15Maggio2024

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Processo 'Petrolgate, il Comune di Pisticci si costituisce parte civile. Udienza preliminare rinviata

Il Comune di Pisticci si è costituito parte civile nel procedimento penale a carico dei 69 indagati (59 persone e 10 società) conseguente all'inchiesta sulle estrazioni petrolifere in Basilicata, la cui udienza preliminare era fissata per questa mattina dinanzi al Tribunale di Potenza.
Nella nota stampa diffusa dal Comune si precisa che "il Comune jonico, quale Ente rappresentativo della comunità e dei suoi cittadini, è parte danneggiata nell'inchiesta lucana: un ente locale, infatti, come precisato dalla Corte di Cassazione, ha diritto al risarcimento dei danni ogni qualvolta vengano menomati beni o interessi legati al bene 'ambiente'. I fatti contestati nel processo riguardano la sistematica elusione dei controlli preposti da parte degli Uffici Regionali e la vanificazione delle procedure di smaltimento dei rifiuti, con i conseguenti pregiudizi ambientali, attraverso l'uso fraudolento di codici alterati. Inoltre, dai capi di accusa, si evince un'attività truffaldina degli imputati che avrebbe pregiudicato gli interessi del Comune di Pisticci indicato come parte offesa. A supporto della costituzione di parte civile dell'ente comunale pisticcese vi è anche la specifica imputazione contestata alla società Tecnoparco Valbasento Spa, responsabile di aver ottenuto vantaggi economici dalla consumazione del reato di cui all'art. 260 dl 152/2006, ovvero dal traffico illecito di rifiuti smaltiti presso il suo impianto, destinato alla lavorazione ed allo smaltimento dei reflui provenienti dal CO.VA. di Viggiano, gestito da ENI SpA, indagata nel summenzionato procedimento penale.
L'attività illecita posta in essere dalla società incriminata, già più volte denunciata dal Comune attraverso provvedimenti amministrativi e mezzi di comunicazione, ha prodotto conseguenze ambientali negative sia per le attività agricole e zootecniche della zona, sia per la salute degli abitanti del quartiere residenziale di Pisticci Scalo e dell'intera area, oltre ad un vantaggio economico per i soggetti indagati.
Poiché il riconoscimento di un danno patrimoniale alle persone giuridiche è ammesso dalla giurisprudenza di legittimità, il Comune di Pisticci agisce in giudizio costituendosi parte civile proprio per tutelare la salute, la sicurezza e l'immagine della collettività pisticcese, sicuramente danneggiata dalle attività illecite appurate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Potenza".
Secondo quanto riportato da Ansa, l'udienza è durata circa un'ora ed è stata rinviata al prossimo 24 novembre, a causa di alcuni difetti di notifica. Il gup, Rosa Larocca, si è dichiarata incompatibile con l'udienza preliminare per aver svolto funzioni di gip durante le indagini preliminari. Il Comune di Pisticci è stato inserito nell'elenco delle "parti offese" che intendono costituirsi parte civile, circa un centinaio tra associazioni, enti locali e privati.
Ricordiamo che uno dei due filoni dell'inchiesta 'Petrolgate' riguarda il presunto "traffico e smaltimento illecito di rifiuti", attraverso la modifica del codice C.E.R., che accompagna i rifiuti per segnalarne la tipologia e l'eventuale pericolosità e di conseguenza la modalità di smaltimento; reato contestato ad Eni e a Tecnoparco Valbasento, società quest'ultima che da diversi anni riceve i reflui delle estrazioni petrolifere da Viggiano per trattarli e smaltirli presso il proprio impianto di Pisticci scalo.
Gli altri due filoni di inchiesta riguardano i lavori di realizzazione del Centro Olio della Total a Corleto Perticara e lo stoccaggio del greggio lucano nell'area del porto di Augusta. Quest'ultimo è stato trasferito a Roma per competenza territoriale.

Marika Iannuzziello