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Il conflitto tra l’Ucraina e la Russia impone agli stati dell’Unione Europea, e in modo particolare all’Italia, di ripensare la politica agricola dell’unione, ma anche le relazioni commerciali delle materie di prima necessità quali cereali e proteo-oleaginose; è un dato incontrovertibile quello relativo alla diminuzione delle produzioni cerealicole per i prossimi anni nei paesi belligeranti; secondo alcune previsioni l’Ucraina non potrà più garantire agli storici partner commerciali gli stessi quantitativi del passato, parimenti anche la Russia.
Il perdurante stato di crisi che investe il settore agricolo-zootecnico, già più volte denunciato da Tavolo Verde Puglia Basilicata, ha raggiunto livelli insostenibili sia per l’aumento dei prezzi dei mezzi tecnici (carburanti, fertilizzanti, energia elettrica, ecc…), sia per l’aleatorietà dei mercati interni ed esteri aggravata anche dal conflitto fra Ucraina e Russia.
Tavolo Verde Puglia e Basilicata già nel comunicato stampa del 3 febbraio preannunciava un’importante iniziativa pubblica a favore del mondo agricolo, in seguito agli spropositati aumenti delle materie prime (carburante, mezzi tecnici, concimi ecc…) e al contempo sollecitava un incontro con l’assessore all’agricoltura Fanelli e con tutti gli enti, assessorati preposti a rappresentare il mondo agricolo.
Si pubblica una lettera aperta del professor Francesco Malvasi dell’istituto tecnico agrario di Marconia ed esponente di Tavolo Verde Basilicata, indirizzata alla consigliera provinciale Viviana Verri, ex sindaco di Pisticci:
L'istituto centrale di statistica (ISTAT) ci segnala che dopo un periodo di stagnazione, in verità molto lungo, l’inflazione ha raggiunto il preoccupante dato del 4,7%; tradotto in termini pratici si sta verificando un aumento dei prezzi di alcuni beni di largo consumo. Preoccupanti sono quelli relativi all’energia elettrica, gas ecc..., valori che aggrediscono in modo particolare le famiglie e le imprese, le cui conseguenze sono sotto gli occhi di tutti. Spiace constatare che gli istituti deputati alle rivelazioni dei dati economici, compreso le forze politiche, nulla dicono sui vertiginosi aumenti dei mezzi tecnici impiegati nel processo produttivo agricolo e zootecnico.