04Maggio2024

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Manifestazione anti-trivelle: contestazioni e blanda partecipazione ma Pittella evidenzia unità istituzionale

Secondo quanto riportato dall'Ansa, alla manifestazione che si è svolta questa mattina contro le trivelle nel mar Jonio hanno partecipato solo alcune centinaia di persone, circa 500 riferiscono altre testate giornalistiche. Il corteo, che si è sviluppato sul lungomare, si è concluso con i comizi dei tre Governatori regionali presenti in prima linea, Pittella per la Basilicata, Oliverio per la Calabria ed Emiliano per la Puglia, che da quanto si apprende anche dai social network, sono stati contestati da rappresentanti di gruppi politici e da associazioni ambientaliste. Oltre al primo cittadino di Policoro, che ha indetto la manifestazione dopo uno sciopero della fame durato un giorno, erano presenti, tra gli altri, diversi Sindaci delle tre regioni, i rappresentanti sindacali di Cgil, Cisl Uil e Ugl, le Province di Potenza e Matera, Confapi Matera, Coldiretti Basilicata, i presidenti dei due Parchi nazionali lucani, i Radicali e i Giovani di Forza Italia Basilicata. Nel primo pomeriggio, invece, a bandiere ferme, il Ministro dell'Ambiente ha risposto in aula, nel corso del "question time", all'interrogazione presentata nei giorni scorsi dall'onorevole Cosimo Latronico (FI) relativa alla procedura di valutazione d'impatto ambientale per la fase di indagini sismiche 3D del permesso di ricerca di idrocarburi localizzato nel golfo di Taranto, richiesto dalla società Enel Longanesi,.

Il NO dei Governatori Pittella Oliverio e Emiliano
"Metteremo in campo - ha affermato il presidente Pittella - tutto ciò che serve per impedire le trivellazioni in mare, sia chiaro. Chi contesta parla dello 'Sblocca Italia' che non c'entra nulla con le trivelle in mare. Lo Sbocca Italia- ha spiegato - non é stato impugnato dalla Regione Basilicata per due motivi: per non lasciare un vuoto di un anno e mezzo in attesa della pronuncia della corte costituzionale, periodo in cui ognuno poteva fare qualsiasi cosa, ed in secondo luogo, perché nella interlocuzione positiva con il governo noi siamo riusciti ad ottenere la concertazione, l'intesa con le Regioni sul piano delle aree. Per cui non si può fare una trivella in Basilicata se non c'è la concertazione con la Regione. Nei prossimi giorno incontreremo il ministro dello Sviluppo economico, Guidi, al quale manifesteremo la nostra ferma contrarietà alle trivellazioni in mare". E aggiunge su Facebook: "E aggiunge su Facebook: "Un Sud unito rafforza posizioni e risultati. La bella prova di unità istituzionale data questa mattina a Policoro lo dimostra. Era il risultato che volevamo raggiungere: mostrarci uniti, portatori di una sola visione di sviluppo che vuole le trivelle lontano dalle nostre acque, forti nel ribadire il nostro dissenso e convinti che il dialogo costruttivo con il Governo Renzi servirà a concludere positivamente per noi questa vicenda".
Il presidente della Regione Calabria, Mario Oliverio ha detto "ci opporremo con tutte le nostre energie alle trivellazioni e lo faremo per tutelare il mare che costituisce la primaria risorsa per il nostro futuro. Abbiamo impugnato - ha aggiunto- le norme che consentono al governo di avere poteri sostitutivi nei confronti delle Regioni relativamente alle autorizzazioni in materia di trivellazioni. Noi abbiamo detto no con grande chiarezza alle trivellazioni a mare e anche a quelle a terra. Abbiamo impugnato presso il Tar un provvedimento autorizzativi da parte del ministero sottoscritto il 12 giugno scorso. Sono scelte che non possono essere accettate, il governo dovrà ascoltarci ed accogliere le nostre osservazioni".
Il presidente pugliese Emiliano ha esordito dicendo "abbiamo intenzione di sostenere tutte le Regioni che si opporranno ai decreti autorizzativi delle Trivelle e sono venuto qui a dirvelo senza se e senza ma. Stiamo organizzando un collegamento che parte dall'Emilia e arriva alla Calabria e siamo in grado di far valere le nostre ragioni. Chi é a difesa del mare e del creato e non semplicemente delle proprie piccole ragioni politiche non può non essere con noi. Deve essere con noi. Qui - ha concluso - ci sono le Regioni e i sindaci che si stanno battendo per far valere le ragioni del nostro territorio. Noi pugliesi faremo fino in fondo il nostro dovere".

