Parte da marina di Pisticci la scommessa su una filiera di pesca tutta lucana
- Post 18 Dicembre 2015
Da questi presupposti è nata la prima stazione di pesca della costa jonica lucana, situata sul litorale pisticcese ed inaugurata ieri alla presenza delle autorità regionali, che hanno previsto il bando, di quelle comunali, che lo hanno intercettato e di tecnici e progettisti.
E’ da quest’opera che si proverà a strutturare, almeno in parte, le connessioni virtuose del settore con il turismo e l’agricoltura. Non è un caso che prima dell’inaugurazione vera e propria, si sia consumato un approfondito incontro pubblico nell’auditorium dell’istituto agrario di Marconia alla presenza dei suoi studenti e di quelli iscritti all’alberghiero. Il progettista Enrico Carosi ha spiegato chela stazione è stata realizzata basandosi su “criteri di ecocompatibilità. La struttura – ha aggiunto l’architetto – è interamente in legno, poggiata su sabbia senza basamenti strutturali. Le sue sale sono termicamente coibentate e non abbiamo usato condizionatori. Ha spazi per la lavorazione del pescato, per la sua vendita, per le aste del pesce, congelatori ed abbattitori, vani per il rimessaggio, una stazione multimediale e meteo dotata di telecamere utile per velocizzare la commercializzazione e garantire la sicurezza dei naviganti, uno scivolo verso il mare con funzioni di piccolo molo”.
L’amministrazione è intervenuta con gli assessori Vena e Grieco, con il vice sindaco Albano, riconosciuto come propulsore dell’iter progettuale, e con il sindaco Di Trani, intervenuto durante l’inaugurazione. Albano ha illustrato le “opportunità rappresentate dalla struttura, che adesso va assegnata attraverso apposito bando per la gestione” spiegando che “la stazione può rappresentare un viatico anche per le attività di pesca sportiva ed acquacoltura nonché dare un input al tanto atteso piano degli arenili”.
Il sindaco Di Trani vede nel progetto appena completato “un successo dell’amministrazione in termini di efficienza e tempi di consegna e soprattutto una occasione di lavoro in un settore come la pesca al quale nessuno ha mai guardato nonostante gli sbocchi costieri del metapontino. In questa maniera si permette lo sviluppo dell’area e si creano importanti occasioni che i privati devono saper cogliere”.
“Presenteremo il prossimo Psr a gennaio – ha aggiunto Braia, con una forte carica motivazionale - e torneremo nelle scuole a spiegarne le potenzialità. Se in sette mesi abbiamo realizzato opere per 80 milioni di euro significa che possiamo farcela a sfruttare le risorse a nostra disposizione, ma per riuscirci il territorio deve sapersi fare consapevole dei riflettori che si sono accesi sulla Basilicata. In questo senso Matera 2019 è una potenzialità per l’intera Regione, mentre la ruralità che ci caratterizza da sempre, oggi è diventata qualità della vita ed è ricercata dalla gente di tutto il mondo. Sta a noi essere bravi a saperla proporre, perché la qualità non sta soltanto nel prodotto, ma anche in come si riesce a comunicarlo. Ed è per questo che dobbiamo metterci il cuore. La nuova programmazione è l’ultimo treno, dovremo provare a cogliere questa occasione, consapevoli che il futuro passa per la capacità di puntare sulle nostre vocazioni che sono turismo, ambiente ed agricoltura”.
Nel corso dell’incontro è intervenuta la nutrizionista Daniele Borraccia per spiegare quanto sia importante un’alimentazione basata sul pesce per l’elevato valore delle sue caratteristiche nutrizionali. “Le proteine del pesce hanno un elevato valore biologico. Contiene grassi buoni che si differenziano da quelli delle carni e dei formaggi. Gli omega 3hanno funzione protettiva a livello cardiovascolare. In più il pesce contiene vitamine ed è facilmente digeribile. Gli italiani ne consumano quantità al di sotto della media europea ed occorre modificare questa tendenza aumentando il consumo di questo alimento sia esso fresco, surgelato o di allevamento”. Meglio ancora se proveniente dalla filiera lucana che al momento non esiste, ma che, come spiegato dal dirigente del dipartimento regionale agricoltura, Michele Brucoli, “rappresenta un obiettivo di questa misura. Nel metapontino, ad esempio, abbiamo il gambero e la seppia ed ora c’è un’associazione di pescatori che deve stare in rete. Gli approdi che abbiamo previsto – quattro lungo la costa jonica già finanziati ed altri due che si valuta di finanziare nel 2016 ndr – rappresentano un’infrastruttura di cui il settore aveva bisogno. In questo modo il prodotto ittico potrà essere conferito fresco e la struttura, per le sue funzioni, assolve ad alcuni presupposti per la nascita di una filiera”.
La dottoressa Torpedino ha illustrato, infine, le potenzialità del settore e l’importanza delle specializzazioni come opportunità di lavoro ricordando che in Basilicata c’è un’azienda di trasformazione ittica di successo, oggi determinata ad aprire una sede anche negli Stati Uniti, con forza lavoro interamente lucana a conferma che il settore può offrire opportunità quasi del tutto inespresse, finora, dal territorio.
Roberto D'Alessandro
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