Mercoledì, 01 Maggio 2024

Teatro dei Calanchi è un luogo che non vive solo d’estate, poiché i numerosi appuntamenti artistici e le giornate di spettacolo, quest’anno estese a tutti i week-end di agosto, non bastano più per raccontare l’ondata di interesse di cui questi “giganti d’argilla” sono effettivamente protagonisti. In particolare, è doveroso aprire una piccola parentesi su quelli che sono stati gli eventi e i progetti che hanno deliberatamente scelto questo luogo per porre le proprie basi, e le idee collaterali che hanno l’obiettivo di renderlo sempre più riconoscibile a livello nazionale e internazionale.

Partiamo col dire che a maggio 2022 si è realizzato un evento che ha dimostrato lo spiccato interesse di partner internazionali per il nostro territorio. Quest’ultimo ha richiesto un coordinamento di diversi mesi tra Daniele Onorati, ideatore e direttore artistico di Teatro dei Calanchi, e Lodovico Marzotto Caotorta, uno dei fondatori del marchio Xamán che produce in Messico e vende anche in Europa mezcal artigianale, un distillato a base di agavi mature. La produzione è tradizionale, e non si serve di macchinari o prodotti chimici. Il prodotto finale deriva da un processo di doppia distillazione in alambicchi di rame. La sostenibilità ambientale è uno dei principi cardine sui quali si fonda l’azienda. Questa filosofia di profondo rispetto ha creato un filo conduttore tra Messico e Italia che ha fatto sbarcare questo prodotto nei Calanchi di Pisticci. «Ho saputo che c’è un posto che sembra la luna dalle tue parti…» È iniziata così la collaborazione tra Daniele e Lodovico, dalla curiosità di quest’ultimo verso un luogo ameno e alieno come quello che ospita Teatro dei Calanchi, grazie alla disponibilità e al supporto del “padrone di casa”. Ospiti arrivati da tutto il mondo si sono riuniti dall’alba al tramonto per conoscere il prodotto, il territorio anche dal punto di vista culinario e per godere di buona musica dal vivo e di spettacoli di live painting. Il sound è stato moderato al fine di rispettare la fauna del luogo e l’impatto è stato azzerato evitando l’utilizzo di materiale plastico facilmente dispersibile nell’ambiente.

Inoltre, un processo iniziato nel 2020 ha portato Teatro dei Calanchi, su commissione del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, ad essere inserito in un videogioco finalizzato alla promozione e valorizzazione del patrimonio artistico, culturale e urbanistico del nostro Paese con particolare riguardo all’Italia meno nota. Il gioco per smartphone e tablet è stato tradotto in cinque lingue e distribuito gratuitamente presso gli istituti italiani di cultura all'estero dal 2021.

Teatro dei Calanchi nell’ultimo anno è stato anche fonte d’ispirazione di una tesi di laurea specialistica dell’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino da 110 e lode. Un riconoscimento importante per il luogo che la studentessa lucana Paola Oliveto, specializzanda nella facoltà di pittura, ha voluto rendere protagonista della sua performance artistica racchiusa in un video intitolato “Il risveglio della vinta”. L’opera d’arte parte da una riflessione sui due concetti di “volontà” e “destino” dell’essere umano, analizzando il tema all’interno delle opere di Samuel Beckett, uno degli scrittori più influenti del XX secolo, e creando un collegamento tra queste e i temi ricorrenti del folklore lucano. In questa cultura si vive fortemente il concetto dell’attesa all’interno della quale il rito e la teatralità diventano quelle azioni ripetitive che rendono “più sopportabile” l’esistenza. La performance riprende il lamento funebre lucano di una civiltà contadina che fino agli anni ‘50 dello scorso secolo è stata fortemente legata a un profondo senso di mortalità e precarietà. La scelta dei calanchi è un chiaro rimando a questa natura incontrollata. Il personaggio della vinta, protagonista della video-performance unisce due donne: l’una protagonista dell’opera Lo Spopolatore di Beckett e l’altra del lamento funebre lucano. La vinta rappresenta il punto estremo, la prima ad essersi arresa al suo destino, nonché un punto cardinale per l’attività frenetica intorno a sé. «Lamentatrice e vinta si uniscono all’interno di un ambiente fortemente ostile ma allo stesso tempo familiare per i lucani, che è questo deserto d’argilla, il quale alla fine diviene una sorta di culla», ci spiega Paola. Durante la performance si parte dalla posa chiusa della vinta che si risveglia nei panni di una lamentatrice e inizia a cospargersi il corpo della stessa argilla in cui è immersa. Il lamento continua in un loop che richiama le opere di Beckett, i cui protagonisti tendono verso una fine che non arriva mai e nel mentre che si va avanti l’argilla cambia le sembianze della vinta. Si crea nel movimento del lamento una sorta di visione estatica dell’argilla che ingloba il corpo, si stratifica e si solidifica su di esso. A circondare la lamentatrice l’installazione pittorica firmata da Paola “Il mondo tra volontà e destino”. L’opera viene sollecitata dall’azione del sole e del vento, diventando l’esempio più calzante di un destino che si fa beffa di ciò che l’uomo cerca di controllare con la propria volontà. È prevista l'uscita per venerdì 29 luglio, sui canali social di Teatro dei Calanchi, del video promo di questa VII edizione, estratto della video-performance della Oliveto, protagonista e musa d'argilla per TdC 2022.