Coldiretti Basilicata: "Serve una moratoria"
Non poteva mancare la Coldiretti di Basilicata alla mobilitazioni di stamane a Policoro contro le trivellazioni in mare. Non poteva mancare perché ormai è nota la posizione dell'Organizzazione sempre in difesa del nostro territorio e delle nostre coste. La nostra Organizzazione è contraria da sempre ad azioni che impattano in maniera forte su territori naturalisticamente di pregio o a particolare vocazione agricola, a maggior ragione quando nessun beneficio ne deriva per le popolazioni del posto. Non bisogna mai dimenticare che il petrolio prima o poi è destinato a finire, come è finita l'industrializzazione forzata che non ci appartiene, mentre agricoltura e turismo potranno sempre costituire buona parte della nostra ricchezza, oggi come in futuro. Senza dimenticare la risorsa idrica, in buona parte data alla vicina Puglia che ne è carente. Anche in questo caso bisogna che la nostra Regione continui a contribuire ad alleviare le difficoltà dei nostri vicini di casa. Il problema è però nulla, o molto poco si sta portando a casa in termini di ricchezza, di infrastrutture, di lavoro, per una terra tanto generosa quanto povera. È qui che bisogna lavorare tutti insieme, politica, organizzazioni, società civile, per addivenire ad un utile risultato, evitando dannose polemiche e posizioni inutilmente ortodosse. Alle Istituzioni e alle compagnie petrolifere diciamo che occorre garantire la massima sicurezza degli impianti e ridurre al minimo la possibilità di inquinamento e, passaggio fondamentale, non si deve perforare laddove sono a rischio interi habitat naturali come in mare, o dove insistono importanti risorse idriche, stante la sismicità della nostra Regione, o dove l'agricoltura ha fortemente investito nella qualità e nella distintività dei propri prodotti. Una moratoria darebbe il tempo necessario per studiare e capire gli effetti delle vecchie perforazioni traendone consiglio e valutando la effettiva sostenibilità, non solo economica, ma anche sociale ed ambientale. Secondo il Presidente Regionale della Coldiretti di Basilicata Piergiorgio Quarto, "è il principio di precauzione che deve stare alla base di qualsiasi decisione. La Coldiretti di Basilicata ritiene opportuno, indipendentemente dalle appartenenze ideologiche, politiche e partitiche, aprire un dibattito sulla questione ambientale e le politiche di sviluppo per la Basilicata del futuro, senza alcuna chiusura e resistenza, consapevoli che le disattenzioni e le aggressioni al territorio ci vedranno protagonisti sempre e comunque, per la tutela della salute dell'intera comunità e dell'economia rurale.

Coldiretti Basilicata

Grieco (Comune di Pisticci): "Non potevamo mancare"
L'amministrazione Comunale di Pisticci ha partecipato alla manifestazione contro le trivellazioni nel mar Ionio di Policoro. Non poteva essere diversamente per un'Amministrazione che da sempre si è dimostrata sensibile alle problematiche ambientali e, naturalmente al complesso delle tematiche poste dalle attività estrattive di idrocarburi fossili. A tal proposito ricordiamo che la Giunta Municipale del centro jonico ha sempre espresso parere sfavorevole ai tutti i permessi di ricerca di idrocarburi sia in mare sia in terra ferma. D'altra parte a Pisticci, nella Val Basento, sono evidenti i segni di processi industriali che hanno una vita relativamente breve le cui ricadute negative segnano il territorio per un periodo ben più importante. Le attività estrattive della Val Basento, infatti, sono quasi del tutto cessate, i numeri dell'industria del passato sono un ricordo, ci resta una zona SIN e tutte i problemi connessi. La presenza odierna alla manifestazione di Policoro contro le trivellazioni, assieme ad altri comuni, province, regioni, organizzazioni sindacali, associazioni e cittadini; è testimonianza dell'attenzione dell'Amministrazione pisticcese verso un modello di economia che riesca a prescindere, gradualmente, dalle estrazioni petrolifere fondando una ripartenza economica basata soprattutto sull'enorme patrimonio storico-culturale, il turismo e l'agricoltura che rappresentano ricchezze altrettanto preziose almeno quanto il petrolio".

