28Aprile2024

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Lavoratori in mobilità chiedono integrazione indennità. Verri: ‘Massima disponibilità, ma occorre reperire risorse’

“In occasione dell’incontro convocato dal neosindaco di Pisticci, Avv. Viviana Verri,  abbiamo appreso con sconcerto la volontà dell’Amministrazione Comunale di non volersi fare carico dell’integrazione dell’indennità di mobilità dei 18 lavoratori in mobilità che da due anni prestano la propria opera alle dipendenze dell’Ufficio Tecnico Comunale.  Nel corso dello stesso incontro è stato chiesto ai lavoratori di continuare a prestare la propria opera senza nessun esborso da parte Comune”. E’ quanto riferito dai lavoratori in mobilità del Comune di Pisticci in una nota diffusa dalla portavoce Rosaria Bastiano.
“Nel ricordare che la quota a carico del Comune ammonta a circa 500 euro mensile per lavoratore che va ad integrare l’indennità di mobilità erogata dalla Regione (700 euro circa), i lavoratori esprimono la loro amarezza e rimarcano quanto la loro opera sia stata utile per i tanti interventi effettuati. Il miglior riconoscimento in tal senso è stato riconosciuto dall’amministrazione comunale uscente che si è sempre impegnata e reperire le risorse per garantire alla comunità l’opera dei lavoratori in mobilità.
In un momento di perdurante crisi occupazionale auspichiamo che il Sindaco Viviana Verri possa trovare la soluzione che consenta la continuità lavorativa di noi lavoratori e che nel prossimo incontro convocato mercoledì 29 giugno p.v. ci possa comunicare notizie in tal senso.
È evidente – conclude la nota - che in caso contrario non potremo dare la nostra disponibilità a lavorare gratis in quanto ci sentiamo impegnati a garantire alle nostre famiglie il reddito minimo per un’esistenza dignitosa”.

Il sindaco Verri, che ha già incontrato i lavoratori e li incontrerà nuovamente oggi precisa che: “Abbiamo chiesto solo un po’ di tempo per capire dove andare a trovare le risorse economiche per aiutare questi lavoratori. Nessuno ha detto loro di lavorare gratis, ma solo di darci la possibilità di trovare una soluzione, senza gravare ulteriormente su di un bilancio problematico e, soprattutto, non ancora approvato. Quindi da parte nostra, massima disponibilità, tenendo conto che ci siamo insediati da poco ed i problemi sono tanti’.

La normativa precedente al job act prevedeva per i Comuni la possibilità di ricorrere a lavoratori espulsi dal ciclo produttivo ed inseriti nelle liste di mobilità dei centri per l’impiego. La mobilità consentiva di percepire il 100% dell'importo della cassa integrazione per il primo anno e poi l’80% per alcuni anni successivi (massimo 4 anni). Si tratta di circa 900 euro per il primo anno e circa 800 per gli anni successivi.
Se richiesti dagli enti pubblici, i lavoratori che rientrano ancora nella normativa sono obbligati ad accettare in base alla normativa nell’ambito di una disponibilità pari ad 80 ore mensili (coperte in questo caso dalle circa 800 euro mensili). Per esigenze specifiche, gli enti, come nel caso del comune di Pisticci, possono integrare tale somma per ottenere una disponibilità a tempo pieno (le ulteriori 700 euro della cui proroga si sta parlando in questi giorni). Tanto era stato stabilito anche per i primi sei mesi del 2016 (originariamente era un anno). Con la concessione dell’integrazione al reddito in scadenza la nuova amministrazione ha dovuto attivarsi immediatamente alla ricerca di soluzioni.