Scomparsa Karina Cruz, c'è un secondo indagato
- Post 15 Marzo 2014
Nel contempo, però, le indagini proseguono: qualche giorno fa, sia Montemurro che il marito della donna scomparsa, Michele D’Onofrio, anche lui formalmente indagato per sequestro di persona ed assistito dall’avvocato Rocco Fuina, sono stati convocati nella sede dei Ris (Reparto Investigazioni Scientifiche) dei Carabinieri, a Roma, per accertamenti non ripetibili su supporti telefonici ed informatici: in pratica i Ris, su richiesta del Pubblico Ministero di Matera, Salvatore Colella, hanno esaminato i cellulari dei due indagati.
Al momento i risultati di questa nuova attività non è ancora nota, come ha confermato lo stesso Cataldo: “Attendiamo gli esiti di questi accertamenti non ripetibili che, come è noto, prevedono l’esercizio del diritto di difesa e, dunque, anche quello di conoscerne gli esiti che, al momento, non conosciamo ancora”.
Le indagini, dunque, proseguono. Dal momento della denuncia della scomparsa, fatta dal marito della 41enne a metà settembre, le attività condotte sul campo dai Carabinieri non sono mancate: in particolare vanno ricordati i sopralluoghi effettuati dagli stessi Ris in casa della coppia, a circa un mese dalla scomparsa di Karina, ed una battuta nelle campagne di Marconia con le unità cinofile. Tutto vano: al momento, infatti, della donna di origini messicane non si sa assolutamente nulla.
Karina Cruz Reyes è scomparsa da Marconia esattamente sei mesi fa: era il 14 settembre del 2013. Il marito l’ha vista preparare la colazione ai due figli ma, dopo averli accompagnati a scuola, non l’ha più trovata in casa. Nell’abitazione nessuna traccia della moglie: né scritti su un’eventuale volontà di andar via e neanche indizi che potessero far capire cosa le è accaduto. Da allora di lei si sono perse le tracce. La comunità di Marconia si è subito mobilitata, organizzando due fiaccolate per solidarizzare con la famiglia. Nel corso della seconda, una conoscente ha anche letto una lettera pervenutale dal Messico, firmata da alcuni parenti della 41enne scomparsa: in essa, si esprimeva la preoccupazione per le sorti della donna con l’impegno a venire in Italia al più presto anche per fornire elementi utili agli inquirenti.
Piero Miolla
pubblicato su La Gazzetta del Mezzogiorno