Sabato, 04 Maggio 2024

In ricordo di Romano Giovinazzi che da poco ci ha lasciati

Martedì, 22 Novembre 2022

“Addio Romano. Adddiooo!!! Tra le tue malattie, la tua solitudine, il tuo fedele cane e la compagnia dei mille libri che leggevi, mi dicevi spesso - ricorda sempre i nostri paesi della domenica e il nostro mare d’inverno - Romano, ti voglio bene. Pregherò per te”.

E’ il pensiero toccante e gentile, ma anche la testimonianza affettuosa - attraverso un manifesto murale - di un nostro concittadino, certamente un suo carissimo amico, che, per l’occasione, ha scelto l’anonimato per ricordare pubblicamente Romano Giovinazzi, lo stimato compaesano che ci ha lasciati all’improvviso solo pochi giorni fa.

Non sappiamo chi è questa persona, ma non possiamo che apprezzare il suo gesto generoso e la sua libera scelta dettata dal grande affetto che serbava per lui. Sicuramente si tratta di qualcuno che spesso, verso Romano, non mancava di esternare la sua attenzione attraverso ripetute espressioni di affetto, come quella di poche ore prima del decesso (come qualcuno ci ha informato senza nominarlo), davanti ad un bar del centro della nostra città, dove Romano quella mattina era seduto accompagnato dal suo inseparabile cagnolino. Se si tratta della stessa persona (che rimarrà sempre nell’anonimato come lui desidera) non possiamo che immaginare il suo stupore nell’apprendere della sua improvvisa dipartita, magari ricordando che quella di solo poche ore prima, dopo tante, era stata la sua ultima manifestazione di generosità e affetto verso un amico che rispettava ed a cui voleva molto bene.

Noi ci fermiamo qui, non prima di aver ricordato Romano come uomo riservato, corretto, intelligente, sempre attento alla vita del suo paese, per qualche anno anche giudizioso e attento corrispondente locale del giornale “La Nuova Basilicata”, uomo di cultura e grande divoratore di libri, ma anche amante degli animali, soprattutto di uccelli.

Ricordandolo come merita, cogliamo l’occasione per esprimere il nostro cordoglio al fratello dottor Roberto e a sua moglie, alla sorella Margherita e ai parenti tutti, anche in quel caro ricordo dei suoi squisiti genitori.  Come erano appunto, papà Mimì e mamma Lucia.  

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