L’interesse accademico verso il territorio lucano non sembra fermarsi qui, perché Teatro dei Calanchi è anche protagonista di una ricerca dell’università francese di Bordeaux Montaigne in materia di eventi sostenibili rispetto alla tutela dei luoghi nei quali vengono ospitati.

Per concludere, anticipiamo un’idea alla quale si sta lavorando in questo 2022 e che si conta darà i suoi frutti per la prossima edizione di Teatro dei Calanchi. Stiamo parlando di un progetto di censimento e connessione, ovvero della creazione di una intesa tra luoghi basata sulla natura del territorio. L’intento è quello di creare un filo conduttore che unisca i diversi e numerosi paesaggi calanchivi presenti in Italia e non solo, in un concetto di Stato che non preveda confini politici, economici e culturali. Si tratta di uno “Stato d’animo” che accolga tutti coloro che si sentono “cittadini” dei calanchi. Molte di queste aree calanchive vivono una situazione di abbandono. Nell’ultimo anno quasi un milione di utenti hanno ricercato su internet la parola “calanchi”, e pare che negli ultimi tre anni ci sia stato un trend in ascesa che dimostra come l’interesse nei confronti di questo tipo di paesaggio stia crescendo notevolmente. «Ci piace immaginare di aver contribuito ad innescare questo trend, che va disciplinato. Non vogliamo sfruttare, ma coltivare» afferma Daniele Onorati, ideatore e promotore del progetto. La mission è quella di conferire a questi posti un carattere di “luogo artistico”, sottolineando la forza che l’arte trae dai calanchi (di cui Teatro dei Calanchi è la dimostrazione tangibile), e che i calanchi traggono dall’arte.

Info https://www.teatrodeicalanchi.com

Segreteria organizzativa Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. - Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. | +39.349.70.83.830 / +39.333.72.49.092

Quando si parla di Teatro dei Calanchi, alcuni riconducono questo titolo all’evento teatrale che si svolge ogni anno tra i Calanchi di Pisticci, altri invece ne hanno sentito parlare perché il luogo ha cominciato ad essere tale e ad avere vita propria oltre il periodo della manifestazione.

L’estate lucana si prepara a un evento che in questo 2022 giunge alla VII edizione, grazie ai suoi sostenitori che si fanno sempre più numerosi. Stiamo parlando di Teatro dei Calanchi, ormai un punto di riferimento per chi si avventura alla scoperta della Basilicata, reso tale dalla mente visionaria del regista Daniele Onorati, ideatore del concept, e dal lavoro di squadra di un gruppo artistico e organizzativo ormai consolidato.

L’impatto turistico dell’iniziativa culturale è cresciuto notevolmente grazie all’interesse dei visitatori e alla qualità dei contenuti. I dati google, intesi come utilizzi della mappa, parlano di un numero che sfiora 100.000 visite al luogo, dalla fondazione del progetto, in ogni stagione dell’anno. Questi dati sono il segno che la cultura è pilastro fondante e risorsa del territorio. Il successo di queste passate edizioni ha dato l’input per arricchire la programmazione. L’area artistica del Teatro dei Calanchi sarà presidio attivo per un intero mese prevedendo spettacoli, concerti e contenuti ogni sabato e domenica, dal 6 al 28 agosto.

