01Maggio2024

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Rete Natura 2000 Basilicata premia un'idea pisticcese

Parte dalla spiaggia di Terzo Cavone, a pochi chilometri dalla suggestiva torre d'avvistamento aragonese La Scanzana che quasi veglia sul Sito di Interesse Comunitario (SIC) “Costa Ionica Foce Cavone”, il percorso naturalistico ideato da un team assortito composto da tre giovani laureate pisticcesi, l'interprete turistico Rossella Storino, la dottoressa in Scienze ambientali Simona Iannuzziello e l'archeologa Luciana Vitelli, che si sono aggiudicate il primo premio del concorso “Scoprire Natura 2000 in Basilicata: itinerari tra natura e cultura”, bandito dall’associazione Forum Plinianum e dal Laboratorio di Gestione Sostenibile degli Agro-Ecosistemi dell’ENEA (UTAGRI-ECO) nell’ambito del Progetto della Regione Basilicata “Intesa Natura 2000: valori e patrimoni nel settore natura” (INN2000).
Cinque chilometri di escursione percorribili in circa 3 ore durante le quali è possibile scoprire le specie floro-faunistiche che hanno determinato l'inclusione dell'area nella rete ecologica europea Natura 2000 - istituita dagli Stati Membri secondo la Direttiva “Habitat” del 1992, per garantire la conservazione degli habitat naturali e della biodiversità -  che oggi conta 25.000 siti in tutta l'Unione Europea, di cui 2.564 in Italia. In Basilicata, la Rete Natura 2000, costituita da 50 SIC e 17 ZPS, copre il 17,1% della superficie regionale.
Il sito proposto dalle vincitrici pisticcesi, forti di una profonda conoscenza e amore per i luoghi che vivono, è un'area umida costiera che si estende su quasi 600 ettari nei territori dei Comuni di Pisticci e Scanzano. Qui è possibile osservare il sistema tipico delle fasce costiere sabbiose mare-duna-pineta che in questo tratto mostra un maggiore equilibrio rispetto al resto del litorale. Tipico non significa scontato e noto a tutti poiché anche chi frequenta assiduamente le spiagge lucane e in particolare il sito in questione probabilmente non ha coscienza della grande varietà di piante, arbusti e piccoli abitanti che lo rendono speciale. L'invito rivolto da Rossella, Simona e Luciana ai potenziali escursionisti è quello di osservare con occhi diversi, più attenti e curiosi. Quante volte i bagnanti che affollano il litorale nella stagione estiva si intrattengono in lunghe passeggiate sulla spiaggia? E quanti sanno che sotto i loro piedi si stende, come un prezioso tappeto, una ricchezza tutta da scoprire? Accanto alle più note telline, immediatamente a ridosso del mare è possibile osservare molte conchiglie dalle forme e dai colori più particolari e fortunato è chi si imbatte nel bivalve Lattaro, nel Piè di pellicano e nella Tonna galea, uno dei gasteropodi più grandi e belli del Mediterraneo, la cui fragile conchiglia può raggiungere la lunghezza di 30 cm e che anticamente, proprio per la sua forma sferica, veniva utilizzata come recipiente per contenere o travasare olio. Protagonista della duna, invece, è sicuramente il giglio marittimo, specie protetta che convive sulle collinette di sabbia con una estrema varietà di piante capaci di sopravvivere in condizioni estreme. Addentrandosi ancor di più per “darsi alla macchia”, quella mediterranea, si intende, si osserverà una vegetazione sempreverde, costituita da diverse piante che le progettiste segnalano anche per alcuni loro usi come rimedi naturali nella cura di alcune patologie. Il percorso prosegue in pineta dove la natura incontra la storia nel racconto di quell'opera di rimboschimento completata fra gli anni '50 e '60, che ha portato a pochi metri dal mare il Pino, l'Eucalipto e l'Acacia. L'occhio, però, non dovrà guardare solo verso l'alto per osservare le chiome, perché il sottobosco potrebbe custodire, come uno scrigno, specie di notevole pregio fra cui le orchidee mediterranee. La penultima tappa del percorso prevede una camminata verso la zona umida che potrebbe riservare un gradito incontro con la sempre meno diffusa Ephedra distachya. Infine, la foce del Cavone, dove, circondati dal canneto, il birdwatching è garantito.    
Valutato da una Commissione composta dal naturalista e ornitologo Egidio Fulco, dall'agronoma e ricercatrice dell'Enea, Federica Colucci, dal botanico e docente di Biologia ed ecologia vegetale presso l'Università di Palermo, Riccardo Guarino e dall'agronomo ed esperto in cartografia e sistemi informativi geografici, Gino Panzardi, il percorso completo e dettagliato è stato pubblicato in evidenza sul sito www.natura2000basilicata.it nella sezione dedicata agli itinerari. La cerimonia di premiazione si è svolta giovedì 4 aprile, in una Sala della Pinacoteca Carlo Levi di Aliano, a margine del Convegno “I risultati del progetto Rete Natura 2000 in Basilicata: percorsi di contaminazione tra natura, scienza, arte e cultura dei luoghi”. Il percorso verrà presentato prossimamente alla comunità pisticcese nell’ambito di un evento ad hoc.