02Maggio2024

Sei qui: Home Cronaca Infiltrazioni fognarie in casa. La storia travagliata di un'anziana signora di Pisticci

Download Template for Joomla Full premium theme.

Deutschland online bookmaker http://artbetting.de/bet365/ 100% Bonus.

Online bookmaker bet365

Infiltrazioni fognarie in casa. La storia travagliata di un'anziana signora di Pisticci

Gli anziani sono come i bambini: hanno bisogno di attenzioni, di cure. Quando hanno bisogno di qualcosa,  a volte, sono costretti ad esercitare grande insistenza. La stessa con la quale richiama attenzione un’anziana signora di Pisticci, con la sua storia che invoca giustizia.
Lei vive una vera tragedia o, sarebbe meglio dire, un incubo.
La sua casa, frutto di immensi sacrifici giovanili, gronda letteralmente di umido e di infiltrazioni fognarie (l'immagine a corredo dell'articolo è una generica presa dal web). In pratica, ha la m###a in casa.   
Con il suo incidere lento, si muove tra carteggi di avvocati, giudici, amministratori comunali e consulenti tecnici, il suo corpo trema e la sua voce si rompe spesso nel tremito e nel pianto: lei non riesce a capire come sia possibile che venga lasciata vivere in quelle condizioni.
L’anzianasignora abita a Pisticci, si chiama Maria Maddalena. Classe 1924. In paese la conoscono in tanti, soprattutto per le sue continue richieste di aiuto. La conoscono i Carabinieri, i Vigili del Fuoco, la conoscono all’Acquedotto Lucano, al Comune di Pisticci, la conoscono altresì i numerosi avvocati che, nel tempo, l’hanno assistita: nessuno riesce a risolvere un problema che pare affondare le sue radici in una ennesima storia di burocrazia e rimpallo di responsabilità: il Comune dice che non è di sua competenza risolvere questioni inerenti l’impianto fognario del territorio comunale; Acquedotto Lucano, da par suo, sembra essere scomparso nel vuoto.
Le cause, le denunce, le querele presentate dalla signora, fino ad adesso, non hanno sortito alcun effetto: procedure lente, farraginose, a volte sbagliate, hanno peggiorato una situazione che sin dall’inizio era seria. Ora è diventata drammatica.
Maria Maddalena non vuole fare altri giudizi: non se la sente di affrontare ancora i tempi eterni della Giustizia.
Maria Maddalena è stanca.
Maria Maddalena ha solo il desiderio di poter passare gli ultimi anni della sua vita, in una casa dignitosa e decorosa, con un lavandino dal quale possa prendere acqua pulita e cucinare le sue minestre, senza l’incubo dell’acqua di scolo che le entra in casa, le gronda sulle posate, sul lavandino, sulle pentole e sul pavimento.
Le ultime analisi che ha fatto svolgere sulle infiltrazioni e sull’acqua che trova puntualmente a terra e nel lavabo parlano chiaro: coliformi fecali. M###a.
La nostra generazione è strana: ci si indigna per la morte di un leone, ucciso da un bracconiere; ci si indigna per i rifiuti lasciati sul bordo della strada; ci lasciamo intenerire da un cucciolo abbandonato in mezzo alla strada e poi, Maria Maddalena viene lasciata sola, al suo destino.
Probabilmente però è possibile dare a questa anziana signora un barlume di serenità.
Non si discute su chi gravi la responsabilità di tutto ciò: se al Comune di Pisticci e alla sua Amministrazione, o se invece ad Acquedotto Lucano.
Il Comune probabilmente ha ragione quando sostiene che non gli compete sistemare l’impianto fognario perché è di competenza di Acquedotto Lucano: altrettanto probabilmente sbaglia però a lavarsene le mani. Maria Maddalena è certamente una “anziana fastidiosa”. Ma il compito primario di una Amministrazione è quello di tutelare i suoi cittadini, la loro incolumità anche fisica. Questo dovere istituzionale e costituzionale, non viene garantito a Maria Maddalena, anzi, le viene negato pure il diritto alla salute e ad una vita dignitosa.
Ormai non è più una questione di puro diritto, di doveri istituzionali e giuridici. È una questione morale e di umanità: chi può farsi sentire, ora deve intervenire. Non è possibile che Maria Maddalena venga lasciata sola al suo destino senza provare a fare quanto possibile per aiutarla.