Fracassi a Pisticci racconta gli intrecci tra sesso e potere nelle stanze di Berlusconi
- Post 22 Giugno 2010
Le Dame e il Cavaliere, tuttavia, non è un film di gossip, ma un documento di denuncia con uno scopo ben preciso: spiegare quale sia l’obiettivo politico di Berlusconi nell’uso di soubrette e veline.
Il film è stato in parte proiettato lunedì sera a Pisticci presso la sede di Act in Circus, in corso Margherita, alla presenza di Franco Fracassi, che è anche regista della pellicola. Ne è seguito un approfondito dibattito nel quale è stato anche possibile comprendere il livello di condizionamento della libertà di stampa in Italia.
Il documentario, infatti, è stato completato nel marzo scorso, ma la produzione non è riuscita a trovare alcun distributore. “Sono qui – ha esordito Fracassi, autore tra l’altro di Zero, il noto documentario sulle verità scomode dell’11 settembre – per distribuire in proprio questo lavoro, in quanto è l’unico modo per farlo conoscere. Tutti i giornali a cui lo abbiamo proposto, infatti, pur avendolo fatto visionare dai loro legali ed avuto parere favorevole, non hanno accettato di distribuirlo. Ci siamo rivolti, pertanto, agli operatori della distribuzione nazionale, ma anche in tal caso non abbiamo avuto risposta. Uno dei cinque fornitori di servizio contattati ci ha spiegato che è troppo pericoloso. Il rifiuto del film è stato compatto e totale, tanto da parte di chi si professa berlusconiano, tanto da parte di chi si dichiara suo oppositore”. Ne è seguita, comunque, una situazione paradossale, perché gli stessi giornali che hanno rifiutato di diffondere il film, hanno poi scritto articoli sul caso mediatico che ha caratterizzato la sua uscita.
Gli argomenti trattati in Le Dame e il Cavaliere, non sono uno scoop, come ammette lo stesso Fracassi. Ma allora perché parlarne? “Innanzitutto – risponde il giornalista – regista – perché di questa storia si è letto molto e visto poco. E poi perché le informazioni sono giunte sempre a frammenti. Il film, invece, racconta una storia completa dove vengono interpellati direttamente i protagonisti così da fornire tutti gli elementi per poter essere realmente informati e farsi un’idea approfondita, a differenza di quello che consentono gli altri media”.
L’obiettivo del film, si diceva, non è il gossip. Fracassi, in conclusione ne spiega le ragioni: “cerchiamo di dare una spiegazione politica alle vicende. Berlusconi ha detto più volte di voler cambiare la Costituzione, soprattutto per quanto riguarda la parte sul Parlamento, che da lui è visto come un freno. E poiché non riesce a cambiarla con il voto, lo sta facendo di fatto, inserendo queste ragazze in Parlamento per svuotarlo delle sue qualità, attraverso la presenza di persone non pensanti. E questa non è una supposizione, lo ha rivelato al suo entourage, come da testimonianze presenti anche nel film”.
Il lavoro di Fracassi e del suo staff proseguirà nel segno delle inchieste indipendenti. Sono arrivo “Uno”, la prosecuzione di “Zero” con l’obiettivo,m questa volta, di scoprire chi è realmente Osama Bin Laden; un documentario sulle vere ragioni della guerra in Afghanistan; un altro sul caso Moro ed anche una inchiesta su Elisa Claps, ragione per la quale Fracassi è in questi giorni in Basilicata ed ha potuto rispondere all’invito di far conoscere la sua opera alla comunità pisticcese attraverso l’interessamento di Act in Circus, dopo aver fatto tappa a Potenza.
Roberto D'Alessandro
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