Giovedì, 02 Maggio 2024

La nostra storia. Notte tra 11 - 12 novembre 1940. Pisticci assiste a bombardamento flotta italiana a Taranto

Sabato, 11 Novembre 2023

Un triste anniversario, ricordato come “la tragica notte di Taranto”.  La nostra storia questa volta, passa anche attraverso un grave episodio bellico dell’ultimo conflitto mondiale, che ci riporta esattamente indietro di 83 anni, che non ci toccò in modo diretto, ma solo come spettatori lontani.

Era, la notte tra l’11 e il 12 novembre 1940, dei primi mesi di guerra, quando la squadra navale italiana, ormeggiata nel Mar Grande del porto di Taranto, fu attaccata in modo improvviso da aerosiluranti e bombardieri della RAF britannica decollati da una portaerei nel mar Ionio. Raid notturno con un grave bilancio, che provocò diversi morti e feriti tra i marinai italiani, col grave danneggiamento degli incrociatori “Conte”, “Duilio”, “Littorio” e “Cavour”, della nostra flotta.

Ma non è di questo che vogliamo parlare, ma di come quella particolare notte fu vissuta dalla popolazione di Pisticci che si accorse in lontananza dell’operazione, dai primi bagliori causati dalla incursione nella tarda serata dell’11 novembre e proseguita nelle prime ore della notte successiva. “Stanno bombardando Taranto! - Stanno bombardando Taranto!” Questo il grido di allarme che in poco tempo fece il giro della nostra città, con la gente che subito si riversò vicino piazza Umberto I°, davanti all’ Asilo Bianca Fiora di via Roma e nelle vie Regina Elena, Vittorio Emmanuele, per verificare e seguire da lontano quei bombardamenti del porto tarantino. Allora, di fronte all’Asilo non c’erano gli edifici di adesso, per cui si poteva spaziare lo sguardo verso il mare, il golfo di Taranto e la stessa città ionica. Per uguale motivo, altra gente si era riversata nella parte estrema del rione Piro e parte nord di Terravecchia, la città di Taranto, era ben visibile. Il raid, a più riprese, durò oltre un paio di ore e nessuno si mosse da quelle postazioni fino a quando cessarono i bagliori. Una notte di tregenda!

Il giorno dopo qui, non si parlava di altro, attendendo notizie precise sul bilancio del raid, dai bollettini di guerra o magari da qualche pisticcese residente nel centro ionico. Notizie precise ce le dette dopo qualche giorno l’Ufficiale sommergibilista di Marina di servizio a Taranto, il siciliano Gaetano Calò che aveva sposato la pisticcese Maria Tammaro di Terravecchia. Taranto, dopo quella notte, altre volte subì bombardamenti anche nel cuore della città, e tutte le volte la nostra popolazione ne fu spettatrice lontana.

Per fortuna Pisticci- secondo i ricordi storici di chi ha vissuto quell’epoca, - durante tutto il conflitto, fu risparmiata da bombardamenti vari, (nella nostra regione, fu colpita  in modo grave, nel 1943, solo la città di Potenza) registrando comunque una incursione aerea notturna a vagoni fermi nella stazione di Pisticci Scalo, oltre al lancio di spezzoni incendiari da parte di aerei americani o britannici, che bruciarono la campagna ovest dell’agro (tra Pisticci, Craco e Ferrandina) e che praticamente misero fuori uso i raccolti di grano di quelle vaste zone. Era l’inizio di luglio del 1943.

Michele Selvaggi

Ultima modifica Sabato, 11 Novembre 2023 15:04

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