18Maggio2024

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Questioni ambientali e scadenze consiliari. L'importanza del timing amministrativo

In attesa di capire se  il Comune di Pisticci riuscirà ad ottenere le analisi delle acque del Basento, campionate nell’ambito dell’inchiesta che prova ad individuare i responsabili dell’inquinamento del fiume in un tratto compreso tra Ferrandina e Pisticci con tanto di moria di numerosi pesci di ogni specie, a tenere calda la questione, oltre all’opinione pubblica ed al tam tam che, in casi come questo, facebook riesce a produrre, è il nuovo intervento del capogruppo del Fli, Domenico Lazazzera, che ha preso carta e penna ed ha scritto al sindaco Di Trani ed al presidente del Consiglio Comunale, Fuina. “Facendo seguito alla precedente interrogazione del sottoscritto – scrive Lazazzera -  con richiesta di convocazione di consiglio comunale ad hoc tuttora rimasta inevasa, presentata in data 26.09.2011” si chiede “di sapere se, e nel caso, quali provvedimenti sono stati adottati al fine di preservare e tutelare la salute dei cittadini ed il ripristino delle condizioni ambientali, che alla luce delle notizie di stampa, risultano essere gravemente compromesse. Se non ritiene utile avviare immediatamente attività di analisi e monitoraggio delle acque fluviali commissionando tali attività ad aziende terze e coordinate dall’ufficio ambiente del Comune, e coinvolgere economicamente la provincia di Matera e la regione Basilicata in attività di bonifica dei siti “eventualmente” risultanti inquinati. Attendo convocazione urgente di consiglio comunale così come precedentemente richiesto, con nota del 26.09.2011 aperto alle associazioni di categoria del turismo e dell’agricoltura ed ambientaliste per discutere e deliberare i provvedimenti che il Comune di Pisticci vorrà prendere anche in attività di autotutela e ricerca delle responsabilità”. E’ noto, finora, che il sindaco Di Trani, a tredici giorni dall’accaduto, ha emesso in via cautelativa un’ordinanza che vieta il prelievo e l’utilizzo dell’acqua del fiume per qualunque scopo, ma ad oltre tre settimane dalla vicenda sarebbe utile basarsi su dati certi e, quindi, potersi confrontare partendo dalla conoscenza delle sostanze che hanno inquinato il fiume. Oltre alla giustizia, anche la politica ha bisogno di fare il suo corso. E se quella di Pisticci, quantomeno, tiene acceso un focus, non si può dire lo stesso per altri consessi. Il Comune di Ferrandina, territorio nel quale ha avuto origine lo sversamento e la Provincia di Matera, che ha competenze sulle acque interne.
V’è da dire, per tornare ai fatti di casa nostra, che la richiesta di Consiglio sul tema Basento non è pervenuta in termini formali, ovvero con la raccolta firme di almeno un quinto dei Consiglieri, ma l’opportunità di discutere un argomento del genere appare evidente e Lazazzera ha puntato su questo, piuttosto che sulle forme. Andrebbe letto come un atto di fiducia e di apertura nel contesto dei rapporti fra maggioranza ed opposizione. La stessa fiducia che il consigliere di Fli continua a riporre da quest’estate nella convocazione dell’assemblea sul tema rifiuti e sulla Tarsu. La sua richiesta aveva incassato una sostanziale condivisione, ma al momento resta inevasa.

Per restare in tema di rifiuti ha invece ottenuto risposta dall’assessore all’ambiente Antonio Capistrano l’interrogazione del capogruppo di Patto Democratico, Roberto Cammarota, che aveva chiesto lumi su una notizia in base alla quale “nella discarica La Recisa, dal 15 settembre scorso, sono state scaricate circa 5.000 tonnellate di rifiuti provenienti da Potenza senza che sia stato preventivamente realizzato un ampliamento della capacità ricettiva della discarica stessa”. Capistrano smentisce sui quantitativi e fornisce spiegazioni. “Con Delibera di Giunta Regionale n. 989 del 05/07/2011 di approvazione dell'Autorizzazione Integrata Ambientale (A.I.A.) e della Compatibilità Ambientale – scrive l’assessore all’ambiente -, venivano autorizzati sia l'ampliamento volumetrico sia gli ulteriori conferimenti nella zona centrale del bacino della discarica "La Recisa" per una superficie pari a 7.000 mq ed un volume di 20.000 metri cubi. Con delibera di Giunta Comunale n. 126 del 28/07/2011, veniva  autorizzata la ditta B&B di Tito (PZ) al conferimento di R.S.U. nella discarica in questione per una quantità di 7.500 t. Dal giorno 15 settembre 2011 la ditta B&B di Tito (PZ) ha conferito presso la discarica "La Recisa" circa 450,00 t”.

Di questi tempi le questioni ambientali sembrano essere diventate uno snodo di rilevante importanza anche per testare i buoni propositi della nuova amministrazione. L’ultimo episodio è relativo all’emergenza di contrada Tamma, a marina di Pisticci, dove è stato necessario interrompere l’erogazione idrica per tredici abitazioni i cui proprietari avevano denunciato la cattiva qualità dell’acqua di rubinetto allegando analisi in proprio che denunciavano la presenza di valori fuori norma (alcuni streptococchi ed ammoniaca). La questione ha avuto rilevanza di stampa. L’ordinanza del sindaco Di Trani, quanto mai opportuna, è arrivata cinque giorni dopo la trasmissione dei documenti (all’Asm ed a palazzo Giannantonio) da parte dei cittadini interessati. A tutt’oggi la zona è servita da autobotti delle cui spese il Comune si sta facendo carico. Ma è una soluzione tampone, per venirne fuori servirà individuare la causa dell’inquinamento.

In quest’ultimo caso non c’è attività consiliare in vista. Urge più che altro una indagine utile a comprendere cosa sia accaduto. Argomento più, argomento meno, tuttavia, il Consiglio Comunale dovrebbe comunque andare incontro ad una serie di sedute. S’è detto del Basento e dei rifiuti. Ma fra cinque giorni scade anche il termine per la discussione in assemblea della vicenda immigrati del C.a.r.a. di Pisticci Scalo, come da richiesta presentata in termini formali da Cammarota. Anche il tema del tribunale dovrebbe trovare spazio nell’agenda dei lavori consiliari, come da impegno preso con gli avvocati, in una specifica assemblea. Questioni che si accavallano. Tutte importanti. Tutte meritevoli di essere approfondite e discusse. Alcune affrontate comunque con soluzioni pratiche (le ordinanze su contrada Tamma e sul Basento, i primi risultati sul cronoprogramma per salvare il tribunale con l’accordo raggiunto per dotare l’ufficio del giudice di pace di un cancelliere, prestato dal Comune). Altre in attesa di essere trattate (con i dibattiti e gli approfondimenti consiliari e, per tornare al tribunale, con l’inaugurazione del parcheggio che tarda ad arrivare). L’amministrazione non è ferma al palo, ma non sempre i tempi di reazione, in alcuni casi, sono stati eccellenti.

 

Roberto D'Alessandro