Depuratore per Pisticci, ma ci vorranno almeno tre anni
- Post 19 Gennaio 2015
A 2 dalla delibera Cipe, dunque, finalmente l’opera che consentirà di collettare le acque di scarico del centro urbano di Pisticci (Marconia e la zona della marina, invece, andranno a collettarsi su un altro impianto per la cui realizzazione c’è già l’appalto, anche se i lavori stentano a partire) potrà vedere la luce.
La realizzazione del depuratore viene ritenuta importantissima in quanto, da sempre, Pisticci scarica la sua fogna direttamente nei canali dei calanchi che si affacciano nella valle del Cavone. L’infrastruttura, dunque, non andrà solo a qualificare finalmente da un punto di vista igienico sanitario la città basentana ed il suo abitato, ma contribuirà anche ad alleviare il grado di inquinamento del fiume Cavone e dovrebbe pure ridurre l’effetto erosione sui fragili costoni dei calanchi, visto che il continuo agire delle acque di scarico, combinato con l’effetto dell’acqua piovana, hanno indebolito nel corso del tempo la struttura degli stessi.
A giorni, informano dall’Ufficio Tecnico comunale, si svolgerà una conferenza di servizio alla quale, oltre al Comune di Pisticci, prenderanno parte anche l’Acquedotto Lucano, incaricato di redigere il progetto esecutivo, e la Regione Basilicata.
Molto, però dipenderà anche dal tipo di lavori da effettuare: nel caso si debba mettere mano agli impianti idraulici che, pure, già ci sono (ma risalgono a qualche decina di anni fa), i tempi si allungherebbero, altrimenti potrebbero essere più brevi.
Con la delibera numero 60 del 30 aprile 2012, il Cipe ha assegnato 32 milioni di euro alla Basilicata per interventi di potenziamento dei sistemi di raccolta e trattamento delle acque reflue urbane. Tra questi, anche il depuratore di Pisticci che rientra nell’accordo quadro che Regione, Ministero dello Sviluppo Economico e dell’Ambiente hanno sottoscritto il 28 dicembre 2012. L’accordo, denominato “Potenziamento dei sistemi di raccolta e trattamento delle acque reflue urbane relativi ad agglomerati soggetti a procedure di infrazione comunitaria in materia ambientale”, prevede la realizzazione di undici interventi di rilevanza strategica regionale nel settore ambientale del collettamento e della depurazione. I fondi trovano copertura finanziaria nei Fondi dello Stato.
Piero Miolla
pubblicato su La Gazzetta del Mezzogiorno