La rappresentazione teatrale selezionata per la scena è Metamorfosi, adattamento del celebre poema epico di Ovidio, frutto di una ricerca artistica che mira alla massima connessione tra luoghi e poesia. Oltre al teatro, l’appuntamento fisso del sabato è l’escursione guidata da NaturOffice per conoscere gli aspetti più nascosti fra le terre argillose dei Calanchi di Pisticci; la domenica è dedicata a una raffinata selezione di concerti, curata dal maestro Tony Miolla, con ospiti affermati nel panorama nazionale e internazionale.

Sembra mantenere le promesse questa VII edizione che, oltre a una timeline più intensa, realizza un più stretto connubio tra il teatro e l’arte della fotografia, per connettere maggiormente questi linguaggi a favore del racconto del territorio. La stagione infatti, si apre ufficialmente il 29 luglio con un workshop di tre giorni condotto da Raffaele Petralla, docente e fotoreporter pluripremiato, destinato a un numero ristretto di partecipanti e a cui è possibile iscriversi attraverso il sito ufficiale teatrodeicalanchi.com.

Una delle tante novità di quest’anno è la collaborazione con Bar Pisticci, eccellenza locale nel settore della pasticceria e della gastronomia, per offrire al pubblico un’esperienza sensoriale che coinvolga anche il palato. La “schiscia dei Calanchi” garantisce infatti la possibilità di una consumazione 100 % tipica e gustosa direttamente sui luoghi dell’evento. Restate collegati perchè nelle prossime settimane vi daremo maggiori dettagli.

 

TEATRO DEI CALANCHI / PROGRAMMA 2022

SAB / 6 / AGOSTO

[h18.00] CALANCHI XP | escursione

[h21.00] METAMORFOSI | teatro

DOM / 7 / AGOSTO

[h19.00] SEBASTIANO LILLO TRIO | concerto

[h21.00] METAMORFOSI | teatro

SAB / 13 / AGOSTO

[h18.00] CALANCHI XP |escursione

[h21.00] METAMORFOSI | teatro

DOM / 14 / AGOSTO

[h19.00] UMBERTO VIGGIANO TRIO | concerto

[h21.00] METAMORFOSI | teatro

SAB / 20 / AGOSTO

[h18.00] CALANCHI XP | escursione

[h21.00] METAMORFOSI | teatro

DOM / 21 / AGOSTO

[h19.00] JOE PISTO & FAUSTO BECCALOSSI - INTERPLAY | concerto

[h21.00] METAMORFOSI | teatro

SAB / 27 / AGOSTO

[h18.00] CALANCHI XP | escursione

[h21.00] METAMORFOSI | teatro

SAB / 28 / AGOSTO

[h19.00] HARTMANN ENSEMBLE | concerto

[h21.00] METAMORFOSI | teatro

“Una mattina strepitosa, uno show che non ha nulla da invidiare rispetto a produzioni di più ampia portata".

Si è conclusa tra gli applausi e con una grande risposta da parte del pubblico questa strabiliante VI edizione di Teatro dei Calanchi, tanto che è stata annunciata una doppia replica di “Desdemona” prevista per sabato 14 agosto. Due spettacoli, due differenti suggestioni per dare allo spettatore la possibilità di scegliere se fruire della bellezza dei Calanchi al calar del sole, quando i giganti d’argilla si tingono d’ambra, oppure in notturna, quando questi s’infiammano della luce di fiaccole e stelle.

Nata dall’idea visionaria dell’attore e regista Daniele Onorati che ha visto in un luogo apparentemente deserto e difficile un teatro, e dalla caparbietà dei tanti volontari che credono nel progetto e con grande sacrificio e devozione ogni anno fanno sgorgare arte dall’argilla, il successo di questa kermesse risiede in alcuni elementi chiave che costituiscono la sua filosofia.

L’evento si svolge tra i Calanchi di Pisticci, un luogo per sua conformazione arido e inospitale, ma allo stesso tempo pittoresco e affascinante, al quale attori e spettatori si approcciano come fosse un tempio. Teatro dei Calanchi è infatti un evento totalmente unplugged perché attori e musicisti non si avvalgono di alcuna forma di amplificazione della voce e l’inquinamento audiovisivo è ridotto al minimo.

