02Maggio2024

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Il Comune licenzia nuovamente Umberto Giorgetti

“Sulla base dei procedimenti disciplinari avviati a carico di un dipendente comunale interessato da procedimenti penali per reati commessi in danno del Comune di Pisticci e in seguito al pronunciamento della Corte Suprema di Cassazione - VI Sezione Penale – l’Ufficio per i Provvedimenti Disciplinari del Comune di Pisticci – formato da Anio D’Angella, Giuseppina D’Aranno e Leonardo Leone ndr -, ha proceduto al licenziamento definitivo senza preavviso dello stesso dipendente a decorrere dal 31.7.2015”. Ne dà notizia il Comune di Pisticci facendo riferimento alle note vicende riguardanti il dipendente comunale Umberto Giorgetti.
“Il provvedimento – aggiungono dal Comune - è effetto direttamente conseguente della condanna penale passata in giudicato.
Si chiude, pertanto, una vicenda complessa densa di implicazioni procedurali che hanno dilatato i tempi del provvedimento di licenziamento”.    
Già nel giugno 2013, infatti, gli uffici competenti del Comune di Pisticci provvidero a licenziare Giorgetti dopo che il Gup Rosa Bia, nell’aprile dello stesso anno, gli aveva impartito quattro anni e sei mesi oltre a 5 anni di interdizione dai pubblici uffici. L’uomo, all’epoca già sospeso dal servizio, era stato implicato nella truffa milionaria all’ente di palazzo Giannantonio, con accuse di peculato e falso in atto pubblico per l’azione in danno al Comune, che aveva portato a sottrarre dai suoi bilanci oltre un milione e centomila euro in un periodo compreso tra il 1999 ed il 2006, anno in cui il meccanismo truffaldino venne scoperto in seguito ad una indagine interna poi denunciata alla magistratura.    
Sulla scorta di quanto stabilito dalla sentenza penale 65/2013 del tribunale di Matera e di quanto proposto dall’ufficio comunale per i procedimenti disciplinari, la giunta comunale deliberò, il 10 giugno 2013, il licenziamento senza preavviso di Giorgetti con effetto immediato come automatica conseguenza della condanna penale passata in giudicato, in particolare relazione alla pena accessoria, ovvero l’interdizione dai pubblici uffici.    
Nel dicembre 2013, tuttavia, Il Giudice del Lavoro del Tribunale di Matera, Antonio Marzario, dispose il reintegro nel posto di lavoro di Umberto Giorgetti.    
Quest’ultimo aveva patteggiato ad aprile una pena a quattro anni e sei mesi per peculato e falso in atto pubblico, con cinque anni di interdizione dai pubblici uffici e l’obbligo del ristoro delle spese processuali nei confronti del Comune, per una cifra vicina ai 1.800 euro.    
Giorgetti, però, oltre ad impugnare il licenziamento, propose anche ricorso per Cassazione avverso il patteggiamento: proprio questa mossa lasciò spazio ad una delle due motivazioni con le quali il Giudice accolse la sua impugnativa. Marzario, infatti, ritenne che, essendoci un ricorso avverso il patteggiamento, che rese la relativa sentenza non definitiva, il licenziamento fosse da considerarsi nullo: esso, infatti, andava posto in essere solo in presenza della definitività del patteggiamento.
La giustizia, nel frattempo, ha fatto il suo corso fino a quando sono maturate le novità di cui oggi il Comune dà notizia. Il dirigente dell'ufficio legale del Comune di Pisticci, Anio D'Angella, ha ripercorso le varie tappe delle tortuosa vicenda, fino agli sviluppi del 2015, con la sentenza di gennaio e la condanna penale passata in giudicato. Di qui si è aperta la possibilità di quelle azioni disciplinari resi note oggi dallo stesso Comune in relazione ad un provvedimento già esecutivo dallo scorso 31 luglio.