Decine di alberi abbattuti. Era davvero l’unica soluzione possibile?
- Post 12 Aprile 2018
Svilire così la natura, turbarla e stuprarla in sì fatto modo dimostra l’incoerenza di tale decisione: si incentiva una mobilità “verde”, mentre si abbatte ciò che di verde abbiamo davvero. E’ incredibile! I pini marittimi presenti in via Quattro Caselli sono stati sacrificati alla logica del “fare qualcosa tanto per fare”.
Diverse potevano essere le soluzioni da attuare, si pensi all’utilizzo delle isole vegetative Cupolex, o anche alla potatura parziale delle radici, magari spingendole a dirigersi verso le direzioni auspicate attraverso metodi di contenimento artificiale. Invece no, si è scelta la strada più facile, quella del taglio netto, nudo e crudo. Quegli alberi erano il simbolo, da quasi 30 anni, del felice connubio tra uomo e natura, rappresentavano il biglietto da visita di una delle entrate più importanti della frazione pisticcese. Quegli alberi erano importanti, e lo erano per i cittadini, per i loro bambini e per i loro animali. Quegli alberi erano importanti per i turisti e per i passanti per caso. Quegli alberi erano importanti, o per lo meno lo erano per me. Inutile ricorrere a vari strumenti legali, come la legge nazionale n.10 del 14/02/2013 e simili, che da un lato tutelano il verde pubblico, e dall’altro pongono in essere le situazioni giustificanti l’abbattimento degli alberi stessi, giustificazioni fatte proprie più o meno sensatamente dall’amministrazione. Inutile è anche nascondersi dietro progetti già approvati dalle amministrazioni precedenti (comunque modificabili), o dietro i pareri ambientali dei vari uffici, quel che è fatto è fatto, e la responsabilità attiene ai decisori ultimi di questo atto meschino. I più delusi sono coloro i quali sono stati abbindolati dal pollice verde di questa maggioranza, coloro i quali sono stati sedotti e poi abbandonati, coloro i quali si sono spesi per i pentastellati per poi trovarsi traditi, e a tal riguardo basti citare i giovani del Rione Croci di Pisticci, che a loro spese si occupano del decoro urbano e ambientale di quell’angolo di paese così suggestivo, tra l’indifferenza della politica e di buona parte dell’associazionismo e della cittadinanza.
Carmine Calandriello
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