Domenica, 10 Dicembre 2023

Quando la politica sottovaluta la dimensione strategica delle scelte commette un grave errore, ancor peggio se prevalgono atteggiamenti superficiali e non costruttivi. Parliamo dell’alta velocità, il progetto di realizzare una interconnessione a Romagnano con la linea esistente Taranto-Potenza-Battipaglia. Non è in discussione la legittimità di diverse opinioni ma la difficoltà di avviare un esame di merito mettendo in condizioni anche i cittadini di esserne partecipi e protagonisti. E’ stato detto, ridetto tante volte, eppure giova ripeterlo per gli smemorati o gli indifferenti: i trasporti sono per la Basilicata come l’ossigeno per il corpo umano. Una questione di vita o di morte. La perifericità infrastrutturale della nostra Regione rende un moderno sistema trasportistico, fatto di infrastrutture stradali, ferroviarie, aeroportuali, portuali e servizi connessi, l’elemento decisivo per la crescita del territorio. Oggi, dopo che le prospettive per la TAV si sono fatte più chiare e definite, si torna incomprensibilmente a parlare di scenari che vedrebbero la Basilicata marginalizzata rispetto al progetto. Il contenuto del PFTE pubblicato nei giorni scorsi sostiene la soluzione che prevede una interconnessione alla progressiva km 33 con la linea storica Battipaglia-Potenza-Taranto. Il documento chiarisce espressamente che in Basilicata non avremo l’alta velocità: non vedremo sfrecciare i treni a 300 chilometri all’ora ma al massimo a 90 chilometri all’ora, tenendo conto che in alcune parti del tracciato la velocità massima sarà di 60-80 km/h.

Tutto ciò avviene con il complice silenzio del Governo regionale che, evidentemente, ritiene la scelta di Rfi e Governo nazionale la migliore possibile soluzione per noi lucani. Nessuna voce di protesta si è levata per dire basta alle penalizzazioni a cui siamo sottoposti. Per quale motivo non è stata presa in considerazione l’interconnessione AV Auletta-Tito alla progressiva km 44 del lotto Battipaglia-Praja? Esiste il progetto di fattibilità di questa soluzione che di fatto poteva completare il corridoio AV fino a Potenza? Temiamo di essere l’unica voce che urla nel deserto. È possibile che non freghi niente a nessuno del futuro della Lucania?

Di seguito una nota stampa del Consigliere Regionale del Movimento 5 Stelle, Gianni Perrino:

Il Governo Draghi, con il ministro Cingolani, approva il piano delle aree potenzialmente idonee alla ricerca petrolifera (PiTESAI). le associazioni No Scorie, Med No Triv e Cova Contro: “Trivelle a chilometro zero senza riduzione delle bollette”.

Segue il comunicato integrale.

“La fibra è la nuova ferrovia. È il simbolo della rivoluzione digitale, come il treno fu il simbolo della rivoluzione industriale. È il simbolo della velocità, in un’epoca dove si corre tutti molto più veloci rispetto al passato. Ma è anche una sfida che dobbiamo vincere a tutti i costi, proprio memori della storia delle ferrovie in Basilicata, di cui ancora oggi, a distanza di un secolo e mezzo, paghiamo le conseguenze di quel ritardo che ha diviso per troppo tempo la nostra Regione dal resto d’Italia e ha addirittura diviso la nostra regione al proprio interno”.

“A distanza di due anni dalla nostra prima proposta, come Cgil, di individuare la Basilicata  come hub energetico dell'idrogeno e di indirizzare le politiche di sviluppo produttivo, nel passaggio al no oil, su settori produttivi della green economy ad alto valore aggiunto e occupazionale, apprendiamo con soddisfazione che la Regione Basilicata ha finalmente gettato le prime basi per cogliere appieno le potenzialità di investire nel campo dell’idrogeno quale opportunità di sviluppo economico e produttivo della nostra regione, soprattutto in questa fase di transizione ecologia e di passaggio dalle produzioni oil&gas a quelle no oil”. È quanto afferma il segretario generale della Cgil Basilicata Angelo Summa commentando la notizia della candidatura della Regione al bando del Mit per il Pnrr.

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