Pasquale Grieco – Assessore all'Ambiente Comune di Pisticci

Calabrese (Prov. Pz): "Solo con i fischi non si risolve niente'
La provincia di Potenza è qui a Policoro per testimoniare la propria contrarietà alle trivellazioni al largo delle coste lucane, ioniche e tirreniche. Tale sventurata ipotesi andrebbe a deturpare un territorio di particolare pregio naturalistico ed ambientale, che e' fonte di ricchezza per le popolazioni del posto, che va salvaguardato e tutelato da tutti, in quanto e' patrimonio di tutti. Tra l'altro la nostra regione contribuisce già in modo determinante al fabbisogno energetico nazionale. Ritengo che la manifestazione di oggi, con la partecipazione dei presidenti delle regioni Puglia, Lucania e Campania, delle provincie e di tantissimi comuni, non possa e non debba restare inascoltata dal governo, e certamente l'azione sinergica delle istituzioni potrà portare risultati positivi, in quanto solo con i fischi e le proteste fini a se stesse si risolve poco.

Michele Calabrese - Vice Presidente Provincia di Potenza

Falotico (Cisl Basilicata): "Contestazioni e partecipazione tiepida sono un preoccupante segnale"

La difesa del nostro mare dall'aggressione delle multinazionali petrolifere sarà tanto più efficace quanto più unite saranno le comunità locali. Le contestazioni rivolte ai rappresentanti istituzionali e la partecipazione al di sotto delle attese sono un preoccupante segnale di divisione e disattenzione verso una problematica che riguarda un territorio vasto che abbraccia tre regioni. Si conferma la necessità di un pieno coinvolgimento democratico della popolazione nelle grandi scelte strategiche che riguardano il futuro della nostra regione e di spazi che consentano l'espressione del pluralismo, senza prevaricazioni e condizionamenti. Per la Cisl il limite dei 154 mila barili è invalicabile e netta sarà la nostra opposizione ad ogni ipotesi di trivellazioni in mare che sarebbero la pietra tombale sul turismo e sull'economia di tutto l'arco ionico con effetti devastanti sull'ambiente e sul lavoro. In tal senso ci stiamo muovendo con la Cisl nazionale per fare pressing sul governo affinché sia varata una moratoria sulle estrazioni offshore in tutti i mari italiani".

Nino Falotico - Segretario generale della Cisl Basilicata

Acito (Confapi Matera): "Comprendiamo i dubbi delle associazioni ambientaliste"
Riteniamo che quella contro le trivelle sia innanzitutto una battaglia di civiltà cui non possiamo sottrarci. Capiamo i dubbi sollevati dalle associazioni ambientaliste circa il rischio che tutto si traduca in una passerella poco convinta di difendere il nostro ecosistema e l'economia lucana. La nostra partecipazione alla manifestazione di Policoro, del resto, è in perfetta coerenza con quanto da tempo sostenuto circa la necessità di impugnare l'articolo 38 del decreto Sblocca Italia innanzi alla Corte Costituzionale". Il titolo concessorio unico e la perdita di sovranità energetica sono in netta controtendenza rispetto al concetto di open future che si propone di connotare questa regione come esempio culturale internazionale. Ascoltare il disagio espresso la società civile, da tanti piccoli imprenditori e cittadini è un dovere di tutti coloro che rappresentano interessi diffusi e collettivi come Confapi Matera.

Enzo Acito - Confapi Matera

Pedicini, D'Amato, Ferrara (M5S): "E' una pagliacciata, un goffo doppio gioco"

