26Aprile2024

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Dove sono andati a finire i finanziamenti previsti per l’istituzione del registro in Basilicata?

Premesso che i  Registri Tumori, previsti dall’ “Atto di Intesa tra Stato e Regioni per la definizione del Piano Sanitario Nazionale relativo al triennio 1994-1996” (G.U. n. 8, 12 gennaio 1994),  costituiscono una risorsa insostituibile per la ricerca clinica ed epidemiologica poiché è tramite queste organizzazioni che è possibile valutare sia le dimensioni di popolazione della malattia, sia promuovere ricerche volte a comprenderne le cause.
Il Ministero della Salute ha rinnovato l’impegno alla maggiore diffusione dei Registri Tumore con il Documento di Indirizzo per Ridurre il Carico delle Malattie del Cancro nel triennio 2011 ÷ 2013.
Ma nel nostro contesto regionale il Registro Tumori non riporta indicatori di Mortalità e di Prevalenza perché, ancora ad oggi, è operativo il vincolo riservatezza dei dati (Dlgs. 196/2003) che non gli permette di acquisire e trattare gli stessi dati sanitari.
E’ necessario rimuovere i vincoli e le carenze organizzative che tengono fermo il nostro Registro Tumori  per permettere che il patrimonio di informazioni portato dalla storia clinica del singolo individuo possa e debba essere utilizzato per la promozione della salute della collettività. Ricordiamo che i Sindaci sono giuridicamente responsabili della salute dei propri Concittadini per cui è possibile promuovere l’Aggiornamento annuale del Registro Regionale dei tumori con la richiesta ai Sindaci del territorio regionale di check-up sullo stato di salute della popolazione comunale basato sui dati già presenti (ricoveri, mortalità, ecc.), anche per malattie non tumorali.
Questo semplice raccolta dati, che riteniamo abbia un costo limitato (perché basato sui dati elettronici già presenti), fornirebbe una informazione fondamentale: lo stato di salute della popolazione della nostra Regione, darebbe un indicazione sulle priorità di intervento su eventuali studi di correlazione tra ambiente e salute e ci potrebbe permettere di mettere in atto pratiche di prevenzione ad hoc.
Il dott. Valerio Gennaro del RE.NA.M. COR Liguria, esperto epidemiologo e Dirigente medico dell’Istituto Nazionale per la Ricerca sul Cancro recentemente ha messo in evidenza che è inquietante la riduzione dei SIN esaminati sul nuovo studio SENTIERI: solo 18 sugli iniziali 57 (neppure il 30%) e solo  i siti di 11 regioni (la Puglia e la Liguria sono state dimezzate; mancano completamente Piemonte, Toscana, Lazio, Marche, Basilicata, Calabria…).

Medicina Democratica