Nimby.

Roberto D'Alessandro