13Maggio2024

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Il caso Karina secondo la stampa d'oltreoceano

A 6 mesi dalla scomparsa di Karina Cruz, la donna messicana sposata e residente a Marconia, di cui non si hanno più notizie dal 14 settembre scorso, anche la stampa d'oltreoceano si occupa del caso, riferendo i fatti più volte riportati dalle testate giornalistiche locali e nazionali.
“Una messicana è scomparsa da sei mesi in Italia”, titola Univision, rete televisiva statunitense in lingua spagnola che ogni giorno raggiunge milioni di spettatori. “Karina Elizabeth Cruz Reyes ha deciso di lasciare il Messico molti anni fa per iniziare una nuova vita in Italia”, si legge nell'articolo pubblicato ai primi di marzo. “Questa donna messicana, nata a Veracruz, ora tiene col fiato sospeso tutta la sua famiglia, dopo essere scomparsa il 14 settembre”. Il mistero viene raccontato tirando in ballo alcuni protagonisti della storia: il marito Michele D'Onofrio, formalmente sotto indagine per sequestro di persona, che però “nega ogni responsabilità”, l'amica italiana, Loredana Floria, che quel giorno “avrebbe dovuto incontrarla, perché sembrava che Karina avesse bisogno di parlare con lei di una questione urgente”, e il capitano dei Carabinieri di Pisticci, Pietro Mennone, il quale “ha riferito che le indagini proseguono, ma per il momento rimane ermetico e deciso a non dare ulteriori informazioni”. Dalla pagina del sito univision.com emerge un nuovo attore, il console del Messico a Roma, Luis Fernando Alva, che ha riferito di “essere in contatto con le autorità competenti (Carabinieri), ma che le ricerche non sono ancora concluse. (…) Non c'è ancora nessun risultato ufficiale relativo alle indagini sulla scomparsa di Cruz Reyes".
La nuda cronaca dei fatti viene riferita anche da Vocero, che titola “Un mistero la scomparsa della veracruzana in Italia, Chi l'ha vista?”, Image, che annuncia in apertura “Messicana scompare dall'Italia senza lasciare traccia”, da Pulsoslp che pure scrive “Messicana scompare dal Sud Italia senza lasciare traccia”, da Hoy Noticia e da Excelsior che riferiscono “Scompare misteriosamente una messicana in Italia”. Cadena de Noticias riferisce nel titolo che “Le autorità messicane cercano la connazionale scomparsa insieme alle autorità italiane”.
Altre testate, invece, sempre negli stessi giorni, agganciano la notizia della scomparsa di Karina ad alcuni dati riferiti alle violenze domestiche subite da donne messicane sposate con uomini italiani, porgendo il fianco a valutazioni non coerenti con l'ordinamento giuridico italiano dove il principio della “presunzione di innocenza” dovrebbe essere sempre un faro per chi fa giornalismo. Tra queste, La Jornada, che riporta la notizia della scomparsa di Karina Cruz dopo aver riferito, nell'ambito di un pezzo titolato “Messicane aggredite dai loro mariti italiani”, che tra il 2009 e il 2012, almeno 30 messicane si sono lamentate al loro consolato in Italia delle violenze subite da parte del partner, e alcune sono state rimpatriate per salvaguardare la loro integrità”. Nonostante il legale di D'Onofrio abbia specificato che l'indagine a carico del suo assistito sia un atto dovuto, motivato dalla circostanza che l'uomo era l’unica persona in compagnia della signora Karina al momento della scomparsa, sembra che una parte della stampa d'oltreoceano abbia un preciso orientamento, sulla scorta di una valutazione deduttiva e comunque di ordine generale, con tanto di argomentazioni affidate ad un avvocato, Cecile de Mauleon, la quale avrebbe riferito che “il numero di messicane che subiscono qualche tipo di violenza da parte del partner italiano potrebbe essere molto più alto, come hanno riferito l'ambasciata e il consolato. L'avvocato stima che fino al 30% di loro potrebbe essere vittima di una qualche forma di violenza domestica”.
Mentre l'indagine è ancora in corso e si apprende dell'esistenza di un secondo indagato, c'è chi, a distanza di migliaia di chilometri, pensa di aver trovato le chiavi di questo mistero italiano e, con estrema disinvoltura, inserisce il caso Karina in un quadro al quale forse non appartiene. Lo fa anche la rivista Mas Por Mas dove il giornalista Gabriel Villalobos contestualizza la notizia nella stessa cornice, riportando quei dati e aggiungendo: “Fino a gennaio 2013 risiedevano in Italia 5.749 messicani, per la maggior parte donne sposate con italiani. Molte di loro hanno una preparazione professionale e hanno incontrato i loro mariti italiani su qualche spiaggia messicana. In Italia non ci sono le condizioni di lavoro che permettono alle extra-comunitarie di ottenere l'indipendenza economica”. Un'immagine del Belpaese certamente un po' distorta e poco rincuorante, la cui didascalia è, non a caso, “Incubo all'italiana”; filtra l'idea che l'Italia sia la patria di una cultura patriarcale e maschilista.
Forse non è un caso che questi articoli siano stati pubblicati a pochi giorni dalla Giornata internazionale dedicata alle donne, un momento in cui magari si è più sensibili a determinate tematiche, ma il punto di osservazione scelto da La Jornada e Mas Pos Mas espone ai rischi di una semplificazione eccessiva che porta a tirare conclusioni avventate, scartando a priori le altre ipotesi formulate nelle indagini,  tra cui l'allontanamento volontario della donna.
Più velatamente, su Entorno Politico, il giornalista Diego Moreno Rodrigues conclude che “qualcosa non sta andando come dovrebbe, e mi riferisco alle indagini, ovviamente...”, citando infine il sociologo statunitense David Riesman: "Studiare le frasi che sembrano vere e metterle in discussione".
Tutte le testate precisano che la donna è originaria di Veracruz - uno dei 31 Stati federali del Paese sudamericano, situato nella parte orientale - e riferiscono che “il Procuratore della città di Matera, responsabile dell'indagine, ha vietato di parlare con i media”.

Marika Iannuzziello