Giovedì, 28 Marzo 2024

Gli agricoltori del Sud insieme alle Cia di Basilicata, Calabria, Sicilia, Campania, Molise e Puglia, lanceranno un nuovo SOS da Scanzano Jonico domenica prossima 20 marzo attraverso una manifestazione di protesta e proposta. Le motivazioni e gli obiettivi della nuova iniziativa – dopo l’appuntamento di fine febbraio a Rossiglione al Nord – sono stati spiegati in una conferenza stampa nella sede della Cia di Basilicata.

Insieme al direttore Donato Di Stefano, ai presidenti di Potenza Giannino Lorusso e Matera Giuseppe Stasi, Giovanna in collegamento video è intervenuto il presidente nazionale Dino Scanavino. Sarà un’iniziativa – è stato detto – per esprimere la forte preoccupazione del mondo agricolo meridionale per le ripercussioni della guerra in Ucraina sull’economia agricola italiana, sull'approvvigionamento di materie prime fondamentali per le produzioni e gli allevamenti, dal gas al mais, con le imprese del settore sempre più costrette a lavorare in perdita, con prezzi che non riescono più a coprire i costi delle attività, tra il 120% delle bollette energetiche, il carburante che ha raggiunto quote insostenibili e i rincari sui fertilizzanti del 170%.  Senza dimenticare le criticità che il comparto stava già affrontando da tempo, come l’emergenza fauna selvatica che necessità di una riforma radicale della Legge 157 del 1992. Una normativa troppo datata per riuscire ad affrontare un problema ormai fuori controllo con +111% di cinghiali in circolazione, oltre 200 milioni di danni all’agricoltura e 469 incidenti, anche mortali negli ultimi quattro anni.  Ma l’agricoltura non si può fermare, ribadisce a gran voce Cia che rinnova così il suo appello, scendendo anche in piazza, affinché si tuteli un settore estremamente strategico per il Paese, ancor più alla luce della pandemia e anche ora con il mondo in bilico per il conflitto in Ucraina. Il comparto agricolo è garante assoluto di cibo e, per questo, le sue aziende devono essere messe nelle condizioni di poter continuare a lavorare.

Alla Cia di Potenza intanto si lavora per la migliore riuscita della manifestazione che inizierà alle ore 10 con l’arrivo degli autobus degli agricoltori calabresi, siciliani, campani, pugliesi e molisani, oltre che di tutte le aree della Basilicata, l’arrivo di trattori e mezzi agricoli; il concentramento è previsto in via Salvo D’Acquisto con un corteo per le strade principali della città jonica. La manifestazione si concluderà alle ore 13 in piazza del Commercio con l’intervento del presidente nazionale Scanavino che nella conferenza stampa ha espresso soddisfazione per il livello di mobilitazione che la Cia sta organizzando nelle regioni e sui territori interpretando non solo l’esasperazione degli agricoltori quanto le legittime proteste dei cittadini-consumatori sui rincari di beni di prima necessità. Da Scanzano, dalla manifestazione del Sud – ha detto – intendiamo rilanciare la nostra idea di Patto con le comunità locali perché noi continuiamo a garantire cibo buono ma abbiamo bisogno che Governo ed istituzioni intervengano il più rapidamente possibile. Alcune nostre proposte tra le quali la moratoria sui mutui per garantire liquidità alle imprese, il riconoscimento del ruolo delle aziende agricole produttrici di energia, l’adeguamento del prezzo del latte alla stalla – ha riferito – stanno trovando soluzioni nelle ultime ore e diamo atto al Ministro Patuanelli di ascolto e di approfondimento delle questioni più urgenti. Questo non basta: servono misure più efficaci. Il direttore Donato Distefano ha riferito della condivisione da parte di Upi, Anci, rappresentanti istituzionali della regione del documento della Cia con le rivendicazioni e la disponibilità a firmare il documento in occasione della manifestazione di Scanzano.  Un primo incontro si è svolto nella sede Cia tra il direttore Distefano e il presidente della Provincia di Potenza Rocco Guarino che ha espresso la vicinanza dell’ente al mondo agricolo e la condivisione del documento di rivendicazioni.

A Pisticci la situazione Covid è un po' la fotocopia di quanto sta accadendo in regione. Dopo un periodo di calo drastico dei casi con numerose guarigioni, il trend è in lieve aumento sebbene i numeri non siano, fortunatamente, quelli di inizio anno. Al 15 marzo i casi a Pisticci erano circa 300.

I dati del censimento Istat inerenti l’anno 2020 evidenziano uno spopolamento dei lucani che sono diminuiti di oltre 8000 unità.

Non sono affatto rassicuranti le indiscrezioni che si rincorrono sui quotidiani locali rispetto alla crisi in corso in Via Verrastro. Entro oggi o domani Bardi dovrebbe comunicare il nuovo assetto dell’esecutivo per giungere alla fine della legislatura.

"Le attività di soccorso e di accoglienza pianificate in Basilicata ci mettono nelle condizioni di farci trovare pronti appena il Capo della Protezione Civile firmerà l'ordinanza per l'assistenza alla popolazione in fuga dalla guerra in Ucraina. Encomiabile il lavoro di coordinamento che ha avviato il Prefetto di Potenza".

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