Venerdì, 26 Aprile 2024

Di seguito il servizio realizzato da Francesco Perugini e montato da Antonio Albano, mandato in onda dalla TGR Basilicata, sui numeri, sulle curiosità della tornata elettorale.

Dopo il lungo scrutinio di seguito pubblichiamo i nomi dei 20 eletti i Consiglio Regionale.

Per la maggioranza:

Fratelli d’Italia: Carmine Cicala (4.913 preferenze), Maddalena Fazzari (4.782 preferenze), Cosimo Latronico (3.440 preferenze), Michele Napoli (4.319 preferenze).

Forza Italia: Gianuario Aliandro (3.045 preferenze), Michele Casino (2.853 preferenze), Francesco Cupparo (4.372 preferenze).

Lega: Pasquale Pepe (4.565 preferenze), Domenico Raffaele Tataranno (2.294 preferenze).

Azione: Marcello Pittella (7.157 preferenze), Nicola Massimo Morea (2.722 preferenze).

Orgoglio Lucano: Mario Polese (3.492 preferenze).

Per l’opposizione:

Partito Democratico: Piero Marrese, Roberto Cifarelli (4.967 preferenze), Piero Lacorazza (4.707 preferenze).

Movimento cinque stelle: Alessia Araneo (3.254 preferenze), Viviana Verri (2.161 preferenze)

Basilicata Casa Comune: Angelo Chiorazzo (7.284 preferenze), Giovanni Vizziello (2.419 preferenze)

Avs-Si-Psi-Basilicata possibile: Antonio Bochicchio (1.843 preferenze)

Questi i nomi dei candidati non riconfermati: per Fratelli D’Italia: Coviello Tommaso, Galella Alessandro, Merra Donatella, Quarto Piergiorgio, Leone Rocco Luigi; per Forza Italia: Bellettieri Gerardo, Piro Francesco, per la Lega: Fanelli Francesco, Sileo Gerardina detta Dina, Fuina Rocco Salvatore, per Orgoglio Lucano: Braia Luca, Giorgetti Gino; per Basilicata Casa Comune: Zullino Massimo, Leggieri Gianni

Sostenere l’occupazione di categorie di soggetti con maggiori difficoltà di inserimento nel mercato del lavoro, concedendo incentivi per le assunzioni a datori di lavoro privati.

Sono cinque i candidati "impresentabili" - tre nel centrodestra e due nel centrosinistra - per le Regionali in programma in Basilicata il 21 e il 22 aprile.

Il dato diffuso a margine del secondo e ultimo modulo del corso di educazione finanziaria promosso dalla Banca d’Italia insieme a Cgil, Cisl e Uil

Si è tenuto il secondo e ultimo modulo del corso di educazione finanziaria dal titolo «Le donne contano anche nel mondo del lavoro», a cura della Banca d’Italia in collaborazione con Cgil, Cisl e Uil, che ha registrato la partecipazione di numerose donne sindacaliste. Temi della giornata sono stati gli strumenti di pagamento elettronici, l’home banking e la sicurezza informatica. Per il coordinamento donne della Cisl Basilicata «è stata l’occasione per focalizzare l’attenzione sul legame tra donne, denaro e rapporto di lavoro, considerando che nell’analisi dei divari di genere nel mercato del lavoro e del sistema previdenziale, come emerge dai dati Inps, si rileva che i principali elementi che caratterizzano questo divario sono le differenze retributive e dei percorsi di carriera, le differenze contrattuali e la maggiore discontinuità lavorativa, la diversa distribuzione del lavoro di cura in ambito familiare e le conseguenti ricadute di tutto ciò sui trattamenti previdenziali».

In Basilicata, ricorda ancora il coordinamento donne della Cisl, «il differenziale retributivo tra uomo e donna è stimato intorno al 10 per cento, sia per quanto riguarda la retribuzione annua che il salario giornaliero. Inoltre, le donne lucane lavorano meno giorni degli uomini: se gli uomini lucani lavorano in media tra i 213 e i 224 giorni, le donne lucane lavorano in media tra i 200 e i 213 giorni, quindi in media da 16 a 20 giorni in meno degli uomini, a testimonianza della larga diffusione del contratto part-time volontario e forzato che caratterizza il lavoro femminile lucano, con pesanti conseguenze sul futuro reddito da pensione».

Sempre secondo il coordinamento donne «il tasso di occupazione dal periodo post pandemia sta registrando un leggero e costante miglioramento, per cui confrontando il terzo trimestre del 2019 con il terzo trimestre del 2023 risulta che l’occupazione femminile lucana è aumentata del 4,8 per cento, portando la Basilicata ad avere un’occupazione femminile pari a quasi il 40 per cento, prima tra le regioni del Mezzogiorno ma comunque di quasi venti punti percentuali sotto la media nazionale e di circa trenta rispetto al Nord Est, dove lavora quasi il 70 per cento delle donne in età attiva. Per le donne lucane rivendichiamo più lavoro e meno lavoro precario e a tempo determinato a beneficio di una idea di dignità e di uguaglianza nel lavoro che contribuirebbe ad elevare la qualità della vita dell’intera società lucana».

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