04Maggio2024

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Manifesto anti Grillo: le precisazioni del parroco

“Non corrisponde al vero che nella chiesa di Sant’Antonio, a Pisticci, sono stati affissi manifesti che riportavano l’articolo di Famiglia Cristiana su Beppe Grillo: so che qualcuno ha tentato di farlo, ma ognuno è libero da fare ciò che vuole e se ne assume le responsabilità. Io non sono solito ricorrere a questi mezzucci”. La presa di posizione è di don Michele Leone, parroco di Sant’Antonio, che dopo la pubblicazione dell’articolo della Gazzetta del Mezzogiorno anche su Pisticci.com, ha voluto sgombrare il campo da equivoci, preannunciando: “Sul merito della questione interverrò in modo chiaro e preciso, ma mi preme sottolineare che nell’albo pretorio della parrocchia non è mai stato pubblicato nulla”.
Dunque don Michele smentisce l’affissione, ma non esclude la diffusione del manifesto, anche in chiesa. “Questo non lo so – ha aggiunto il parroco – e comunque ciascuno è libero di fare ciò che vuole: peraltro, la chiesa è aperta tutti i pomeriggi e noi non possiamo sapere se qualcuno ha diffuso questo manifesto. Quello che è certo è che nel luogo pubblico delle affissioni nulla è stato affisso ed io non ho incaricato nessuno di fare questo gesto. Se qualcuno lo ha distribuito o lo ha lasciato su qualche banco, io non ho visto né trovato nulla e nessuno è vento da me a segnalarmi la cosa”.
Resta il fatto che il manifesto è stato distribuito oltre ad essere affisso sulla cancellata dell’asilo Biancafiora, che è comunque di proprietà della parrocchia. “La ringhiera dove è stato affisso è pubblica – ha precisato don Michele – e non ne posso rispondere io. E’ come se qualcuno vada ad affiggere un manifesto sul portone del Comune: non per questo la colpa è del sindaco”. La posizione del parroco è chiara.
Restano da precisare due cose: nessuno, men che mai il sottoscritto, ha mai inteso puntare il dito contro don Michele. Sostenere che tale manifesto è stato diffuso (o affisso) in chiesa non equivale a mettere la paternità del gesto in capo al parroco. In secondo luogo, preso atto delle precisazioni del parroco, resta il tema di una diffusione inopportuna alla luce di un clima di fine campagna elettorale molto teso.

Piero Miolla