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"Dopo il primo posto ottenuto da due alunne dell’Ipseoa di Marconia al concorso associato al World Pasta Day, l'IIS Giustino Fortunato - Pisticci / Marconia Metapontino si distingue, ancora una volta, per i successi dei suoi studenti.
Questa mattina, 21 novembre, alle ore 10:00 presso il Parco di via Olimpia a Pisticci, gli alunni dell’Istituto Comprensivo Padre Pio da Pietrelcina, l’Amministrazione comunale e i Carabinieri Forestali hanno dato vita all’evento di piantumazione di due piantine di leccio, in occasione della Giornata Nazionale dell’Albero che ricorre il 21 novembre, istituita con lo scopo di sensibilizzare i cittadini alla cura del patrimonio arboreo, dei boschi e del verde urbano.
La festa è iniziata con un allegro canto intonato dai piccoli alunni della Scuola dell’Infanzia di Via Negrelli, a cui ha fatto seguito una riflessione dei ragazzi delle Prime classi della Scuola secondaria di primo grado, ispirata dalla lettura di alcune pagine dell’Enciclica Laudato si’ scritta da Papa Francesco di fronte all’aggravarsi della crisi ecologica. «Laudato sii, mi’ Signore», cantava san Francesco d’Assisi per ricordare a tutti che la nostra casa comune è come una sorella, con la quale condividiamo l’esistenza, e come una madre bella che ci accoglie tra le sue braccia.
Per salvaguardare la Terra servono interventi importanti, ma anche un piccolo gesto, come piantare un albero, può fare la differenza. Dobbiamo ricordare sempre, come dice ancora il Papa nell’Enciclica, che noi stessi siamo terra. Il nostro stesso corpo è costituito dagli elementi del Pianeta, la sua aria è quella che ci dà il respiro e la sua acqua ci vivifica e ristora. Siamo tutti legati in un mirabile intreccio di energia e di forza.
E intreccio di forza ed energia è il tema della lettura animata degli alunni delle Classi Quarte della Scuola Primaria tratta dal brano “L’albero generoso” dell’autore e poeta americano Shel Silverstein. È la storia dell’amicizia tra un bambino e un albero: passano gli anni, il bambino cresce, diventa uomo, ma l’albero gli rimane sempre accanto, in tutte le tappe della sua vita.
Dopo il saluto dell’Assessora Alessandra Ruvo, dei Carabinieri forestali, la Dirigente Scolastica Prof.ssa Maria Di Bello ha suggellato l’evento con i versi di una poesia di Alda Merini: “Pensa che in un albero c’è un violino d’amore. /Pensa che un albero canta e ride. /Pensa che un albero sta in un crepaccio e poi diventa vita.
Dalla grande passione per la pesca sportiva, disciplina sempre più praticata nelle sue numerosissime declinazioni anche nelle acque di Basilicata, nasce Seppia Campionato, il primo torneo di pesca ai cefalopodi dalla barca made in Lucania.
Sarà la Chiesa di Cristo Re della omonima parrocchia cittadina, ad ospitare Lunedì 21 novembre 2022, con inizio alle ore 10:30, la cerimonia per la celebrazione in onore della “Virgo Fidelis” Patrona dell’Arma dei Carabinieri.
Il moderno quartiere Portobello e altri di Marconia, la villa comunale di Pisticci con la strada che l’attraversa, la nuova zona sportiva con i campi da tennis dove si sono disputato incontri internazionali, i campi di Calcetto e più tardi il Palasport e la tendostruttura del tennis, oltre al grande spiazzo dove ha trovato posto il mercato mensile e la fiera del 12 agosto, ma anche la circonvallazione che unisce il Dirupo al resto della città. Tutte opere queste, figlie della terribile frana che la notte del 21 novembre 1976, in pochi minuti spazzò via gran parte del rione Croci. Senza quel disastro - uno dei più grandi della Basilicata - come lo definirono i TG nazionali e altri notiziari che la mattina successiva riportarono in prima pagina l’avvenimento, tutte quelle opere e cambiamenti non si sarebbero mai verificati. Ma c’è di più, perchè la maggior parte degli scampati usufruì di suoli edificatori e contributi per costruire abitazioni a Marconia. Altri beneficiarono di alloggi popolari e tutti poterono vivere in spazi comodi e agevoli che prima non avevano.
In poco tempo, la zona colpita dalla frana ritornò a vivere grazie all’impegno dell’Amministrazione dell’epoca, guidata dal Sindaco l’On. Nicola Cataldo che unitamente all’ing. Michele Leone, Dirigente Regionale, diedero vita ad una collaborazione fattiva i cui frutti significarono la rinascita di tutta la zona martoriata con la esecuzione di grandi opere, poi completate durante l’Amministrazione Michetti con la realizzazione del campo di calcetto e la circonvallazione, oltre alla messa in sicurezza della parte sfiorata dalla frana.
Per fortuna non furono registrate vittime e questo anche grazie all’intervento del sindaco Cataldo, che con il suo coraggioso, ma anche caparbio e responsabile intervento – coadiuvato dall'allora Capo dell'Ufficio Tecnico geom. Michele Motta, dal Comandante dei VV.UU. Cap. Rocco Silletti e dall'assistente geom. Peppe Coriglione, il vice sindaco Antonio Calciano e l’Assessore Mingo Bellini - fino a pochi minuti prima della tragedia si prodigò, rischiando di persona come gli altri, a convincere i residenti restii ad abbandonare in fretta le case, dove erano nati e vissuti per una vita. Cataldo, residente di quel rione, conosceva tutte le persone che non volevano andare via. Li supplicò e alla fine, solo pochi istanti prima della frana, riuscì a convincerli. Una vera e propria corsa contro il tempo che comunque si risolse nel modo sperato.
Un vasto movimento franoso dal fronte di 4-500 metri, spazzò via tutto, segnando la fine di gran parte di quell'antico rione. Le prime luci dell'alba, mostrarono i resti di un disastro immane. Centinaia di case erano scomparse e altre danneggiate o miracolosamente rimaste in piedi. Una tragedia senza nessuna vittima. Una specie di miracolo (Qualcuno si ricordò del "legno santo" per tanti anni il simbolo cristiano della zona, ma anche della Madonna delle Grazie che si festeggiava proprio in quel giorno). Da quella tragica notte, ora sono trascorsi 46 anni. Un lungo spazio di tempo che comunque ha cambiato la storia, ma anche la geografia di tutta una zona, dando la possibilità a tante persone di quel rione, di mettere su, casa e famiglia e di realizzare qualcosa che forse mai pensavano di poter fare. Il tutto, nato dal disastro di una piovosa notte di autunno che comunque ci porta a pensare al sempre valido e antico detto: “Non tutti i mali vengono per nuocere”.
Michele Selvaggi