Lunedì, 29 Aprile 2024

Vito Di Trani torna alla carica. All'ex sindaco di Pisticci che solo qualche giorno fa aveva lanciato un appello (l'ennesimo per la verità) affinché, visto il dilagare dei contagi e l'affanno dei nosocomi lucani, la giunta regionale lucana prendesse in considerazione l'ospedale di Tinchi quale struttura da utilizzare per pazienti Covid, non sono andate giù le parole dell'assessore alla sanità lucana, il dottor Rocco Leone, il quale aveva chiuso le porte a Tinchi per la mancanza di agibilità della struttura.

Alle nostre richieste di utilizzare Tinchi come Ospedale Covid, leggiamo senza stupore la replica dell'assessore Leone.

La seconda ondata della pandemia da COVID-19 è entrata nel pieno della sua criticità anche in Basilicata.

La situazione pandemica in Basilicata inizia ad assumere risvolti preoccupanti. E' notizia di oggi che l'ospedale di Matera abbia raggiunto la saturazione e che i pazienti covid inizino ad essere trasferiti presso il nosocomio di Stigliano. In merito a questo, l'ex sindaco di Pisticci, Vito Di Trani, medico di medicina generale, attraverso un video pubblicato sulla pagina Facebook del suo studio, è andato all'attacco della Giunta Regionale ed in particolar modo del presidente Bardi e dell'assessore alla Sanità, Rocco Leone accusandoli di non aver programmato a tempo debito gli interventi da adottare in caso di aumento esponenziale dei contagi, ignorando del tutto la rinnovata struttura di Tinchi che avrebbe potuto diventare ospedale per soli pazienti covid. Di seguito il video:

"L’Azienda Sanitaria Materana lamenta la mancata risposta da parte degli infermieri chiamati per coprire incarichi a tempo determinato. Si potrebbe benissimo capire il perché della mancata risposta alle sollecitazioni: ad oggi non solo l’organico è sottodimensionato, ma sono diminuiti anche i posti letto a fronte di un aumento dell’utenza e delle prestazioni, dovuto al Coronavirus, ai ricoveri provenienti da un bacino di utenza accresciuto dalla chiusura di ospedali calabresi, di Tinchi e dei reparti dell’ospedale di Chiaromonte (PZ) a cui afferiva l’utenza del Senisese e del Pollino. Se a tutto ciò si collegherebbe anche qualche reparto mal gestito, per l’incapacità professionale dirigenziale, ecco che il tutto si complica esclusivamente a discapito dell’ammalato".

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