«Il gesto artistico non passa attraverso un muro di volume, ma viene consegnato direttamente nelle mani degli spettatori». Queste le parole di Daniele, che ha fatto della dell’autenticità un cavallo di battaglia, ormai diventato una prerogativa dei suoi spettacoli.

I trucchi e le acconciature sono realizzati avvalendosi dell’argilla stessa, e i costumi sono ricavati a partire teli in puro cotone, scarti di lavorazione aziendale. Si tratta di vere e proprie opere d’arte  ecosostenibili.

Inoltre, ogni anno il programma teatrale a cielo aperto, frutto di una scrupolosa ricerca, si fa più ricco.

Quest’anno, in particolare, il “Teatro di Aracne” e il “Teatro del Delirio”, spazi calanchivi allestiti ad hoc con caratteristiche sedute di paglia, hanno ospitato cantanti e musicisti estranei al panorama commerciale, che hanno regalato al pubblico performance diverse e coinvolgenti. Parliamo di Tiziano Sgarbi, che con la sua chitarra ha portato sul palco storie di poetico girovagare tra Europa e USA, di Zanotti e Kanuteh che hanno toccato il cuore del pubblico maneggiando sapientemente strumenti di rara bellezza come kora, batteria e mbira e di Sinopia - The Node, uno spettacolo di danza contemporanea che ha completato il quadro delle arti portate in scena durante questo eclettico festival della cultura.

Attenzione e massima cura del dettaglio sono destinate alle pièce teatrali inscenate dai bravissimi attori di TeatroLab, formatisi nel laboratorio di arte scenica che da più di un decennio promuove la cultura teatrale in Basilicata. In questa VI edizione “Delirium”, teatro dell’assurdo, ha portato lo spettatore a guardarsi dentro e a specchiarsi in ciò che accadeva sul palco più che a ricercarne il senso, mentre “33 esercizi di stile” è stato un vertiginoso viaggio di musica e parole attraverso 33 personaggi, voci e stili.

A conclusione delle sei serate è andato in scena “Desdemona”, un adattamento del dramma universale di Shakespeare “Otello”. I protagonisti hanno voluto creare una connessione tra questa tragedia del passato e l’educazione al rispetto della dignità della donna, ancora poco affermata ai giorni nostri, affinché nuove Desdemona non vengano annoverate nella storia.

Una novità di quest’anno è stata “Siamo argilla”, il laboratorio di azione teatrale che ha portato gli spettatori a vestire i panni di attori e a padroneggiare gli spazi scenici da veri protagonisti, trovata che ha riscosso grande successo, interesse e partecipazione.

Costante delle sei serate un tour alla scoperta delle bellezze naturalistiche e della fauna dei Calanchi, con il supporto di guide escursionistiche specializzate.

«Teatro dei Calanchi», spiega il suo organizzatore, «è un altare all’arte indipendente. Questo significa essere svincolati da legami servili con la politica, essere esenti dai condizionamenti dei grandi distributori d’arte, evitare rapporti con quell’arte che punta all’idolatria invece che alla catarsi, ma volersi porre piuttosto come trampolino per i tanti talenti artistici che vivono in questa terra affetta da un’ingiustificata e tremenda sindrome di inferiorità. Ci si augura di stimolare nel tempo un sano mecenatismo che ci consenta di tenere saldi i nostri valori e sempre più ferme le nostre intenzioni.»

 

Info e prenotazioni su: https://www.teatrodeicalanchi.com/

Post Gallery

Festa dei Lavoratori del 1 maggio 2024: il messaggio di Mons. Pino Caiazzo

Coldiretti: assemblee nelle due province contro “assedio” cinghiali, pratiche sleali e import selvaggio

La casa editrice materana Altrimedia Edizioni al Salone Internazionale del libro di Torino

Contributi agli allevatori per il “benessere animale”

1° Maggio, Giordano (Ugl): “Sono ancora tanti gli incidenti mortali"

Pubblicato l’avviso per la gestione del Centro Diurno Disabili

A breve le riprese del film ispirato a Don Chisciotte di Gerardo Guerrieri

Un successo l’“Animal Days”, evento di cultura solidale ispirato al mondo degli animali

Don Giuseppe al Papa: “I lavoratori non sono spazzatura da buttare via”