"La manifestazione di oggi a Policoro, indetta dai governatori Emiliano (Puglia), Oliverio (Calabria) e Pittella (Basilicata) contro le trivelle in mare, è una vera e propria pagliacciata e un'offesa all'intelligenza dei cittadini.
Come può essere possibile che questi signori, esponenti di primo piano del Pd e amici di Renzi che ha varato varie norme per far trivellare l'Italia in lungo e largo, si siano messi a protestare contro se stessi. E' evidente a tutti che si tratta di un furbo e goffo doppio gioco che vuole confondere i cittadini e mira a salvare il Pd dalla responsabilità di aver esautorato gli enti locali dalla possibilità di dire sì o no alle estrazioni petrolifere.
Emiliano, Oliverio e Pittella, invece di indire manifestazioni, se veramente hanno cambiato idea e sono contro le perforazioni in mare, facciano tutto quello che gli compete sul piano istituzionale per bloccare i disegni di Renzi e delle compagnie petrolifere, chiedano scusa ai cittadini e spieghino dov'erano quando il M5s e le associazioni ambientaliste italiane si battevano per evitare che il decreto Sblocca Italia diventasse legge.
Inoltre, chiariscano perché, in quel periodo, non hanno fatto nulla per fare in modo che i parlamentari del Pd della Puglia, della Calabria e della Basilicata votassero contro il provvedimento e, poi, nel caso di Pittella, che allora era già in carica, vorremmo che spieghi perché la Regione Basilicata non ha presentato ricorso alla Corte costituzionale a differenza di altre sei Regioni italiane che lo hanno fatto.

I tre presidenti "rivoluzionari" del Pd sono dei "volponi" che essendo in difficoltà con i cittadini per le porcate del loro segretario e premier non eletto Renzi, ricorrono a queste ipocrite proteste speculando e strumentalizzando sulla buona fede di molti cittadini che, pur di far sentire la loro voce contro le trivelle, hanno partecipato alla manifestazione di oggi.
Le tattiche del Pd, che dice una cosa e ne fa un'altra, non sono più accettabili. Il giochetto di vedere che gli stessi carnefici tentano di soggiogare le vittime e di depotenziare la vera protesta cercando di gestire sia la maggioranza che l'opposizione e una vecchia tecnica che con il M5s non è più praticabile.
Per uscire dall'impasse e salvare un briciolo di coerenza, - concludono Pedicini, D'Amato e Ferrara - consigliamo ai governatori del Pd di sostenere la richiesta di referendum abrogativo dell'articolo 35 del "Decreto Sviluppo" così come hanno proposto i consiglieri regionali della Puglia del M5s. Solo in questo modo, si possono bloccare i procedimenti per i progetti di prospezione, ricerca e coltivazione di idrocarburi già in atto che ora possono essere accelerati grazie alla sciagurata legge Sblocca Italia".

Piernicola Pedicini - Rosa D'Amato – Laura Ferrara
Portavoce eurodeputati del M5s al Parlamento europeo

Murante (Sel): "Pittella ha clamorosamente perso"
Il titolo migliore per una manifestazione che ha saltato il suo appuntamento con il popolo lucano l'ha scelto un quotidiano locale che – forse involontariamente – ne ha smascherato il senso e le intenzioni. Il quotidiano in questione titolava "Tutti in piazza contro le defezioni", alludendo alle tante e ai tanti – tantissime e tantissimi – che, pur avendo in questi anni mantenuto alta l'attenzione e la protesta contro le trivellazioni, oggi non hanno aderito a una manifestazione farsa fortemente voluta da coloro che invece, rimasti chiusi e asserragliati nelle proprie torri d'avorio, avevano dimostrato sordità alle istanze del popolo lucano che lo scorso 4 dicembre, attraverso una partecipatissima manifestazione, chiedeva l'impugnazione dello Sblocca Italia. Lo Sblocca Italia, quello che aveva consegnato, nelle visioni del governatore lucano, una vittoria alla Basilicata, servo scoprire che è grazie a quel decreto che oggi vengono autorizzate le ricerche nel mar Jonio come a Montegrosso e Palazzo San Gervasio.
Dunque non si manifestava contro le trivelle, bensì contro la 'defezione' di coloro che in questi anni si sono opposti al petrolio, chiedendo non solo alla Basilicata e all'Italia, ma al mondo intero, di finirla con le fonti fossili, causa dei cambiamenti climatici e delle desertificazioni socio-ambientali.
Quello di oggi voleva essere un tentativo muscolare del gladiatore per tentare di porre la sordina a quei 'quattro comitatini' ridicolizzati nei mesi scorsi dal suo mentore che siede a Palazzo Chigi: provare, attraverso la mistificazione, di utilizzare il popolo lucano contro i suoi stessi interessi, chiamandolo a raccolta sul suo programma di 'petrolizzazione'. Il mare, quindi, come diversivo, come distrazione.
Pittella ha clamorosamente perso. Il 'boicottaggio' – come scrive lo stesso quotidiano – di quante e quanti hanno imparato a non lasciarsi distrarre e a guardare alla sostanza delle cose, è perfettamente riuscito. Le lucane e i lucani hanno disertato una manifestazione farsa, perché hanno capito, sulla propria pelle, che il petrolio non solo porta con sé inquinamento e malattie, ma porta con sé anche povertà estrema, come emerge da tutti i dati statistici circa l'economia lucana.
Con il petrolio, le compagnie petrolifere e i loro lacchè che siedono oggi tra Palazzo Chigi e Viale Verrastro non vi sono vittorie. Per questo non si dà assenso alla colonizzazione di cui i viceré vogliono rendersi protagonisti.

