01Maggio2024

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La pesca dei 154.000 barili di Pittella e Braia

Apprendiamo dalla stampa dell’inaugurazione di un’opera, oggi 17 dicembre, destinata alle attività di pesca e alla vendita del pescato, Il progetto, presentato dal Comune di Pisticci, è stato finanziato dal Fondo Europeo per la Pesca (FEP) 2007/13 in attuazione della misura 3.3. “Porti, luoghi di sbarco e ripari di pesca”. Certamente un’opera importante, o, quantomeno utile per la pesca sportiva e professionale. Ma non sono le strutture della pesca a preoccuparci, è proprio la pesca nel mar Jonio la nostra vera preoccupazione.
Già, il mar jonio! Area ricca di biocenosi (aree particolari dove si riproducono le specie della fauna marina), aree dove i cetacei sono stanziali e dove vivono e si riproducono i delfini, con tanto di aree nursery per le colonie del Mediterraneo. Una conformazione geologica senza paragoni con acque salate e flora intensa nei gran canyon del mare più profondo d’Italia. Un ecosistema unico e raro nel golfo di Taranto, area marina già presa in considerazione dall’Ispra per essere candidabile ad area Aspim come area protetta di acque di alta profondità.
La biodiversità e l’ecosistema del mar Jonio potrebbero essere a rischio , le campagne di air guns delle compagnie petrolifere se superano le fasi amministrative dei tar potrebbero partire tra qualche mese.
Non vorremmo assolutamente che lo stesso luogo utile alla pesca potrebbe essere utilizzato per raccogliere lo spiaggiamento di cetacei o altre specie, con la conseguente riduzione del pescato, come affermano da tanti biologi marini e com’è stato opportunamente documentato nelle osservazioni al ministero dell’ambiente da parte dei comitati (Med No Triv).
Ne vorremmo assolutamente un inquinamento del mare per la probabile presenza di navi dei veleni affondate nel mar Jonio (indagini di tre procure) e su cui il presidente della commissione bicamerale sul ciclo dei rifiuti Alessandro Bratti dovrebbe desecretare gli atti.

http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/10/13/rifiuti-tossici-la-commissione-parlamentare-indaghera-su-navi-a-perdere-e-ilva/1153411/

L’emendamento del governo Renzi collegato al patto di stabilità non ferma le ricerche petrolifere oltre le 12 miglia, ne prevede (salvo modifiche) dietrofront per i titoli di ricerca già rilasciati.
Pittella e Braia vengono a inaugurare un centro per la pesca a Pisticci, mentre poi a Potenza, e nelle altre sedi istituzionali lucane (compresi i comuni e i parchi nazionali ) non si lesina nel rilasciare autorizzazioni sulla terraferma alle stesse compagnie che vogliono trivellare il mare e per le quali invece gli stessi amministratori regionali sono favorevoli al raddoppio petrolifero in terra ferma, i famosi 154.000 barili.
Il sindaco di Trani sostituitosi al contestato Leone (manifestazione 15 luglio a Policoro ) nella guida dei sindaci contro le trivellazioni petrolifere nel mar Jonio (consiglio comunale di Marconia) ha dichiarato pubblicamente di scendere in strada per fermare le trivellazioni in mare. Quale grande occasione avrà oggin perr chiedere a Pittella di fermare le trivellazioni in terra per salvare il mare? La pesca dei 154.000 barili purtroppo riguarda anche il mar Jonio.

No Scorie Trisaia