Maria Murante - Coordinatrice regionale SeL Basilicata

Riviello e Maffia (FI Giovani): "L'azione di Pittella è timida"
Il Coordinamento Regionale Forza Italia Giovani della Basilicata partecipa oggi a Policoro alla manifestazione contro le trivelle nello Jonio per continuare a sostenere il nostro no a qualunque tentativo di rendere la nostra terra lo zerbino delle lobbies petrolifere d'Italia e d'Europa. Abbiamo più volte denunciato i tentativi subdoli da parte di Pittella e del suo centrosinistra di mercanteggiare le proprie posizioni in favore del governo amico piuttosto che difendere a spada tratta gli interessi dei lucani e la salvaguardia del territorio. L'incapacità del governo Renzi di far fronte a queste esigenze, bollate come problemi di qualche comitatino, il fallimento di Pittella per non aver impugnato lo Sblocca Italia e la timidezza con la quale affronta la rivolta di sindaci, associazioni e movimenti civici ci induce non solo ad essere presenti ma soprattutto a dare il nostro contributo per liberare la nostra terra da chi l'ha bistrattata ed impoverita."

Nicola Riviello - coordinatore regionale FI Giovani
Marcello Maffia - dirigente regionale FI Giovani

Latronico (FI): "Servono atti amministrativi efficaci"

"Il governo Renzi per il tramite del Ministro dello Sviluppo Economico, Federica Guidi, conferma la decisione di autorizzare le esplorazioni per la ricerca di idrocarburi nel mar Ionio. In particolare il ministro ha specificato che sono state autorizzate le ricerche con la tecnica 'air gan' negando gli impatti ambientali sia sulla fauna che sui fondali marini. Il Ministro ha, però, sostenuto che non c'è da preoccuparsi per il futuro, perché le attività minerarie e quelle turistiche possono convivere come dimostrano le aree dove questo avviene. Inoltre, la risposta chiarisce che il governo Renzi intende proseguire il progetto di ricerca e di sfruttamento delle risorse minerarie nell'arco ionico lucano, pugliese e calabrese ritenendo che queste attività non siano in contrasto con la vocazione turistico ed ambientale della costa ionica. Ad ogni modo ho contestato al governo di procedere senza una visione strategica e seguendo spinte particolaristiche, peraltro non si capisce perché escludere dalle attività petrolifere il golfo di Venezia e ritenere compatibile l'arco ionico. Spero che i presidenti delle Regioni Basilicata, Puglia e Calabria, oltre che alla pubblica opposizione, facciano seguire atti amministrativi efficaci per modificare le determinazioni del governo, chiedendo l'immediata sospensione dei permessi di ricerca nel mare ionio e l'inclusione del golfo dello Ionio tra le aree di protezione ambientale dove sono inibite sia attività di ricerca di ricerche che di estrazione. Al ministro ho fatto rilevare, nella replica, che il Mezzogiorno e la Basilicata non possono essere utilizzate per attività minerarie ad alto impatto ambientale, considerato peraltro che al momento i due terzi del territorio lucano sono già asserviti a concessioni e permessi di ricerca mineraria, senza che questo territorio e le sue popolazioni abbiano conosciuto dinamiche di sviluppo e di valorizzazione ambientale. Continuerò in Parlamento con il coinvolgimento degli altri colleghi a svolgere ogni azione per contrastare i propositi del governo Renzi che rischiano di infliggere un duro colpo alle risorse ambientali ed allo sviluppo del Mezzogiorno".

Cosimo Latronico – Forza Italia